Adesso Puoi Andare!

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~ Episodio 1 ~

- 8 Ottobre, giovedì -

La prima sensazione che aveva investito il corpo di JungKook, in quel giovedì di Ottobre ancora caldo, era stato un senso di nausea che non gli aveva permesso di riaddormentarsi nonostante la sveglia non avesse suonato ancora. Si era rigirato più volte tra le lenzuola perché era stanco e la giornata che aveva davanti non sarebbe stata meno faticosa quindi avrebbe voluto con tutte le sue forze dormire altri venti minuti ma proprio quando stava per perdere coscienza, forse per la terza volta quella notte, un conato più forte e persistente lo costrinse a correre ai ripari; il bagno era proprio adiacente alla sua stanza e per andarci non sarebbe dovuto uscire neanche in corridoio quindi in poche falcate raggiunse la tazza cominciando a vomitare succhi gastrici visto che dopo tutte quelle ore anche il poco cibo che sua madre gli aveva portato di nascosto in camera, dopo che il marito era uscito per giocare a carte con gli amici, era stato oramai digerito.

Erano i nervi a ridurlo in quello stato, o almeno era quello che lui continuava a ripetersi anche se sua madre era convinta che fossero le continue medicine che prendeva per nascondersi agli occhi della gente. I suoi venti minuti di riposo erano persi ed irrecuperabili come il ritardo che aveva accumulato mentre doveva occuparsi di quell'imprevisto che cominciava a ripetersi troppo spesso nelle ultime settimane.

Mancava meno di un mese alle gare e cominciare a saltare l'allenamento proprio in concomitanza con esse non sarebbe stata la decisione più saggia così indossò la tuta, sistemò in una tasca interna il cellulare con le cuffie per sentire un po' di musica e dopo aver indossato le scarpe da ginnastica uscì cercando di fare meno rumore possibile visto che era ancora molto presto e neanche sua madre si era alzata per preparare la colazione.

Il solito cane abbaiò forte contro di lui, tanto da farlo trasalire e JungKook imprecò perché quel comportamento strano dell'animale gli aveva fatto ricordare che in tutto quel trambusto si era scordato di prendere le sue medicine, si allontanò un po' dal cancello, giusto il tanto che bastava per non infastidirlo ed affrettò il passo per passare oltre alla svelta senza rischiare di svegliare i vicini per colpa del cane. Il signor Park era sicuramente già andato via perché anche la sua macchina non era più parcheggiata al suo solito posto e questo non aveva fatto altro che ricordare a JungKook quanto fosse in ritardo.

Velocizzò il passo per terminare prima il giro che faceva di solito ma rallentò non appena vide il ragazzo fermo davanti all'entrata del combini della signora Zhāng, anche la donna, proprio come lui, era in ritardo ed era strano perché in tutti quegli anni che JungKook aveva vissuto a Seul lei non aveva mancato un solo giorno di aspettarlo fuori dalla porta per salutarlo. Forse si sarebbe dovuto avvicinare e chiedere spiegazioni a quello sconosciuto, almeno si sarebbe tranquillizzato, e lo avrebbe fatto se non avesse scordato di prendere le sue pillole ma alla sola idea di rischiare girò la testa e continuò a correre percorrendo la sua strada; non era stata una scelta facile per lui, nessuna delle decisioni che JungKook prendeva lasciandosi guidare dalle sue paure lo era.

La sveglia di TaeHyung aveva suonato alle sette, l'Alfa soffriva molto la mancanza di sonno quindi cercava sempre di dormire il più possibile e rimediare dopo al suo ritardo facendo tutto il resto di corsa, tutto tranne la colazione. Le sue docce erano record e percorreva la strada che lo portava da casa al lavoro ad una velocità così alta che era strano non facesse continui incidenti comunque di multe ne pagava sempre molte durante l'anno ma quando doveva mangiare il mondo di TaeHyung si fermava lasciando spazio alla pace ed alla tranquillità che quel momento sacro meritava.

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