So Cosa Stai Per Dire

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~ Episodio 1 ~





- 14 Ottobre, mercoledì -




Alle sei quando era pronto, vestito e convinto ad iniziare la sua ora di corsa intorno all'isolato, trovò in cucina sua madre intenta a cucinare, «Come mai sei sveglia così presto? Spero non sia soltanto per prepararmi la colazione?», sapeva che invece era proprio per quello che la donna era ai fornelli ancor prima che il marito si svegliasse.

«Quand'è l'ultima volta che hai mangiato Kook-ah?», la sera precedente era tornato tardi ed aveva mugugnato qualcosa su una cena aziendale e sul fatto che era molto stanco prima di sparire in camera sua ma la madre non gli aveva creduto perché il figlio non solo non l'aveva guardata in viso mentre le parlava ma aveva persino evitato di darle il bacio della buonanotte e questo l'aveva messa sul chi vive perché poche volte JungKook aveva rinunciato a quel rito madre e figlio al quale, lui sapeva perfettamente, lei tenesse molto.

«Se mi siedo senza fare proteste, posso evitare di rispondere alla tua domanda, mamma?», le si avvicinò per baciarla ma la donna si discostò, perché una madre non deve soltanto beneficiare dell'amore di un figlio ma deve, prima di tutto, costruirlo e consolidarlo.

«Solo se mi prometti di non mentirmi Kook-ah», le scuse che uscirono dalle labbra del figlio le bastarono per abbracciarlo amorevolmente. JungKook non era un cattivo ragazzo ma era così abituato alla menzogna che a volte dimenticava di potersi fidare di lei.

Le rimase seduto accanto per una buona mezz'ora, raccontandole a grandi linee come stava andando il suo nuovo lavoro, aveva cercato di mentire il meno possibile, non aveva ancora ottenuto la completa fiducia del suo capo ma aveva già cominciato a mostrare le sue capacità, questo le aveva detto, stando in equilibrio su quel filo che tutti noi chiamiamo omissione, «Adesso però devo andare altrimenti non ce la farò a finire i miei allenamenti prima di correre a lezione», l'aveva baciata ancora e si era fiondato fuori per non rischiare di incontrare suo padre.

Quella mattina non faceva freddo ma il cielo era coperto, JungKook durante la corsa cercò di fare mente locale sugli impegni della giornata, aveva soltanto due lezioni importanti e quindi contava di arrivare a lavoro almeno per le undici, giusto in tempo per preparare insieme al suo capo la riunione che avrebbero avuto poco dopo l'ora di pranzo. Nel pomeriggio sarebbero dovuti andare all'appuntamento con la signora Kim e quando se ne ricordò fece subito una telefonata al fioraio per ordinare le peonie che donna amava tanto, questa volta di una sfumatura di fucsia un po' più scuro della precedente.

Cercò di non pensare a cosa lui e TaeHyung si sarebbero detti perché solo l'idea di doverlo guardare in faccia dopo quello che era successo tra loro due lo imbarazzava non poco e quindi corse, corse fino a quando l'unico suono rimasto nel suo cervello era soltanto il battito accelerato del suo cuore.

Sette, il rumore che proveniva dal suo cellulare era inequivocabile, doveva alzarsi ed anche in fretta se avesse voluto fare un'abbondante colazione. Spegnendo l'allarme si accorse subito dei messaggi che JungKook gli aveva mandato per ricordarli che sarebbe arrivato solo verso mezzogiorno per via delle lezioni, che avevano un'importante riunione da preparare e che nel pomeriggio si sarebbero dovuti incontrare con sua madre. Risalivano alle sei.

Prima di andare via dall'ufficio aveva portato con sé l'agenda elettronica che JungKook lo supplicava di usare oramai da più di una settimana ed aveva passato buona parte della sera per capire a cosa servisse e se fosse davvero così risolutiva come il ragazzo aveva insistito a dire fin dall'inizio e, purtroppo per lui, si era dovuto ricredere dandogli ragione, il metodo era intuitivo ed organizzato alla perfezione e questo voleva dire che avrebbe dovuto fare un passo indietro, riconoscere il suo errore e dunque il valore delle capacità dell'altro.

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