Rivelazione

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Autrice: eccolo qua, come promesso, il nuovo succoso capitolo! Lo dedico a qualcuno che mi ha aiutato a sbrogliare dei dubbi filosofici che mi bloccavano su alcuni punti!! 

Beh, buona lettura... 🙄😶




Mattina del 10 dicembre 2014 – Palazzo di Poseidone

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Mentre tornava verso la città del padre, Percy ripensò a quello strano incontro. Era proprio vero, quel vecchio sembrava del tutto fuori di testa! Eppure, c'era un qualcosa, nelle sue parole, che gli dava i brividi. Per quanto pazzo, era stato davvero sincero, Percy ne era certo. Tuttavia, restava il fatto che non aveva idea di cosa quel farneticare significasse.

Quando dopo altre 20 ore fu quasi arrivato, non poté credere ai propri occhi: la città era stata attaccata ancora, e nuovi focolai bruciavano i resti dei palazzi e delle abitazioni già distrutti negli attacchi precedenti. Un attacco al cuore del regno significava un ulteriore indebolimento dell'essenza del suo dio, Poseidone, come se la situazione non fosse stata già disperata.

Percy, furibondo, si fiondò in città senza alcuna cautela. Sapeva che Taumante poteva aver mentito, ma non gli sembrava il tipo da rimangiarsi la parola data.

Osservò il guazzabuglio di soldati in cerca di un viso famigliare a cui chiedere spiegazioni, e vide proprio quello che meno gradiva:<<Tritone! Che è successo!?>> chiese indispettito nuotando nella sua direzione.

Tritone, altrettanto infastidito nel vedere il fratellastro, rispose borioso:<<Abbiamo visto uno schieramento minaccioso avvicinarsi a sud e ho ordinato l'attacco... Ma hanno accerchiato e annientato la squadra che avevo inviato, e dopo hanno bombardato di nuovo col fuoco greco! Era un'imboscata, ci hanno indotto ad agire per primi per poi controbattere...>>

Percy respirava freneticamente dalle narici divaricate e sbottò gridando:<<MA DAI!? Era ovvio che fosse un'esca! Come cazzo hai potuto non arrivarci!? Eravamo in tregua! Se siamo i primi ad infrangerla, come possiamo pensare che loro non ne approfittino!?>>

<<Modera i termini, mortale! Ho fatto il mio dovere! Devo ricordarti chi è il legittimo erede?! Ho io la responsabilità di questa città! Di questo regno! Non potevo lasciarli gironzolare intorno alla città come avvoltoi intorno ad un animale morente!>> rispose con altrettanta foga.

E Percy rincarò <<Era stato deciso, insieme, di mantenere la posizione di difesa e non allontanarsi dai confini della città!! Avevamo 14 giorni per riprenderci e riflettere sul da farsi! E tu li butti via così per dimostrare che hai le palle!? Vuoi proprio peggiorare le cose!? Già non hai fatto un cazzo nei mesi scorsi per difendere la città quando ancora ne avevate le forze, e ora vuoi accelerarne l'annientamento!?>>

Tritone lo guardò, se possibile, con ancora più odio <<Quindi sei uno stratega esperto, eh, grande Perseus? Sulla terraferma, forse! Ma qui è diverso! Si può essere attaccati da più punti e il territorio da monitorare è così grande! Il mare è immenso, fratello! Come puoi pensare che sia facile difendere un campo così ampio e prevedere le mosse del nemico con precisione!? Ho fatto ciò che dovevo! Non osare darmi lezioni su come governare!>>

Percy stava per ribattere, ma d'un tratto si bloccò restando a bocca aperta, come attraversato da un fulmine. Sgranò gli occhi e disse <<Cosa hai detto?>>

Tritone si spazientì <<Che è molto più difficile difendere i territori nel mare che in superficie! Siamo su un piano tridimensionale, e il mare è immenso! L'esercito ha dato sempre il massimo, ma avevamo troppi nemici e troppo esperti!>>

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora