Un'Eternità

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~ Episodio 3 ~

Nonostante si fosse pulito con quei tovaglioli, JungKook aveva insistito perché TaeHyung si facesse un doccia e quest'ultimo, per accettare senza fare troppe storie, insisté che la facessero insieme, era una richiesta ardita ma l'Alfa sperava che l'altro, per via del senso di colpa, acconsentisse. Era un comportamento scorretto? Forse, ma le motivazioni che lo spingevano era pure, voleva soltanto stare ancora un po' accanto al suo compagno. Il viaggio di ritorno era sembrato, per entrambi, molto più lungo – un'eternità – ed era stato strano per i due ragazzi rendersi conto che tra di loro il tempo fosse, il più delle volte, cadenzato solo dal silenzio o dalle liti, piccole o grandi che fossero. Anche questa volta avevano tenuto chiuso il vetro che li separava dall'autista, sia perché quello non lo aveva aperto, forse per essere discreto, e sia perché non erano certi che sarebbero rimasti in silenzio o che non si sarebbero di nuovo saltati addosso.

Nonostante fino a pochi minuti prima JungKook sembrasse in preda ad una frenesia folle, da quando erano usciti dal locale sembrava essersi calmato improvvisamente, come se avesse terminato di colpo tutte le forze; stancamente era entrato in auto e poi ne era uscito con altrettanta flemma quando l'autista li aveva lasciati davanti all'azienda. Con passo svogliato avevano raggiunto l'interno, all'accoglienza una delle ragazze addette alla ricezione del pubblico aveva fermato TaeHyung per parlargli, l'Omega era rimasto in disparte, se il suo capo avesse voluto renderlo partecipe del contenuto di quel piccolo scambio di frasi avrebbe potuto chiedergli di avvicinarsi ma non lo aveva fatto e così dopo aver atteso una manciata di minuti si erano ritrovati già dentro l'ascensore, dove all'improvviso un brontolio aveva rotto il silenzio che continuava a perdurare tra loro.

JungKook oltre al caffellatte ed al toast che aveva consumato a colazione non aveva mangiato nient'altro, neanche a pranzo, ed adesso che aveva saltato persino la merenda, cominciava a sentire i morsi della fame, naturalmente TaeHyung tutto questo non poteva saperlo, ciò che però era inequivocabile era il rumore che lo stomaco dell'Omega aveva prodotto dentro l'ascensore.

Una volta giunti dentro all'ufficio non ci avevano messo molto a spogliarsi ed entrare dentro il box doccia, ovviamente paragonato a quello che l'Alfa aveva in casa sua era molto piccolo, forse anche troppo per due persone, ma a lui – e forse neanche all'altro – era dispiaciuto poi molto stringersi un po'. Il primo a rompere il silenzio, come del resto accadeva sempre, era stato TaeHyung che non voleva far diventare quel momento più imbarazzante del dovuto, e non perché fossero entrambi nudi e praticamente incollati uno al corpo dell'altro, erano abituati alla loro nudità, ma perché avrebbe voluto che quel momento non fosse solo una semplice azione meccanica compiuta per necessità ma qualcosa di più intimo e confidenziale, «Appena abbiamo finito con la doccia, facciamo merenda, ti va?» disse cercando di sembrare distratto mentre cercava il flacone del bagnoschiuma, forse l'altro avrebbe voluto che quel gorgoglio imbarazzante venisse ignorato – lo dimostrava lo sguardo omicida che gli aveva rivolto – ma farlo avrebbe voluto dire mostrarsi un capo senza cuore ed un compagno distratto, «Non siamo riusciti a mangiare niente e sto morendo di fame».

Davanti a quelle spiegazioni che chiaramente erano state date per dimostrare che avrebbero mangiato per fare una cortesia al maggiore e per non farlo sentire in imbarazzo, JungKook aveva risposto con un semplice cenno della testa, aveva paura di parlare? No, peggio, aveva il terrore di tutto quello che stava accadendo e che sarebbe potuto accadere a causa di tutta quell'intimità ed era per questo che continuava ad osservare la spugna che teneva in mano già da un po' senza sapere cosa farsene.

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