[Omegaverse]
Un amore malato lo definirebbero molti
Ma noi lo chiameremo Addicted.
Perché?
Per via dell'incoercibile bisogno che hanno uno del corpo dell'altro.
Perché non si bastano mai come al corpo non basta un unico respiro.
Perché sono arresi e...
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Capitolo 27
Anemone -Senso Di Abbandono E Amore Tradito-
"La sera precedente erano tornati indietro tenendosi per mano nel silenzio più completo, non si erano allontanati molto eppure erano arrivati a casa completamente bagnati – forse non avrebbero dovuto camminare ma correre –, per fortuna TaeHyung aveva con sé le chiavi di entrambi i portoni altrimenti avrebbero dovuto svegliare i padroni di casa.
«Tu vieni con me» gli aveva detto, mentre tenevano le mani ancora unite tra loro proprio come lo erano i loro occhi e l'Alfa aveva approfittato di quel momento di cedimento e serenità per trascinarlo nella sua stanza; l'altro non aveva fatto resistenza.
..«Non stuzzicarmi piccolo Omega».
..«E dimmi, visto che ho soltanto due anni meno di te, cosa mi rende piccolo?»
..«Stronzetto, sai cosa intendo»
..«E non sto alludendo al tuo cazzo. Quello non è piccolo per niente»
..«Ma sai qual è la cosa che mi fa andare fuori di testa nel tuo corpo?»
«Quindi mi stai dicendo che gli abiti sono pronti», il figlio gli aveva raccontato della decisione di cambiare i bottoni, di quanto le stoffe fossero belle e dell'ottimo lavoro che tutta la squadra aveva fatto ma all'uomo tutti quei particolari sembravano non importare affatto.
«Ho detto che sono perfetti», TaeHyung, per non darla vinta al padre, non avrebbe voluto risultare così infastidito, anche se lo era e si capiva dalla stizza con la quale le parole gli erano uscite dalla bocca.
L'uomo guardò il figlio con un ghigno dipinto sul volto, era importante che il prossimo evento fosse perfetto sotto ogni punto di vista ma tutto sarebbe stato ancor più soddisfacente se fosse riuscito a fare in modo che tutte le cose andassero secondo i suoi di piani, «Questo è il minimo per la Kim Corporation, TaeHyung-ie. Ma sono pronti?»
..«No JungKook-ah, tu rimani qui», portò in avanti il palmo della mano facendo segno al più giovane di fermarsi, «TaeHyung-ie va pure», con la stessa mano scaccio il figlio come fosse una mosca fastidiosa e girandosi verso il suo segretario gli fece un piccolo cenno con la testa che bastò a quest'ultimo per capire che anche lui era pregato di lasciare la stanza insieme al fratellastro.
..«Io lavoro sodo», la stretta sui suoi capelli si rafforzò ed una ciabatta del padre lo colpì sulla schiena.
«Bugiardo!», lanciò anche l'altra pantofola contro il corpo del ragazzo. Quella spavalderia era insopportabile.
«Studio giorno e notte..», dentro la sua testa Ira continuava a mugolare chiedendogli di rimanere in silenzio pur sapendo che il suo umano non stava dicendo nessuna bugia avrebbe voluto fermarlo ma era impossibile, se suo padre voleva picchiarlo allora avrebbe dovuto farlo perché non sopportava la realtà, «..e mi alleno tutti i giorni per rendervi fiero di me».
