Il Primo A Fare Un Passo Indietro

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~ Episodio 3 ~








Nonostante la situazione fosse degenerata, a dispetto del naso di JungKook che aveva sanguinato copiosamente in uno dei bagni della sua azienda e benché l'umore di tutti fosse arrivato ai minimi termini, Kim SoonJae non si era accorto di tutto quello che era successo; i quattro ragazzi avevano saputo fingere bene visto che nessuno avrebbe tratto giovamento dal mettere al corrente il vecchio riguardo agli screzi di natura caratteriale che intercorrevano tra loro e mettendo da parte ogni divergenza erano persino riusciti ad arrivare a casa in perfetto orario per fare una doccia, rilassarsi e cenare. Prima di lavarsi TaeHyung aspettò che il nonno usasse il bagno padronale per primo mentre gli altri a turno avrebbero potuto usare a turno quello di servizio che si trovava nel corridoio solo JungKook, per non dover reiterare i problemi che aveva a casa – abituato com'era a lavarsi in modo frugale e con l'acqua quasi totalmente fredda per non infastidire suo padre –, aveva deciso di lavarsi dopo cena, quando tutti erano nelle loro stanze e ci sarebbe stata sufficiente acqua calda per rilassarsi in santa pace. Usò il tempo che avrebbe dovuto dedicare alla sua doccia per telefonare a sua madre, tra le gare e quel viaggio di lavoro a Busan mancava da casa da molti giorni ed era in pensiero per lei.

«Sto bene», la prima bugia era stata detta, «Certo, sto mangiando bene mamma», e subito dopo la seconda, non ci aveva dovuto neanche pensare veramente, mentre era intento ad osservare il sole calare dietro alcuni edifici aveva semplicemente lasciato vagare il suo cuore insieme ad i suoi occhi in quel cielo rosseggiante mentre il suo cervello e la sua lingua architettavano bugie su bugie, «Si, dormo bene», ed anche la terza menzogna gli era sfuggita di bocca senza neanche pensarci troppo sopra, «Non dovresti preoccuparti così, sono a casa di persone altolocate mica in una bettola», invece sì che si sarebbe dovuta preoccupare perché in quella casa c'erano molte più insidie di quante il figlio ne avrebbe trovate in una umile dimora dove i padroni di casa non potevano permettersi di mangiare carne con così tanta facilità. «Piuttosto, lì va tutto bene?», nonostante avesse porto quella domanda con la speranza di ricevere la risposta che sua madre gli aveva dato, «Qui va tutto bene tesoro, non ti devi preoccupare», non era riuscito a crederle, sapeva che suo padre in sua assenza se la sarebbe presa con lei, perché lei lo avrebbe difeso con una parola gentile che all'uomo avrebbe dato fastidio, perché lui mancava da troppi giorni e suo padre odiava avere un figlio autosufficiente e realizzato, «Non mentirmi, è arrabbiato perché non sono ancora tornato a casa, vero?», il sospiro che rimbombò dal telefono fu più loquace di mille risposte che però non ebbe il tempo di ascoltare, «Adesso scusami mamma, devo andare, mi stanno chiamando per la cena», avrebbe voluto aggiungere di non litigare solo per dire una parola buona nei suoi confronti ma sapeva che sarebbe stato inutile e poi, in fondo, sapere che lei sarebbe stata sempre disposta a lottare per lui gli dava un senso di orgoglio e serenità impagabili, «Sì, ci sentiamo domani», rivolse ancora uno sguardo verso il cielo, il sole era quasi del tutto sparito e persino quei magnifici colori stavano lasciando il posto ad un cielo scuro e nuvoloso, «Ti voglio bene anche io».

«Scusami se ti ho interrotto..», fermo sotto l'arco della portafinestra, TaeHyung gli parlava senza guardarlo in volto come se avesse paura che l'altro avrebbe potuto cacciarlo da un momento all'altro, «..ma mia nonna ci ha appena chiamati per scendere a cena», indicò un punto indefinito dietro di lui soltanto per avere la scusa per dargli le spalle.

«Tranquillo, avevo già finito», nascondendo le mani in tasca per cercare di dissimulare il nervosismo che gliele stava facendo tremare, si diresse lentamente verso l'interno sperando che l'altro capisse che non era il caso di avere un confronto proprio in quel momento, chiuse la porta per non far raffreddare troppo la stanza e tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che questa era vuota, ma questo non era sufficiente, aspettò ancora prima di uscire, voleva avere l'assoluta certezza di non incontrare l'Alfa sulle scale, solo allora imboccò l'uscita.

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