21 Candeline per Annabeth

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Sabato 12 luglio 2014

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Annabeth continuò ad essere sfuggente, senza mostrare alcun segno di apertura verso il suo fidanzato. Limitava le loro interazioni al minimo indispensabile richiesto dalla convivenza, come fossero due coinquilini che mal si sopportino. Percy continuava a portare pazienza e a dimostrarsi dolce e premuroso, cercando di nascondere il proprio dolore e il nervosismo che stava accumulando per via di quella situazione.

La domenica mattina del 12 luglio, Percy si svegliò presto per preparare la serata: aveva organizzato una festa per Annabeth per il suo 21esimo compleanno, invitando i loro amici Hazel, Frank, Leo, Calypso, Nico, Will, Piper (che purtroppo si trovava in Asia per lavoro) e 3 compagni del corso di architettura con cui Annabeth aveva fatto amicizia, Vivien, Erika e Joe.

Aveva anche già ordinato la torta preferita di Annabeth alla pasticceria del quartiere e stava iniziando a cucinare la cena. A mezzogiorno, lei ancora dormiva, quindi Percy pensò di andare a svegliarla con un cappuccino e un muffin ai mirtilli con annessa candelina in cima.

Lei non ne fu entusiasta, ma assecondò Percy svogliatamente. Lui la baciò sulla fronte, e tornò a lavorare alla cena.

Dopo quasi mezzora, Annabeth lo raggiunse in cucina, e si accigliò nel vedere Percy all'opera...

A:<<Che stai facendo?>>

P:<<Tesoro... sto preparando la cena per stasera, i nostri ospiti dovranno pur mangiare...>>

Annabeth si imbronciò <<Ospiti? Stasera!? Di cosa stai parlando?>>

Percy la guardò confuso <<Ma... della tua festa di compleanno... Ti avevo chiesto se ti andava una festicciola con gli amici e mi avevi detto di sì...>> e riprese a tagliare della verdura.

A:<<Ti avevo detto "Sì come no!"... Ero sarcastica, proprio tu pensavo lo capissi, il sarcasmo! Non mi va di vedere nessuno...>>

P:<<Beh ma dai, compi 21 anni... Ti farà bene festeggiare...>>

A:<<Quindi ora sai anche cosa mi farebbe bene? Fantastico...>>

Percy iniziò a tagliare sempre più freneticamente dalla frustrazione <<No ma, dico solo che... potrebbe farti bene fare qualcosa di diverso dal dormire o studiare tutto il giorno... Pensavo di fare qualcosa di buono per te...>>

A:<<Non ho bisogno che ti prenda cura di me! So badare a me stessa benissimo, lo faccio da quando avevo 7 anni!>>

Percy si fece prendere dal nervoso, gli scivolò il coltello e si tagliò su una mano. Gettò il coltello sul mobile con rabbia e sbuffò <<Volevo solo fare qualcosa di carino per te. Va bene. Come vuoi. Chiamo i ragazzi e la pasticceria e annullo tutto>> e iniziò a pulire e sistemare la cucina con veemenza, gettando via le verdure sporche di sangue.

Annabeth si spaventò nel vederlo reagire così e si sentì in colpa. Non voleva trattarlo male, ma non riusciva a farne a meno, le veniva spontaneo. Si avvicinò, cambiando tono <<No dai, va bene, dai facciamo la festa...>>. Ma Percy ora era arrabbiato e non si voltava nemmeno a guardarla.

A:<<Dai, scusami... Io... non so che mi prende...>> allungò una mano e gli accarezzò una spalla.

A Percy, quell'inaspettato tocco dopo settimane di distanziamento diede i brividi, e inspirò profondamente per calmarsi. Si voltò a guardare tristemente la sua fidanzata, e si lasciò medicare la mano da lei.

P:<<Io ti amo. Voglio aiutarti.>>

A:<<Lo so. Ma non dipende da te. Devo solo... riprendermi. Sono quasi morta.>> ma il vero problema non era quello.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora