Capitolo 34
Elleboro Velenoso
-Liberarsi Da Una Situazione Poco Gradita-
"Riempì il lavandino di acqua calda e si spogliò dei boxer per metterli dentro. Il liquido caldo gli bruciava le mani, ma più vedeva quell'acqua diventare rosata, più sentiva la voglia di lavare via quella macchia. Rossa come gli occhi di colui al quale, da adesso, avrebbe potuto dare dei figli. ¨«Smettila di pensare a queste cazzate!»¨, quella supplica, urlata, rimbombava tra le pareti del suo cranio. Strinse con forza le dita tra i capelli, disperato, perché pensare una simile eventualità quando sapeva molto bene che loro due non sarebbero mai stati una famiglia? Si strappò quasi di dosso la maglia del pigiama, aprì il box doccia e si infilò sotto il getto d'acqua, ogni movimento sembrava essere amplificato mentre il rumore delle gocce che battevano sul suo corpo e sul vetro gli arrivavano come un sussurro lontano. Era un momento di vulnerabilità. Anche se in quel momento entrava a far parte di un antico circolo formato da donne che avevano vissuto quella stessa esperienza, JungKook si sentiva solo.
...
I pasti. Era di quello che si preoccupava? Per due giorni aveva messo da parte il suo solito modo di condurre affari, quello appreso e l'unico ben accetto dal signor Kim padre, soltanto per difendere lui. Senza essere troppo invadente si era premurato di farlo mangiare, gli aveva messo a disposizione l'automobile e l'autista e non solo, aveva usato il suo tempo libero per scarrozzarlo in giro per Seul. Aveva rifiutato le avance di Ira, del suo Omega. Ancora oggi JungKook si domandava come avesse fatto e quando gli aveva parlato del suo Lupo aveva cercato di capire, di capirlo. E lui come lo aveva ripagato? Insinuando ancora il dubbio. Lo aveva ferito eppure TaeHyung se ne stava lì, bello e spiritoso, intento ad offrirgli una tisana.
Cosa c'era di sbagliato in lui? Perché non gli urlava contro come faceva all'inizio? «Non voglio niente», si alzò, doveva correre in bagno oppure TaeHyung avrebbe sentito il suo odore. «Comunque, non ti devi preoccupare per me. Già da stamattina il calore è passato», gli passò davanti trattenendo il respiro come uno sciocco perché era TaeHyung che avrebbe dovuto farlo oppure sarebbe stato inutile.
«Bene!»
«Bene!»
...
«In albergo. Quando ti abbiamo accompagnato per le tue gare», JiMin si sedette ma non alla sua scrivania. C'erano due poltroncine dove solitamente faceva sedere i suoi ospiti e si rilassò su una di esse. Gettò la testa completamente all'indietro e rimase a fissare il soffitto per un minuto buono mentre con la coda dell'occhio notava JungKook ancora in piedi in mezzo alla stanza, intento a guardarlo con un'espressione terrorizzata sul volto. Oramai aveva iniziato quel discorso e non avrebbe potuto tirarsi indietro, «La sua decisione di seguirci, di seguirti, mi aveva stranito ma quando vi siete accoccolati sullo stesso letto ho capito tutto», non aveva capito proprio tutto, anzi la sua testa aveva cominciato a riempirsi di dubbi sul rapporto che legava il suo amico al suo segretario, ma almeno aveva chiarito il motivo di quell'improvvisa partenza. «Perché non me lo hai detto?», la voce si era inasprita. JiMin non amava le bugie né tantomeno i bugiardi. «Dici di non volere coinvolgimenti sentimentali sul luogo di lavoro e soprattutto non in questo momento della tua vita e poi...», la conclusione giusta sarebbe stata "E poi, invece, scopi con il mio miglior amico", ma non lo disse perché non aveva nessun diritto di intromettersi nella vita di TaeHyung, né in quella di JungKook, «Comunque, sia tu che lui siete liberi di fare ciò che volete solo, sarebbe bello avere un po' di sincerità in cambio».
...
«Scusa», le azioni che JiMin compì dopo aver pronunciato quella parola erano in completo contrasto con esse. Invece di lasciarlo andare, lo strinse con ancora più forza al suo corpo affondando il naso prima tra i capelli del moro e subito dopo di nuovo sulla pelle del collo, «Sei così profumato JungKook-ah».
¨«Kook, sta attento, ti prego!»¨ Attento, a cosa? Quando sentì la stretta intorno al suo corpo farsi più forte e i denti del Beta sfiorargli la pelle, capì. «JiMin-ah, adesso devi lasciarmi andare».
...
Mentre ascoltava i vaneggiamenti di JiMin, JungKook rimase fermo ad osservare la sua mano sporca di sangue, il graffio doveva essere profondo; pur non essendo un Alfa i denti degli ibridi, qualsiasi fosse il loro secondo genere, erano affilati. «Non è colpa tua, JiMin», disse alzando un po' la voce per farsi sentire dal Beta che intanto si era nascosto in bagno. Non ricevendo alcuna risposta si spostò in quella stanza, «Hai capito JiMin-ah?»"
~ Episodio 1 ~ 01/09/2024
Ce L'Hai Con Me?
~ Episodio 2 ~ 08/09/2024
Ce L'Ho Con Te
~ Episodio 3 ~ 15/09/2024
Non Ce L'Ho Con Te
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Addicted
Fanfiction[Omegaverse] Un amore malato lo definirebbero molti Ma noi lo chiameremo Addicted. Perché? Per via dell'incoercibile bisogno che hanno uno del corpo dell'altro. Perché non si bastano mai come al corpo non basta un unico respiro. Perché sono arresi e...