Bugie E Bugie

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~ Episodio 3 ~






Come gli aveva promesso JiMin era andato a trovarlo per trascorre insieme il pomeriggio, JungKook non gli aveva saputo dire di no, forse perché la sera precedente lo aveva lasciato fuori dalla porta come se il gesto gentile del Beta non fosse contato nulla o forse perché Park JiMin essendo il migliore amico del suo capo sarebbe stato un ponte perfetto per raggiungere la fiducia dell'Alfa. Un conato di vomito gli attanagliò gola e stomaco subito dopo aver formulato quell'ultimo pensiero così subdolo e meschino, avrebbe voluto correre in bagno per gettare in quella tazza di ceramica bianca che oramai era diventata il suo miglior compagno in quei tre giorni, tutto il disprezzo che provava per quell'intenzione e per sé stesso ed abbandonarsi ad un piccolo mare di lacrime che si sarebbe concesso soltanto per lavare via quell'oceano di segreti e bugie che piano piano lo stavano facendo annegare nell'odio che provava verso sé stesso ma non poteva farlo, non se quello avrebbe voluto dire lasciare JiMin in balia dei suoi due genitori, perché il Beta si sarebbe meritato un'accoglienza migliore dello sguardo severo di Jeon JinYeong, si sarebbe meritato di trovare lui alla porta e di trovarlo sorridente e felice per quella visita che neanche meritava. Lo avrebbe fatto entrare abbracciandolo per trascinarlo subito dopo in camera sua evitando tutto quell'imbarazzo, sì, avrebbe preferito accogliere il Beta con tutto un altro atteggiamento, falso forse perché JungKook non si sentiva per nulla pronto a fingere, per tutto il pomeriggio, un'amicizia inesistente, un'interesse blando ed una salute fisica che sentiva di non aver raggiunto ancora.

«Credevo che mi avresti lasciato di nuovo fuori dalla porta», JiMin non lo pensava davvero ma non aveva idea di come affrontare quella situazione che sembrava essere anche peggiore del giorno prima; quando la sera precedente non gli aveva fatto neanche varcare la porta di casa il Beta aveva pensato di aver visto una delle peggiori accoglienze che gli potessero capitare ma a quanto pareva si era sbagliato, lo sguardo impaurito che JungKook aveva in quel momento era peggiore. No, non avrebbe dovuto dire proprio quella frase che alle orecchie del moro avrebbe assunto sicuramente un significato ben preciso, 'Ci sono rimasto male ieri', ma oramai lo aveva fatto e adesso non gli restava che sorridere pur di porre rimedio alla sua gaffe.

L'incontro con la signora Jeon era stato differente, la donna lo aveva accolto con un bellissimo sorriso sincero sul volto ed un abbraccio materno che JiMin non si sarebbe mai aspettato, lui e sua madre si somigliavano molto, entrambi con un carattere allegro ma meditabondo, forse troppo ossessionati dal cibo e dalle diete ma spontanei ed aperti verso il prossimo, mentre invece JungKook e HyeJin sembravano le due facce opposte della stessa medaglia. La donna li aveva subito invitati ad andare in camera loro assicurandogli che presto gli avrebbe portato qualcosa per fare merenda, «Spero che almeno insieme a te il mio Kook-ie si decida a mangiare qualcosa di più consistente delle minestrine che continua a farmi preparare da due giorni», anche se i suoi occhi questa volta non avevano brillato come avevano fatto pochi minuti prima, la donna aveva comunque sorriso spingendo il figlio verso il corridoio; sapeva che la presenza del padre avrebbe messo in soggezione il ragazzo e che non si sarebbe sentito libero di divertirsi e lei non voleva che questo accadesse.

«Tua madre è una donna molto simpatica», JiMin era sicuro di non aver detto niente di sconveniente ma quello sguardo perso e pensieroso sul volto del moro gli faceva chiaramente pensare di aver commesso di nuovo un errore.

Quelle affermazioni lo facevano sempre incupire, sapeva di avere un pessimo rapporto con suo padre e che invece la madre cercava di fare il possibile – ed a volte anche l'impossibile – per farlo sentire amato ma dopo tutti quegli anni non riusciva comunque a capacitarsi di quella disparità di trattamento tra i due genitori. «Sì, lo è. Tu le sei piaciuto. Ti ha persino abbracciato».

«Devo dire che è stato imbarazzante, non ci conosciamo neanche», ed eccola di nuovo lì quella sua dannata abitudine di parlare più del dovuto, di dire più di quello che gli veniva chiesto, di essere fin troppo sincero e diretto. JiMin si maledì per aver pronunciato quella frase e cercò, ancora una volta di sorridere, cosa che, stranamente fece anche JungKook.

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