Non Devi Dirlo!

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~ Episodio 2 ~






«Andrò dove mi chiederà di andare. Mi fido di lui», quella frase lo aveva ferito perché gli era sembrato che JungKook l'avesse pronunciata proprio per fargli capire che quel sentimento, la fiducia, era qualcosa che non riusciva a provare con lui e pur conoscendo la risposta non aveva saputo fermarsi dal porgergli quella domanda, «E di me ti fidi?», perché avrebbe dovuto? Lui continuava a trattarlo come un nemico, ad umiliarlo, a sminuirlo davanti a YoonGi pur sapendo che tra i due non correva buon sangue, «Puzzi di Beta», quell'affermazione, quella risposta del tutto fuori luogo e che JungKook aveva usato per cambiare discorso o per non fargli male con la sua risposta, eppure glielo aveva fatto perché con quella semplice constatazione aveva messo il punto su di una verità innegabile: loro due erano uguali, entrambi facevano sesso con un Beta ed entrambi erano liberi di farlo.

TaeHyung scosse la testa, a scuola, quando si parlava di secondo genere, inevitabilmente si discuteva dell'argomento ad esso correlato, i ruoli. Per l'Alfa era doveroso dominare e proteggere, quanto per il Beta produrre e per gli Omega obbedire ed accudire, non c'era uguaglianza nel secondo genere, lui aveva diritto di fare sesso liberamente e con chi gli andava ed aveva il diritto di reclamare per sé il suo compagno, il diritto che non gli venisse portato via e non solo, che nessuno lo toccasse. Questo era ciò che pensava l'Alfa, il suo Alfa ma cosa doveva pensare TaeHyung? Il ragazzo di buona famiglia cosa doveva pensare? L'uomo, aveva diritto di pensare? Sua madre gli aveva dato un'educazione molto rigida, basata sul rispetto, l'uguaglianza ed il diritto ad essere sé stessi e TaeHyung era diventato un bambino gentile e consapevole delle sue paure, un adolescente buono ma riservato ma quando suo padre, suo malgrado, si era inserito nella routine della sua educazione, TaeHyung si era trasformato in un uomo spocchioso e avido, affamato d'affetto, no, d'amore, che però lui ricercava, erroneamente nel sesso e che mai era riuscito a trovare e quindi mentre il suo Io umano cercava in ogni modo di credere, nella sua famiglia, nel suo amico ed in JungKook, il suo Lupo sentiva la necessità di primeggiare nonostante tutto e tutti.

Il suono continuo del telefono, nella stanza di JungKook, lo distrasse dalle sue vanesie elucubrazioni, guardò l'orario sullo schermo del cellulare, era quasi ora di pranzo ed il suo segretario nonostante avesse risposto a numerose telefonate, non lo aveva interpellato neanche una volta, che fosse ancora adirato per ciò che era successo la sera precedente, per YoonGi? Oppure era ancora arrabbiato con lui perché aveva fatto ricerche sul suo secondo genere? Aveva capito subito che JungKook non ne era stato felice – come avrebbe potuto non capire visto che lo aveva praticamente assalito verbalmente – e non solo si era arrabbiato per la sua scelta di sapere ma lo aveva persino rifiutato, anche se, in verità, non era lui che aveva rifiutato JungKook, l'Omega rifiutava sé stesso per ciò che era e TaeHyung era semplicemente rimasto intrappolato nel turbinio della vita incasinata del ragazzo.

¨«Un Omega»¨, se lo avesse detto a qualcuno, nessuno gli avrebbe creduto, erano anni, molti decenni, che non si parlava di quel secondo genere abbinato ad un uomo e TaeHyung non era neanche sicuro di sapere cosa avrebbe significato per lui e cosa significasse per JungKook. Gli aveva parlato di quelle pillole, sicuramente soppressori dell'odore, erano medicine note a tutti perché il governo le aveva sponsorizzate a lungo come la migliore soluzione per difendere le donne Omega da ragionamenti preconcetti che erano diffusissimi su ciò che il loro secondo genere gli permetteva di fare in campo lavorativo e per proteggerle dalle aggressioni che scaturivano dalla mancanza di autocontrollo degli Alfa, dall'inciviltà di alcuni tipi di uomini e dal forte odore che i feromoni delle Omega diffondevano durante il periodo del calore. Le case farmaceutiche avevano garantito che non ci fossero effetti collaterali sulla salute delle donne che ne avrebbero fatto uso ma nessuno era certo di potersi fidare di quelle affermazioni, visto che avevano detto la stessa cosa su un altro farmaco che sarebbe dovuto servire per bloccare il calore senza creare alcun problema futuro ed invece nel giro di pochi anni era venuto fuori che quel medicinale aveva reso sterili molte delle donne che lo avevano usato, a causa dell'abuso che ne avevano fatto era la giustificazione dell'azienda che lo aveva messo in commercio.

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