Invidia e Compassione

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sera del 20 agosto 2015

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Quando aprì gli occhi, il ragazzo fu sorpreso di riuscire a vedere, seppur ancora sfocato.

Inspirò a fondo, godendosi ogni molecola d'aria che gli riempiva i polmoni, dopo aver inalato tutto quel fumo tossico.

Deglutì, grato di poter ancora sentire la propria lingua ricettiva ai sapori. Poi, sentì un inconfondibile profumo di gelsomino.

<<Reyna...>> mormorò con voce gracchiante per via delle sue nuove corde vocali.

La ragazza, che sonnecchiava su una poltrona a fianco del letto, trasalì svegliandosi <<Percy! Ciao...>> rispose dolcemente. Il suo sorriso e lo sguardo rivelavano quanto fosse sollevata di rivedere il ragazzo sano e salvo.

Percy provò a metterla a fuoco, ma sentì la testa girare e si premette una mano sugli occhi.

<<Vacci piano, non li hai mai usati, tecnicamente...>> sottolineò lei cercando di distendere il clima.

Il ragazzo ridacchiò. Poi però fu travolto da alcuni stralci di ricordi di ciò che era successo al cottage sulle colline.

<<Dov'è Calypso!? E Leo!?>> chiese quasi impanicato.

Reyna strinse le labbra, e riprendendo un tono solenne e serio rispose <<Leo è in prigione, come si conviene ad un quasi omicida. Calypso non ha il permesso di venire a Palazzo, invece.>>

<<Cosa?! No no no... Leo... Calypso...>> mugugnò provando a tirarsi su coi gomiti per mettersi seduto, ma il suo colorito si fece quasi verde per lo sforzo.

<<Piano! Piano! Hai usato molte energie l'altra notte...>>

<<L'altra notte?! Quanto è passato!? Da quanto dormo!?>> chiese allarmato pensando alle altre persone coinvolte nell'accaduto e di cui non aveva notizie da ore, se non giorni.

<<Beh, dormi da un paio di giorni, suppergiù... Dovevi rigenerare interi organi del tuo corpo, Percy. Meno male che quelli vitali non avevano danni... non mortali, almeno. Ma Nico ha dovuto comunque collegarti alla dialisi finché la tua pelle non si è rigenerata del tutto, e hai avuto anche un respiratore artificiale durante le ore in cui i tuoi polmoni si stavano disintossicando dal monossido e guarendo. Ti è andata bene...>> ammise la ragazza in tono di rimprovero, ma comunque sollevato.

<<Come sempre...>> sussurrò lui a bassa voce sentendosi ingiustamente graziato. Provò di nuovo a mettersi a sedere, e stavolta lei lo aiutò sollevandolo per il busto e posandogli dei cuscini dietro la schiena.

<<Spiegami di nuovo perché la mia fidanzata non è al mio capezzale ma invece ci sei tu...>> esclamò il ragazzo con rinnovato spirito.

La ragazza sembrò colpita da quella strana frase, ma decisa rispose <<Perché non è ospite gradita a Palazzo. Non da me.>> ammise alzando il mento in una posa fiera.

<<E perché...?>

<<Perché tutto questo casino è colpa sua! Io lo sapevo che quella portava solo guai, Percy! Ma tu non hai voluto darmi retta! Posso capire un'infatuazione e un'attrazione fisica, ma dovevi proprio fidanzarti?! Non potevi scopartela un paio di volte e basta, come ogni uomo normale!? Nooooo tu dovevi indagare e capire se potevi innamorarti!!>> esclamò incrociando le braccia con rabbia.

Percy, ancora stanco e debole, si premette due dita sulla tempia chiudendo gli occhi <<Ti prego. So che è tutto un disastro, ma non dare la colpa a lei. Abbiamo sbagliato tutti in questa storia. Lei, io, e anche Leo, con la sua reazione eccessiva...>>

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora