Tre feste

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Ohibò! Ciao, cari lettori, se ancora ci siete!


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[martedì 31 ottobre 2016]

<<Ti giuro che la prossima festa non sarà un mortorio come questa... e non ci saranno bambocci come alla prima...>> esclamò Leo indicando un punto imprecisato oltre il Forum, sulle prime alture della città.

<<Mmmhhh...>> mugugnò Percy da dietro la propria maschera. Aveva indossato l'unica che avesse potuto trovare con così poco preavviso, ovvero la stessa che aveva indossato per la festa di Carnevale tenutasi appena dopo l'insediamento suo e di Reyna come Consoli, un anno e mezzo prima.

L'aveva colorata di nero grazie a della vernice magicamente comparsa nella cintura di Leo, nella speranza che così nessuno riconoscesse la maschera del Console. Aveva poi indossato un semplice paio di jeans scuri, una maglietta e una felpa nera, e a questo si riduceva il suo costume.

Il figlio di Efesto, invece, si era costruito una maschera metallica in meno di mezzora con ciò che aveva raccattato dalla propria cintura e un paio di occhiali da saldatore come base, e ben si abbinava alle proprie braccia. E tra aggiunta di tubi e finti fili vari, nell'insieme ora sembrava un robot bionico, e l'effetto steampunk non gli dispiaceva affatto.

Una volta pronti, avevano preso una delle auto di Percy, una Porsche decapottabile, e avevano raggiunto i confini della città. Avevano tuttavia lasciato la macchina a circa 5 minuti dal Pomerium, nascosta tra sentieri nella vegetazione, per non attirare l'attenzione e farsi riconoscere. ottobre

Dopodiché, avevano proseguito a piedi, e avevano già passato al vaglio 2 feste in meno di un'ora: una al Campo Marte, dove erano presenti tutte le reclute più giovani dell'esercito, compresa Dorothea e la sua cricca, e da cui quindi si erano dileguati subito per non attirare l'attenzione, e una nei pressi del Forum, che si era rivelata più che altro un ritrovo ricreativo per famiglie con bambini.

Sentendosi fuori luogo, avevano quindi deciso di spostarsi nuovamente dopo aver bevuto un solo punch caldo.

Leo era speranzoso per il terzo tentativo, una festa privata in una delle ville più esclusive di Nuova Roma di cui aveva sentito parlare dalle ninfe a Palazzo, e cercava di invogliare Percy a seguirlo.

Quest'ultimo, invece, sempre più disilluso, aveva perso qualsiasi interesse e aveva già decretato quell'idea di Leo come un fallimento, e lo seguiva attraverso il Forum solo per inerzia.

<<Dolcetto o scherzetto!?>>

Un bimbetto coi capelli color cannella di non più di 7 anni, vestito da zombie, si era parato di fronte a Percy. Poco dietro, una giovane di bell'aspetto tra i 25 e i 30 anni e con la stessa tonalità di capelli lo chiamava <<David! Non importunare gli estranei, alla festa avrai tutti i dolci che vuoi!>> lo rimproverò.

Ma il bimbo, testardo, insistette in tono perentorio <<Dolcetto o scherzetto!?>>

Percy si accigliò da dietro la maschera. Si tastò le tasche in un gesto istintivo, per poi fare spallucce <<Mi dispiace, credo che dovrò rassegnarmi allo scherzetto!>> disse in tono divertito.

E il bambino, come se niente fosse, gli mollò un calcio negli stinchi.

<<AHU! OH CA...>>

<<PERCY!>> lo interruppe Leo dall'imprecare di fronte ad un bambino.

<<DAVID!>> tuonò la madre raggiungendo il figlio, che rideva di gran gusto, <<Scusateci molto! È proprio una peste quando ci si mette!>> pigolò imbarazzata ritraendolo dal ragazzo colpito.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora