Adesso Vattene!

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~ Episodio 2 ~

JungKook era così sorpreso per il gesto di TaeHyung che quasi non si accorse del cambiamento di posizione che l'altro aveva fatto, si era portato dietro di lui senza mai smettere di tormentare quel capezzolo che oramai lo stava facendo impazzire di piacere, avrebbe voluto sentire le labbra dell'Alfa umide e calde poggiarvisi sopra per torturarlo ancora di più ma non era pronto a chiedere né tanto meno a mostrare così facilmente però una cosa era certa, voleva di più ed il suo desiderio fu esaudito quando si ritrovò spinto contro la scrivania.

Si era sempre chiesto come fosse possibile convincere qualcuno a sdraiarsi su una superficie dura e fredda piena di oggetti da risistemare qualora fossero stati gettati per terra, oppure da sopportare conficcati sotto la schiena o sul petto se invece, come in quel caso, fossero rimasti sopra di essa ma la risposta gli fu subito chiara quando a finire dritto su quella scrivania fu lui. Uno, per la troppa eccitazione. In quel momento della comodità non importava a nessuno visto che entrambi erano troppo presi a seguire quell'istinto animale che li stava portando inesorabilmente verso il caro vecchio impulso che da secoli spinge il genere umano lontano dall'estinzione. Due, per la sorpresa – JungKook vi si era ritrovato sdraiato sopra senza neanche accorgersene – come avrebbe mai potuto immaginare che all'improvviso Kim TaeHyung cercasse un simile contatto con lui dopo averlo deriso e scansato come o peggio della peste? E tre – risposta più probabile ed ovvia – perché il legno del tavolo, mentre venivi spinto in avanti ti impediva praticamente di restare in piedi. Proprio come era successo a lui.

Così, in men che non si dica, JungKook si era ritrovato con gli anelli di metallo di alcune cartellette presenti sopra la scrivania, conficcati nello sterno, con gli occhiali del suo capo a pochi centimetri dal naso e con il membro di quest'ultimo ben piantato tra le sue natiche, fu strano per lui perché fino ad allora non si era mai posto quella domanda eppure in quel momento, invece di pensare a cosa da lì a poco avrebbe fatto o voluto fare TaeHyung, non riusciva a togliersela dalla mente, quante volte Min YoonGi era sto scopato su quella scrivania e quante altre persone avevano fatto la sua stessa fine su quella stessa superficie?

Sì, era strano e forse anche inquietante perché non era il momento per rimuginare su quella domanda ma lui proprio non riusciva a togliersela dalla testa lasciandosi così prendere dai soliti dubbi, dalla frustrazione e dalla consapevolezza che stava per essere usato come TaeHyung aveva fatto con tutti gli altri e sottomesso come avevano fatto tutti gli altri.

E mentre il tocco della mano dell'Alfa, che aveva finalmente lasciato in pace il suo petto per insinuarsi, calda e vogliosa, sotto il maglione, si era fatto più possessivo e dominante sulla sua schiena cominciando ad accarezzarlo ossessivamente, la consapevolezza che stava per essere usato e sottomesso lo assalì con prepotenza facendolo agitare ancora di più, non si sarebbe lasciato dominare così cominciò a muoversi sconnessamente ed a scalciare sotto il peso dell'Alfa, «Lasciami», le penne che si trovavano sul bordo della scrivania furono la prima cosa che finì per terra ma il corpo di TaeHyung non aveva accennato ad allontanarsi, «Ti ho chiesto di lasciarmi, cazzo! Non mi va», questa volta, oltre a far cadere tutti i fascicoli che l'Alfa aveva sistemato, impilandoli con cura, era riuscito a dare un calcio a quest'ultimo allontanandolo quel tanto che bastava per potersi alzare.

«Cosa cazzo ti prende ragazzino?», il segno della scarpa di JungKook era stampato sui suoi pantaloni nuovi e la gamba gli faceva male, «Cosa sei un mulo?», lo spinse nuovamente da una spalla facendolo sedere per il contraccolpo, «Mi pareva che ti piacesse», indicò l'inguine del più giovane con un sorriso strafottente sul volto prima di dare l'ultima stoccata all'incoerenza di JungKook, «Forse è per questo che ti ritrovi pieno di segni e tagli, dai segnali contrastanti».

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