Sembri Pazzo

124 22 74
                                    




~ Episodio 2 ~



Sembri Pazzo





La risposta di TaeHyung - che il suo segretario aveva ritenuto scontata e che invece lo aveva sorpreso - era stata negativa: gli aveva chiesto di restare. L'Alfa avrebbe voluto dire che alla fine si era fidato del suo compagno, o che gli era servito vedere i suoi occhi impauriti per convincersi di non mandarlo a casa, ma a tranquillizzarlo era stato il fatto che quel semplice contatto, corpo contro corpo, era bastato per far sparire l'odore di lavanda dal corpo di JungKook, sostituendolo completamente con le sue note olfattive. In un solo attimo, il suo Omega odorava di vaniglia e cioccolato.

Anche se quella presa di posizione da parte di TaeHyung gli aveva fatto piacere, JungKook non sottovalutò i problemi che sarebbero potuti scaturire da quella vicinanza. Infatti, per tutto il resto della mattinata fece di tutto pur di non incontrarlo. Vista la gran mole di lavoro che aveva, alla quale si era aggiunto quel problema contabile, non gli era stato poi così difficile evitare TaeHyung. Dopo essersi preparato una tisana di iperico e camomilla - piante che sarebbero dovute servire per rilassarlo fisicamente e psichicamente - che sua madre gli aveva infilato nello zaino, si chiuse in una bolla tutta sua, che soltanto le sporadiche telefonate rivolte al suo capo avevano potuto schiudere.

Oltre alla lontananza, che aveva funzionato solo alla fortuna, JungKook aveva avuto la premura di andare a mangiare all'aperto subito dopo aver portato al suo capo le pietanze consegnate dal fattorino del ristorante dove erano soliti ordinare. Naturalmente, aveva dovuto divincolarsi da tutte le proposte che TaeHyung gli aveva fatto: prima di mangiare, all'aperto, insieme, poi di farlo seduto alla sua scrivania per assicurarsi che mangiasse davvero. Quando vide che insistere sarebbe stato inutile, TaeHyung lo aveva letteralmente pregato di rassicurarlo che non si stesse vedendo con qualcuno all'interno dell'azienda. JungKook, in risposta, aveva gettato gli occhi al cielo, ruotandoli di centoottanta gradi prima di sbuffare rumorosamente. «Credi che io abbia tempo da sprecare?», gli aveva chiesto. La risposta non voleva dire niente, ma TaeHyung l'aveva accettata senza battere ciglio, fin troppo consapevole di aver già detto e fatto abbastanza.

Contrariamente a quanto aveva pensato - tutti sanno che durante il calore è l'Alfa a prendersi cura dei bisogni primari del compagno perché l'eccitazione fa sì che l'Omega perda di vista, per giorni, non soltanto il suo stato mentale ma anche quello fisico -, JungKook era riuscito a mangiare tutto quello che aveva comprato per pranzare. Era certo fosse merito della puntura che la madre gli aveva fatto quella mattina, dato che avrebbe messo a bada persino un cavallo. Adesso, però, sentiva la voglia di chiudere gli occhi e dormire per tutto il resto del pomeriggio, ma non fu quello che fece. Per contrastare le medicine e i litri di tisana che aveva bevuto, decise di trascorrere il tempo che intercorreva tra il pranzo e la merenda girando per l'archivio in cerca dei documenti che gli erano necessari per scoprire dove fossero finiti i resoconto del set fotografico che mancava all'appello per sistemare i loro conti.

Quando finalmente era arrivato il momento della merenda - mancavano solo quindici minuti -, JungKook decise di tornare alla sua scrivania. Era certo che, grazie alla compagnia di altre tre persone, sarebbe stato al sicuro. Prima di cominciare i soliti preparativi, passò dall'ufficio di TaeHyung per controllare che non avesse bisogno di lui e che avessero portato via il vassoio del pranzo, ma con sua grande sorpresa non lo trovò. Che lo stesse cercando? Ordinò i soliti dolci che avrebbero accontentato il gusto di tutti, accese il bollitore elettrico nel caso qualcuno avesse voluto il tè, sistemò la tavola e dopo andò in bagno per controllare le sue condizioni. Per fortuna non aveva bisogno di prendere anche una pillola, gli effetti della puntura mattutina persistevano ancora. si sciacquò il viso e, come se tra loro ci fosse una connessione emotiva, il suo telefono vibrò: era sua madre che lo chiamava per chiedergli delle delle sue condizioni di salute. A tutte le domande, JungKook rispose in modo da non farla preoccupare; il piccolo fraintendimento che avevano avuto lui e TaeHyung e che tra l'altro si era risolto senza alcun problema, non contava.

AddictedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora