Due Compleanni

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Sì lo so, manco da troppo tempo. Credetemi, ho lavorato tantissimo, ho giusto qualche giorno libero ora perché sono ammalata!

Quindi, gioite della mia influenza, perché mi dà tempo per scrivere! E, per farmi perdonare, capitolo più lungo del solito!

As usual, spero vi piaccia, commentate e lasciate like, e preparatevi...


[12 luglio 2016]

Scoccò la mezzanotte. Annabeth soffiò forte, strizzando gli occhi.

<<AUGURI!!>> esplosero gli invitati.

In 23 anni di vita, non si sarebbe mai aspettata di festeggiare un compleanno come quello, con una cena di Stato, in veste di Console ad interim di Nuova Roma, e qualche centinaio di ospiti per lo più sconosciuti.

Questori, Edili, Senatori, Pretori, Centurioni e altre personalità della città e semidei famosi provenienti da ogni dove, tutti riuniti in quel lussuoso Palazzo, per una festa esclusiva degna di un reale.

E lei, la festeggiata, non poteva sentirsi più in imbarazzo.

Non che non si ritenesse all'altezza di quel ruolo, anzi, sapeva di avere tutte le carte in regola. Ma non era quello che pensavano molti Romani, e ogni loro sguardo sembrava volerglielo ricordare: "Tu non sei il nostro vero Console", ghignavano dietro quei sorrisi tirati.

Tra quegli sguardi indisposti, si distinguevano più che mai quello di Damien, sua ex fiamma che sembrava bramarla ancora come un ossesso, e quello di Richard, sua nuova conquista con cui si stava ancora definendo il rapporto, ma che le ronzava intorno come un'ape ad un fiore succulento di nettare.

E l'intera scena era contornata da quell'alone di dubbio e mistero, in cui ogni singolo semidio presente, ignaro di cosa stesse veramente accadendo, si chiedeva quando il vero Console sarebbe ritornato da quell'inusuale e inaspettato congedo, mentre chi sapeva la verità recitava una parte ben studiata per mantenere il segreto.

Intanto, il vero Console se ne stava chiuso nascosto nei propri appartamenti, senza fiatare e fingendo di non esistere.

Quella situazione kafkiana sarebbe stata più sopportabile, se Reyna, l'altro Console in gioco, fosse stata ancora sua fedele complice come nelle precedenti settimane.

Ora, invece, sembrava solo fare buon viso a cattivo gioco, nella speranza che Percy, suo vero collega nonché amante, tornasse abbastanza in forze da riprendere il comando al suo fianco dando ad Annabeth il benservito.

E lei, saggia figlia di Atena, cercava di resistere in quella morsa, senza nessuno su cui contare davvero, attenta a non farsi sfuggire alcun dettaglio per non tradirsi, e giostrandosi in quegli intrighi politici.

<<Buon compleanno, ma cherie...>> le sussurrò una voce calda.

Eccolo lì, il suo ex... non quello depresso e mezzo morto nascosto in camera, ma il viscido francese stalker, che aveva avuto il coraggio di farsi avanti appena era rimasta sola per più di un minuto.

<<Buonasera, Questore Lacroix.>> rispose lei secca.

<<Oh dai, tesoro, così fredda mi spezzi il cuore...>> si lamentò lui portandosi una mano sul petto.

Lei fece una smorfia <<Oh, vorrei dirti che mi dispiace... Ma mi hanno insegnato che dire bugie è una cosa brutta...>> si giustificò con un tono falsamente innocente.

<<Non capisco perché sei così arrabbiata con me...>> ribatté lui remissivo.

Lei inarcò un sopracciglio guardandolo stupita <<Sul serio?! Dopo esserti pubblicamente schierato contro di me...>> iniziò a dire, e lui la interruppe <<Ma non è che fossi proprio contro di te...>>, ma lei non lo ascoltò, e proseguì <<... e avermi umiliata dichiarandomi non Romana e non degna di questo ruolo di Console ad interim...>>

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora