Fa Che Sia Un Incubo

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~ Episodio 1 ~

- 19 Ottobre, lunedì -

Il fastidio era simile a quello di una zanzara che nelle notti d'estate non ti lascia dormire continuando a girarti in torno con il suo insopportabile ronzio; la senti quasi sfiorarti e muovendoti nel dormiveglia ti sembra di riuscire a prenderla per tornare finalmente a riposare ma ogni tua azione risulta vana perché quella, imperterrita, continua a girarti intorno senza sosta, «Dio sei così profumato». Una delle braccia di JungKook si mosse veloce contro quell'invisibile zanzara insistente, schiantandosi subito dopo contro le coperte. Avrebbe voluto svegliarsi ma niente.

Il fastidio era come quando un tuo amico ti da noia passandoti sotto il naso o peggio sotto la pianta dei piedi quella erbaccia a forma di scovolino, "coda di volpe verde", che ti fa il solletico e tu scalci e ti strofini subito una mano sotto il naso per eliminare quella insopportabile sensazione; solo che questa volta il malessere non era procurato da un erba ma da un ciuffo di capelli castani, «Sei così profumato JungKook-ie». Di nuovo con la mano si mosse veloce per allontanare quella sensazione di malessere che incominciava ad aleggiare dentro il suo corpo. Avrebbe voluto svegliarsi ma niente.

«Fa che sia un incubo. Ti supplico fa che sia un incubo. Soltanto per questa volta, fa che sia un incubo». Stille di sudore gli imperlavano la fronte, il corpo di JungKook era contratto in una sorta di gomitolo umano stretto su sé stesso come a non lasciar passare nulla tra pelle e pelle. Niente e nessuno.

Adesso a JungKook sembrava di cadere all'infinito – avrebbe voluto cadere all'infinito –, di girarsi nel letto per scoprire di essere proprio sul filo del materasso e scivolare giù aspettando soltanto di trovare sotto di sé il duro pavimento, la stessa paura, «Sei così profumato Kook-ah», ma se doveva cadere, se doveva inevitabilmente schiantarsi su quel pavimento perché non si stava svegliando? ¨«Svegliati cazzo!»¨, gli occhi ed i pugni chiusi fitti fitti, stretti fino a quasi fargli male, avrebbe voluto aprirli ed invece il suo cervello si ostinava a tenerli sempre più incollati. Avrebbe voluto svegliarsi ma niente.

Tutti conoscono quella sensazione che spesso si ha nel sonno, vuoi fare pipì ma non c'è mai un bagno a disposizione e giri e giri in un posto sconosciuto cercandone uno, dentro di te hai la chiara sensazione di non doverlo trovare ma ne hai un bisogno disperato e continui ed era così che si sentiva JungKook, l'angosciante esigenza di trovare un bagno e la paura di trovarlo perché sapeva che una volta che lo avrebbe fatto, quel bisogno sarebbe sparito così come sarebbe finito l'incubo ma lui si sarebbe ritrovato avvolto ancora dalla paura e dalla vergogna. Quel maledetto fastidio persistente, la zanzara, la coda di volpe verde, il baratro, quei ciuffi di capelli castani umidi e dall'odore nauseante, quella voce «Sei così profumato fratellino».

¨«Svegliati maledizione!»¨, eccolo, nel suo sogno, il tanto agognato bagno, stava per svegliarsi finalmente o purtroppo come quando era un ragazzino, gli occhi di JungKook si muovevano ritmicamente sotto le sue palpebre facendole muovere insieme al naso che si arricciava seguito dalle labbra, ¨«Svegliati Jeon JungKook!»¨, eccola finalmente quella sensazione di liberazione e di leggerezza ma JungKook avrebbe piuttosto preferito cadere e svegliarsi, tutto pur di non sentirsi umiliato, ancora, «Cazzo!», eppure adesso che era sveglio non avrebbe voluto che fosse accaduto.

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