~ Episodio 3 ~
Erano passati altri trenta minuti da quando l'Alfa era andato via dall'ufficio ed ancora HoSeok non si decideva a mandarlo via, gli era grato di tutto il tempo che gli stava dedicando e dell'attenzione che ci stava mettendo ma nella sua testa una domanda continuava a ripetersi senza posa, ne valeva davvero la pena?
Forse il suo nuovo capo aveva ragione e non c'era poi molto che avrebbero potuto fare per renderlo un ragazzo di classe degno di presentarsi in pubblico al fianco di un uomo elegante e composto come Kim TaeHyung ma lui non era lì per essere bello e non era lì neanche per imparare un lavoro e dimostrare di averne le capacità.
JungKook era lì per sedurre, spiare e tradire.
Quando fu libero di indossare nuovamente i suoi vestiti ed andare via erano quai le sei, il Beta lo aveva salutato con la stessa identica euforia con la quale lo aveva accolto, come se tutta la fatica che aveva fatto per trovargli l'outfit perfetto non lo avesse stancato né tanto meno tediato e lui gli aveva risposto con lo stesso sincero sorriso che non credeva di possedere.
Sapeva che TaeHyung gli aveva detto di tornarsene a casa ma il suo cervello analitico non poteva accettare di aver, per due giorni, perso soltanto tempo, così un po' titubante si diresse verso l'ufficio del maggiore sapendo fin da subito che non avrebbe avuto una delle migliori accoglienze, ¨«Non dovremmo. Si arrabbierà. I suoi ordini sono stati chiari e noi dovremmo ubbidire al nostro compagno»¨, JungKook si fermò di colpo, sgranando gli occhi e stringendo così forte i pugni da conficcarsi le unghia nei palmi delle mani, «Come devo dirtelo che io non ho nessun compagno?». Per fortuna nessuno in quel corridoio lo aveva sentito.
Quella voce dentro la sua testa non si era placata perché il suo Lupo pensava seriamente di avere ragione, pensava davvero di dover tornare a casa come l'Alfa gli aveva ordinato ma JungKook non era dello stesso avviso e quindi a passo svelto continuava a camminare verso quello che era il suo obbiettivo, farsi accettare. Bussò con forza alla porta, se TaeHyung fosse stato nel suo ufficio avrebbe potuto non sentire il battere delle sue nocche sul legno ma anche questa volta non ricevette risposta, imprecò dentro di sé per tutto il tempo che stava sprecando, avrebbe potuto studiare quel pomeriggio se l'Alfa non si fosse divertito con lui così come una bambina si diverte a giocare con le sue bambole. Varcò l'uscio sperando di non avere altre sorprese poco gradite, la porta dell'ufficio di TaeHyung era aperta segno che lui non era dentro la stanza, JungKook si sedette alla sua scrivania ed attese.
Non seppe valutare quanto tempo era passato quando sentì tuonare la voce dell'Alfa che gli intimava di svegliarsi e gli chiedeva cosa ci facesse lì, dopo pochi minuti di inattività forzata ed anche a causa delle pillole che continuava a prendere nonostante i numerosi effetti collaterali, si era addormentato. Guardando verso la grande finestra che dava sulla strada si accorse che il buio aveva inglobato Seul, per quanto tempo aveva dormito?
«Non ti avevo detto di andare via? Cosa sei sordo? Non dirmi che sei tonto e che ti devo ripetere le cose due volte prima che tu le comprenda», lo guardava dall'alto in basso a braccia conserte e con uno sguardo assertivo che avrebbe dato fastidio anche alla persona più pacata di questo mondo. L'intenzione di TaeHyung era chiara, voleva umiliare il nuovo arrivato provocandogli una reazione così esagerata da permettergli di cacciarlo dal suo ufficio e dalla sua vita una volta per tutte.
JungKook scosse la testa per cercare di mettere a posto le idee e strizzò gli occhi per abituarsi alla luce artificiale che illuminava la stanza, «Sei un rompicoglioni», la voce era più roca del solito, sicuramente era dovuto al fatto che si era svegliato da poco ma ciò che aveva detto forse era ancor più preoccupante di come lo aveva fatto, «Scusami hyung, non volevo risponderti maleducatamente. È solo che vorrei fare qualcosa di più utile che essere vestito, truccato e acconciato come una bambola. Ti sono stato affidato da due giorni ed a quest'ora sarei già dovuto venire a conoscenza della tua agenda. Devo organizzare il tuo ed il mio lavoro, i tuoi ed i miei orari».
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Addicted
Fanfiction[Omegaverse] Un amore malato lo definirebbero molti Ma noi lo chiameremo Addicted. Perché? Per via dell'incoercibile bisogno che hanno uno del corpo dell'altro. Perché non si bastano mai come al corpo non basta un unico respiro. Perché sono arresi e...