Non Capisco

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~ Episodio 1 ~

- 7 Ottobre, mercoledì -

Cinque e mezza, come ogni mattina da otto anni a questa parte la sveglia aveva suonato e JungKook dopo qualche recriminazione si era alzato, si sentiva stranamente stanco, da quando aveva incontrato TaeHyung niente era stato più lo stesso dentro di lui; litigava spesso con il suo Lupo perché aveva dovuto raddoppiare la dose di pillole che prendeva già per nascondere a tutti il suo odore così da impedire all'Alfa di sentire le sue tre note olfattive e questo lo rendeva più instabile e stanco ma soprattutto distratto, visto che cominciava ad occuparsi delle cose sbagliate. La sera precedente si era lavato per togliersi di dosso il profumo di quella Omega, aveva coperto il livido ma aveva lasciato in bella vista il segno viola del succhiotto al collo ed era stata una decisione stupida perché a suo padre avrebbe dovuto nascondere quest'ultimo elemento e non il profumo di una donna sulla sua pelle, di quello l'uomo ne sarebbe stato sorpreso, non lo avrebbe detto perché avrebbe dovuto mostrare orgoglio per lui ma almeno non lo avrebbe schiaffeggiato come aveva fatto.

Quella mattina aveva corso più veloce del solito, era la prima volta che sarebbe andato a lavoro fin dalle otto e non voleva arrivare in ritardo così non aveva incontrato nessuna delle persone nelle quali solitamente si imbatteva durante il suo percorso, persino sua madre non aveva fatto in tempo a svegliarsi quando era ritornato a casa; cominciò a preparare il caffè ed a mescolare gli ingredienti per i pancake e proprio mentre stava per cuocere il primo si sentì scompigliare dolcemente i capelli, «Va a fare la doccia e preparati. Finisco io qui», annuì in silenzio ma quando stava per allontanarsi la donna lo fermò per lasciargli un bacio sulla spalla, sua madre era molto più bassa di lui e spesso quando voleva farlo gli sfiorava semplicemente una spalla o l'avambraccio con le labbra.

«Mamma, devo ancora lavarmi», aveva sentito chiaramente il rumore che il naso della donna aveva fatto mentre inalava il suo odore e nonostante fosse un gesto fatto dalla persona che più di ogni altra lo conosceva e gli stava accanto questo lo imbarazzava.

«Si, ma non hai ancora preso quelle stupide pillole e volevo sentire il profumo del mio bambino. Anche il tuo compagno sarà fortunato», la donna sorrise amorevolmente ma stranamente quelle parole ferirono JungKook, non ci sarebbe stato mai nessun compagno perché lui non lo avrebbe mai accettato. Sorrise impercettibilmente e si allontanò per non mostrarsi vulnerabile e per prepararsi a quella che forse sarebbe stata la giornata più difficile con Kim TaeHyung, non che le altre fossero state più leggere.

Rimase in camera sua per il tempo che gli serviva a far sì che suo padre scendesse, facesse colazione e si togliesse di mezzo, senza che lui gli rovinasse la giornata – non era mai troppo felice di vederlo al mattino –, dentro il bagno ci aveva perso più di trenta minuti, era rimasto ad osservarsi per un po', odiava quel corpo perché nonostante tutto l'impegno che lui ci metteva per renderlo forte, muscoloso, atletico e maschile si ostinava a sembrare un ibrido senza senso. Pallido, debole, pieno di macchie violacee e dalle forme lievemente femminili.

Si odiava ma non come al solito.

Indossò una camicia nera. La più elegante che aveva nell'armadio ma che non lo avrebbe fatto sembrare un damerino, un jeans dello stesso colore, si asciugò bene i capelli per evitare i rimbrotti della madre ed uno spiacevole raffreddore che gli avrebbe impedito di lavorare e frequentare le lezioni, coprì il piccolo livido violaceo alla base del collo, visibile a causa del bottone che aveva lasciato slacciato e scese a fare colazione.

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