I Suoi Capelli

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~ Episodio 1 ~





- 01 Novembre, domenica -




Per tutta la notte TaeHyung aveva mantenuto la sua promessa rimanendo immobile a cullare il proprio Omega, aveva cercato di conservare la calma per far sì che il suo corpo emanasse soltanto feromoni che avrebbero cullato l'altro nel sonno, tranquillizzandolo, e c'era riuscito egregiamente perché JungKook aveva dormito senza mai muoversi oppure tentare di allontanarsi dal suo abbraccio e persino lui, dopo aver passato un paio di notti disturbate da incubi ed insonnia, aveva preso sonno senza problemi, adesso era sveglio da mezz'ora ma stava continuando a far finta di dormire, fermo come un sasso in mezzo al fiume, lasciando che le note olfattive del suo compagno lo lambissero come acqua, purificandolo da ogni paura.

Che le sue abitudini fossero frutto di un assiduo costringersi ad osservarle a JungKook era chiaro quando, per ragioni come quella delle gare, si trovava lontano da casa dovendosi adattare alle consuetudini degli altri, era difficile alzarsi dal letto alle cinque del mattino per seguire la sua routine, così come era facile svegliarsi più tardi quando a dettare i suoi ritmi erano altri ed infatti quella notte aveva dormito senza sosta fino alle sei ed un quarto del mattino, come se lo avesse fatto da sempre. La prima cosa che fece fu fissare il volto di TaeHyung che sereno lo teneva stretto tra le sue braccia, la seconda fu inspirare il suo profumo di vaniglia e la terza, più brusca ed improvvisa fu rigirarsi tra quelle braccia per osservare il letto accanto al loro e sospirare quando lo vide ancora immobile ed addormentato. Il tepore del corpo di TaeHyung era qualcosa di difficile da abbandonare eppure doveva farlo, la notte era trascorsa e così anche l'idillio che si era creato tra lui ed il suo Alfa era svanito con il sorgere del sole.

«Dove scappi?», fu istintivo per TaeHyung stringere il corpo di JungKook per non farlo alzare, accorgersi che si era svegliato era stato facile, il suo modo di respirare era cambiato e se non si era sbagliato lo aveva persino sentito inspirare il suo profumo e l'Alfa non avrebbe potuto sentirsi più felice.

TaeHyung lo aveva stretto più forte ed invece di innervosirsi si era lasciato trattenere, ancora un po' si era detto maledicendo il suo Lupo che aveva fatto le fusa facendolo pentire della sua scelta, «Devo fare colazione con il resto della squadra e poi abbiamo la riunione», lo guardò in tralice incerto su quello che stava per dire rischiando di rovinare ogni cosa ma era importante impedire che JiMin li trovasse a dormire insieme, stretti in un lettino singolo, «E poi non possiamo farci trovare così», indicò i loro corpi attaccati e quando si sentì stringere ancora, invece di scappare si accoccolò nuovamente sul petto dell'Alfa.

«Voglio che fai colazione con me», se lo rigirò tra le braccia per poterlo guardare in viso, «Per favore».

Gli occhi di TaeHyung erano gentili, non era un ordine quello che gli stava dando bensì una supplica, «Ma sono le sei e mezza, potresti dormire ancora due ore», sapeva che l'Alfa la mattina era solito alzarsi più tardi e non voleva rovinargli l'intera giornata costringendolo a dei ritmi che non gli appartenevano.

L'altro, per tutta risposta, si strinse al corpo del suo Omega facendosi piccolo tra le sue braccia e ne inalò le note odorose prima di parlare, «Dammi, no, dacci soltanto due minuti».

I minuti da due divennero cinque e da cinque, dieci spesi nell'immobilità assoluta, nessuna carezza tenera né tocchi sensuali, soltanto il respiro di uno che si infrangeva sul corpo dell'altro nel totale mutismo, TaeHyung teneva stretto al suo petto il viso del più giovane e nel mentre affondava il naso tra i suoi capelli per inebriarsi delle note olfattive del suo Omega che con il passare delle ore si stavano palesando al suo olfatto. I suoi capelli alla luce del sole rilucevano come ossidiana, TaeHyung avrebbe voluto passarci le mani e bearsi di quella sensazione di morbidezza che sembravano dare anche soltanto alla vista ma ciò che gli era stato concesso era già fin troppo ed anche se sapeva che non appena si fossero alzati JungKook avrebbe preso le sue pillole togliendo a lui ed a chiunque altro la possibilità di sentire quel dolce aroma di tè e limone – ma lui, soltanto lui, avrebbe perso l'occasione di sentire la fragranza di cannella che si nascondeva in fondo alle sue note odorose – si trattenne. Avere davanti un ragazzo non cambiava le cose, non poteva approfittarsi di qualcuno il cui secondo genere era quello più debole e più esposto alle prevaricazioni sessuali, ed anche se come concetto era chiaro e più che lecito nella sua mente, dominarsi stava diventando sempre più difficile.

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