È Tutto A Posto?

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~ Episodio 2 ~








Le tre del pomeriggio erano arrivate in fretta e tutta la squadra, JungKook incluso, era già riunita negli spogliatoi, non avevano ancora avuto modo di cambiarsi perché il mister stava di nuovo facendo uno dei soliti monologhi di incoraggiamento il quale, vista la poca attenzione che i ragazzi gli prestavano, serviva più a convincere sé stesso; convincersi di cosa? Che fosse merito suo se la squadra di nuoto della Korea University era una delle più forti ed importanti del torneo e non di quel ragazzo che con la sua sola presenza collezionava medaglie senza fare nessuna fatica ma invece JungKook di fatica ne faceva, si era allenato il quadruplo rispetto a tutti gli altri, la mattina, il pomeriggio dopo le lezioni e quando tornava a casa la sera, non esisteva riposo per lui, mentre i suoi compagni facevano pausa per riprendere fiato lui continuava a nuotare, anche se era esausto ed infreddolito continuava a percorrere quei metri d'acqua lasciandoli diventare infiniti, fino a non sentire più dolore, fino a non sentire più gambe e braccia.

Eppure, nonostante fosse l'unico a dare il tutto per tutto per vincere, dare lustro alla sua università e fare onore ai soldi che venivano spesi per averlo in quell'ateneo se ne stava lì seduto in disparte ad ascoltare attentamente e con rispetto, le costole doloranti ed i fianchi indolenziti e pieni di lividi. Esausto ancor prima di cominciare.

Per la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo, la sua sveglia era suonata alle sette e lui comunque, nonostante avesse dormito tanto, non aveva nessuna voglia di alzarsi, la sera precedente i tre Lupi lo avevano scortato fino a portarlo dentro la stanza d'albergo che condividevano; JungKook si era sorpreso di quanto fossero uniti – nonostante non si sopportassero poi tanto – per raggiungere l'unico scopo di sottometterlo. Aveva provato a portare alla loro attenzione il fatto che avevano tutti bisogno di riposare visto che erano lì per allenarsi e per partecipare a delle gare il giorno seguente ma niente era servito, JinYoung lo desiderava da giorni e non avrebbe lasciato perdere, non aveva avuto neanche bisogno di parlare che i due Alfa avevano agito per lui colpendolo ripetutamente ai fianchi così da fargli tentare o persino pensare di scappare.

Mentre YunO, dopo avergli ricordato di non fare scherzi perché comunque sarebbe stato impossibile liberarsi di loro finché avrebbero frequentato la stessa università e che persino dopo i loro studi, nel tanto anelato mondo del lavoro la loro sarebbe stata una presenza pressante ed incombente, si era defilato perché era riuscito ad ottenere un appuntamento romantico con la manager, quella sera stessa, YugYeom, da brava scimmia imitatrice, era rimasto nella stanza; per controllare aveva detto lui, perché gli piaceva guardare immaginava JungKook.

Ed il ragazzo a scappare non ci aveva neanche pensato, dopotutto doveva soltanto fare sesso per l'ennesima volta con il Beta cercando di evitare che l'Alfa indisposto, decidesse di partecipare alla festicciola e ci era riuscito, non del tutto perché mentre si masturbava guardandoli, YugYeom non si era accontentato della sua sola mano per raggiungere l'apice del piacere ma aveva preteso ed ottenuto la bocca di JungKook. Non gli era piaciuto, non amava farlo in generale e soprattutto con quell'Alfa era un atto che odiava per via delle sue note olfattive pungenti di resina che gli davano fastidio quasi fino al vomito, eppure in un certo senso avrebbe dovuto ringraziarlo perché JinYoung, geloso di quella intromissione lo aveva mandato via subito dopo permettendogli di tornare in camera e dormire a sufficienza.

Durante la colazione si era dovuto allontanare più volte dal tavolo per evitare di dare spiegazioni su quello che stava e quello che non stava mangiando, gli allenamenti della mattina avevano finito di drenare le sue ultime energie nascoste. Durante la pausa pranzo aveva telefonato alla madre per sincerarsi che tutto fosse apposto e che sarebbero arrivati in tempo, dal tono della voce gli era sembrata molto rilassata e divertita e sentire JiMin parlare in sottofondo per prenderlo in giro ridendo di lui e della sua ansia lo aveva tranquillizzato almeno sulla presenza di quelle due persone che credevano in lui e che lo avrebbero saputo far distrarre con un sorriso, eppure il pensiero che non sarebbe stato in grado di affrontare le gare e vincere gli si era palesato quando i tre ragazzi, subito dopo aver finito di pranzare, lo avevano seguito in corridoio fermandolo prima che potesse raggiungere la sua stanza per chiudervisi dentro, «JinYoung-ssi, per favore», aveva le spalle al muro, gli occhi lucidi e la voce tremante di chi aveva già la consapevolezza di fallire eppure quella supplica non era servita a farlo desistere, «Sì JinYoung-ie, abbi pietà di lui non senti come ti sta supplicando?», YunO gli aveva afferrato i capelli sbattendogli la testa contro la parete, non così forte da farlo sanguinare ma nemmeno così piano da non farlo soffrire; JungKook gli aveva sentito confessare ai compagni che l'incontro con la manager era andato male ed era certo che adesso si sarebbe voluto prendere la sua rivincita contro di lui. Fissò gli occhi sul Beta per supplicarlo di cambiare idea, di andarsene e portarsi via con sé quei due trogloditi con i quali era sicuramente inutile interagire o cercare di intenerire, eppure ciò che vide smontò ogni sua speranza, la macchina punitiva era stata messa in moto – forse anche senza il suo consenso – e JinYoung avrebbe potuto farci ben poco, lo sguardo mesto che aveva ed il buio presente nei suoi occhi glielo gridava a gran voce.

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