Almeno Lo Hai Meritato?

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~ Episodio 3 ~







Dopo che aveva finito di lavarsi e rivestirsi, JungKook aveva mandato sul gruppo dell'ufficio il solito messaggio per invitare i suoi colleghi per la merenda ed era ancora intendo a preparare tutto l'occorrente quando aveva sentito la voce giocosa e divertita di JiMin ed HoSeok che parlottavano tra di loro; i sentimenti che il biondo aveva confessato di provare per lui erano qualcosa sulla quale l'Omega aveva messo una pietra sopra, gli aveva parlato di quell'argomento più volte ed era stato molto chiaro riguardo al fatto che non era in grado di ricambiarlo e sperava che anche il Beta si fosse messo il cuore in pace ed era facile per JungKook pensarlo visto che, anche quel pomeriggio, JiMin continuava a sorridergli come sempre e forse anche di più.

Chiaramente quello che il più giovane non poteva sapere era che la persona con la quale lui credeva di aver chiarito, proprio quella mattina sapendo di incontrarlo, aveva indossato una pesante maschera felice, non per nascondersi e non per imbrogliare ma per adattarsi; se il suo migliore amico provava qualcosa per quel ragazzino, ed era ricambiato, lui non si sarebbe intromesso eppure prima di rinunciare JiMin avrebbe voluto essere sicuro che ne valeva la pena, che TaeHyung non avrebbe sofferto e che anche JungKook non sarebbe stato trattato come l'amante di turno messo da parte dopo che l'Alfa fosse convolato a nozze perché allora non si sarebbe arreso, no, perché lui invece non avrebbe dato soltanto il suo corpo a quel ragazzo ma avrebbe provato a donargli il suo cuore e tutti quei sentimenti puri che sarebbero scaturiti da esso.

«No?!», sentendo quella notizia JiMin aveva spalancato la bocca e gli occhi a dismisura, «Quindi è per questo che oggi non c'è?», fissò i suoi occhi sulla figura di JungKook che pur non conoscendo l'esatta risposta a quella domanda aveva accennato un sì con la testa. «Guarda qui cosa ti ha fatto», portò le dita piccole e sottili sul labbro dell'Omega, guardandolo con gli occhi umidi di lacrime.

Non era stato YoonGi ad aprire ancora una volta quella ferita sulla bocca di JungKook ma visto che neanche HoSeok aveva sentito il bisogno di smentire aveva lasciato che il Beta continuasse a crederlo e ad avere pietà per lui, del resto se avesse provato a dire la verità il passo successivo sarebbe stato quello di inventarsi una bugia per spiegare gli innumerevoli lividi che aveva sul volto e sul collo e visto che era riuscito a fare sesso con TaeHyung senza spogliarsi e quindi senza mostragli il suo corpo martoriato perché adesso avrebbe dovuto compiere quel passo falso? In nome di un'amicizia che era certo sarebbe svanita una volta che, a suo malincuore, avrebbe portato a termine la sua missione in quell'azienda e, ne era certo, sarebbe stato cacciato via malamente?

Da quando erano entrati nell'ufficio del loro capo i due Beta avevano fatto molte cose, avevano aiutato JungKook a sistemare la tavola, HoSeok aveva messo a scaldare l'acqua calda perché quel pomeriggio preferiva bere del tè e JiMin era andato a ritirare i dolci dalle mani del fattorino; avevano parlato del viaggio ridendo delle battute dell'anziana signora Kim e sempre JiMin aveva raccontato della colazione fatta con MiSeon, dei complimenti che aveva elargito verso JungKook per i risultati ottenuti durante le gare e della gratitudine che la donna provava verso quel ragazzo premuroso e sempre pieno di accortezze nei suoi confronti, come dicevo avevano fatto e parlato molto eppure TaeHyung, preciso come un orologio aveva deciso di fare la sua entrata in scena proprio nel momento in cui le mani del suo miglior amico stavano sfiorando delicatamente la bocca del suo compagno, il suo Omega.

«Vi state divertendo?», il tono della voce dell'Alfa, a dimostrazione del fatto che non aveva nessuna voglia di fingersi indifferente, era alterato e stizzito, «Cosa avete da ridere così tanto», era possibile che non riusciva a fare in tempo a compiere un passo verso JungKook che subito qualcosa o qualcuno era pronto a rovinare il loro momento di tranquillità ed intimità, «Vi sentivo starnazzare persino fin sotto la doccia».

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