È Un Compagno Premuroso

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~ Episodio 1 ~



È Un Compagno Premuroso








- 10 Novembre, martedì -




Rabbia, sdegno, collera, indignazione, furia, furore, irritazione, stizza, bile sono tutte sfaccettature dello stesso sentimento che nasce quando si viene sottoposti a situazioni esacerbanti. Così era nato il rapporto tra JungKook e il suo Lupo. Così era nato il suo Lupo: la solitudine, il silenzio, la paura, le sevizie e gli abusi erano diventati ira incontrollata, una furia omicida che aveva portato con sé solo altra solitudine, emarginazione e paura degli altri, e adesso anche di sé stesso. Il suo Lupo lo aveva aiutato e difeso, ma a quale prezzo?

L'ultima pillola che aveva preso la sera precedente non aveva ancora terminato il suo effetto, e JungKook quella mattina si era svegliato più tranquillo di quelle precedenti, ma non più riposato. Le medicine avevano eliminato l'eccessiva eccitazione, ma non i pensieri su TaeHyung, che avevano continuato ad assillarlo persino nei sogni.

Ancora una volta era in ritardo ed ancora una volta avrebbe iniziato la giornata con una menzogna. Non poteva certo dire a sua madre che aveva preso una pillola dopo le undici di sera, quindi doveva fingere di aver bisogno dell'iniezione - portarsela a lavoro e farsi inoculare la medicina dal suo capo era fuori questione.

Si lavò con calma. L'unico lato positivo della sua sonnolenza era il fatto che non avrebbe incontrato suo padre e che non avrebbe dovuto ascoltare le sue lamentele per aver usato troppa acqua calda, sprecando risorse utili per la famiglia e ricordandogli così che lui non ne faceva parte. Si asciugò, sistemò il letto, mise il maglione di TaeHyung nel cestino dei panni sporchi, inspirandone prima il profumo residuo - cosa che lo fece sentire un perfetto idiota -, e dopo aver indossato un pigiama pulito e raccattato tutte le sue cose, scese in cucina con le medicine in mano, pronto a mentire e fare colazione.

«Oh», era strano per lei avvertire la presenza di suo figlio ancor prima che questo entrasse nella sua visuale, visto che il ragazzo era solito muoversi silenziosamente per la casa per cercare di infastidire il meno possibile il padre - il silenzio era forse un retaggio della sua vita nell'orfanotrofio. «Ti sei svegliato tardi anche questa mattina, tesoro. Hai dormito almeno un po'?»

Se per sua madre era insolito percepire la presenza del figlio dall'odore, questa novità era ancora più sconvolgente per JungKook. Sapere di essere entrato a far parte di quella categoria di persone incapaci di passare inosservate - esseri umani che venivano giudicati dalle loro note olfattive -, lo impauriva. Non poteva di certo farne una colpa alla madre, non era lei che lo aveva messo al mondo e non era stata lei, quando si era resa conto che fosse uno scherzo della natura, a gettarlo via come se non avesse avuto nessun valore. «A tratti», non era vero, grazie alla pillola che aveva preso poco prima di andare a letto aveva dormito profondamente durante tutta la notte, anche se non si sentiva riposato. ¨«Bugiardo»¨, piegò il collo e chiuse gli occhi per dissimulare il disappunto che il commento del suo Lupo gli aveva provocato. Cercava sempre di non dare a vedere quando quel fenomeno si manifestava perché la costante presenza di Ira era un'altra di quelle cose che lo rendeva diverso, strano.

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