Revisionato il 13/10/2020 a seguito di nuovi dettagli ne "Le Sfide di Apollo".
Se non volete spoiler, non leggete!!!
Settembre 2011
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La mattina seguente, Percy si svegliò comunque piuttosto presto per la luce del sole che filtrava dalla porta finestra, e sentendo il rumore del torrente scorrere fuori dalla loro camera da letto. Non gli sembrava vero; si sentiva rilassato, positivo ed energico come non mai.
Guardò la sua amata Annabeth pieno di fiducia verso il futuro. Lei dormiva ancora profondamente; non volle svegliarla, quindi le diede un bacio leggero sulla guancia, chiuse le ante per lasciarla al buio, e uscì nel giardino sul retro.
Avrebbe voluto prepararsi un caffè e gustarselo lì fuori, ammirando quel panorama bucolico, ma non avevano né caffè, né una macchina per farlo... E aveva fame, molta fame, dato anche lo sforzo fisico della notte!
E, come se non bastasse, una leggera brezza portava il profumo di pane e dolciumi appena sfornati fino a casa loro, e sentì lo stomaco fare delle capricciose capriole.
Non poteva resistere. Si infilò jeans e T-shirt presi dalla valigia e si incamminò verso il centro. Vide molti cittadini già svegli e pronti per una giornata di lavoro, come in una qualsiasi città.
Passò davanti al fornaio che avevano visto il pomeriggio precedente, a circa di 10 minuti a piedi dalla loro casa, e capì che il profumo di squisitezze arrivava proprio da lì.
Entrò e si gustò una bella brioche al cioccolato ancora calda, con un buon cappuccino (il fornaio aveva anche un angolo caffè!); poi, ancora affamato, mangiò anche una fragrante focaccia con la mortadella... Non l'aveva mai assaggiata, e ne rimase estasiato.
Infine comprò del pane, della focaccia e altre due brioche da portare ad Annabeth.
Quando fu il momento di pagare, il cordiale fornaio gli chiese se fosse nuovo in città, e lui rispose <<Oh sì, mi sono trasferito con la mia fidanzata ieri... per studiare, sa...>>.
Il fornaio gli sorrise, ma, nel prendere i soldi dalla mano del ragazzo, notò il suo avambraccio, e rimase a bocca aperta: non aveva mai visto il simbolo del tridente su nessun Romano in quasi sessant'anni di vita.
<<Grazie mille, era tutto buonissimo... arrivederci!>> salutò Percy.
<<Grazie a lei, Figlio di Nettuno, Eroe dell'Olimpo,>> rispose il fornaio chinando il capo in segno di rispetto, dopo aver riconosciuto Percy Jackson.
Il ragazzo si sentì in imbarazzo, non abituato a quel genere di riconoscenza... Non nel mondo normale, dove fino a quel momento era stato solo un adolescente problematico che aveva a stento completato il liceo.
Uscito, pensò che non poteva proprio tornarsene a casa con la colazione ma senza il caffè, e con 10 minuti di strada da fare in salita, non poteva mica comprarlo lì e portarlo via, o si sarebbe raffreddato... quindi, pensò di andare alla ricerca di un negozio dove comprare una macchinetta per il caffè. Logico, no?!
Si incamminò, senza meta, e dovette chiedere consigli e indicazioni a dei passanti per scoprire dove fosse un negozio di elettrodomestici.
Il negozio si trovava sul Cardo, la via principale che attraversava la città da nord a sud, e avrebbe dovuto camminare altri 15 minuti per arrivarci, ma l'idea non gli dispiacque affatto, anzi, gli dava modo di conoscere di più la città.
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Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)
FanfictionPercy ed Annabeth sono finalmente a Nuova Roma pronti per vivere la loro vita insieme. Ma il destino beffardo ha un piano diverso per il semidio più potente mai esistito. ... Siete pronti all'epico epilogo della saga? Questa storia è pensata per ess...