~ Episodio 2 ~
Delusione, disgusto, rabbia e paura erano i sentimenti che vestivano la persona di JungKook quando entrò all'interno dell'azienda per la quale avrebbe dovuto lavorare e dove invece quel giorno si sentiva un inutile spettatore, sapeva che tutti quei sentimenti facevano parte di un unico grande problema – la mancanza di sonno – ed a quell'incognita avrebbe dovuto prestare molta attenzione se non voleva peggiorare la sua situazione in quell'ufficio minandone la sua possibile permanenza.
Deluso, per come aveva ridotto JiMin, per non essere stato capace di superare nessuno dei suoi traumi infantili ed adolescenziali, ¨«Uno psicologo ti ci vorrebbe, altro che università. Avresti dovuto usare i soldi per pagarti uno strizzacervelli coi fiocchi, disadattato del cazzo»¨.
Disgustato, dal suo corpo ancora una volta pieno di lividi e da quelle labbra rosso sangue che sapevano di ferro e schifo, ¨«Avresti dovuto fare arti marziali stupido idiota così sì che questi lividi avrebbero avuto un maledetto senso. Coglione!»¨
Rabbia, per non essere mai veramente esploso e per aver sempre accettato in modo passivo ogni cosa che la vita gli aveva rifilato, ¨«Parli, parli e poi non combini mai un cazzo. Sei un patetico coglione Jeon JungKook ecco cosa sei»¨.
Ed infine paura, ¨«Ti faresti uccidere pur di non mostrare il tuo secondo genere ed alla fine, quando saresti lì, per terra, immerso nel tuo piscio, a cosa sarebbe servito?»¨, la sua immagine dallo specchio lo guardava condannandolo severamente, morire per mantenere segreta una vergogna, vergognarsi fino a morire portando il segreto nella tomba. Scosse la testa così in fretta da provare una forte vertigine e si aggrappò al lavandino per non cadere, la pausa pranzo stava quasi per terminare e lui doveva almeno farsi vedere, altrimenti perché aveva corso, perché si era lasciato picchiare senza dire niente, perché aveva accettato di essere un vile?
«Jeon, è tutta la mattina che ti cerchiamo ma tu sembravi sparito nel nulla. Ci stai evitando? Ti è chiaro vero che fino a quando le nostre vite saranno costrette a camminare su queste rette parallele non potrai liberarti di noi», il corpo gli si era gelato bloccando ogni suo movimento, il suo cervello intento ad elaborare un solo quesito, perché non riusciva più ad evitarli? Era lui che era diventato più stupido o loro più intelligenti?
In un istante le mani del "Gorilla" erano già sul suo collo e JungKook si ritrovò a pensare che quell'idiota avrebbe potuto anche evitare ogni volta di afferrarlo in quel punto riempiendolo di lividi, ¨«Spezzami un braccio piuttosto»¨, si ritrovò a pensare digrignando i denti per via del dolore, «Vedi Jeon, il caro YunO non vede l'ora di rimetterti in riga e sai perché?», teatrale come al solito e con quel sorrisetto che JungKook avrebbe voluto colpire fino a tramutarlo in una maschera di carne e sangue, YugYeom fece una piccola pausa aspettando una risposta da parte del moro che non arrivò mai, era logico che non sapesse, «Perché un Beta del cazzo si è permesso di venire da noi, Alfa, per redarguirci», lo sguardo incerto del suo amico di scorribande lo fece sorridere perché nonostante il corso di studi che frequentava l'altro ragazzo era davvero un gorilla tutto muscoli e niente cervello che riusciva a comprendere soltanto i termini basilari della sua lingua natia, eppure sapeva che JungKook aveva capito, quel ragazzino senza arte né parte era un verme istruito e quella consapevolezza non faceva altro che renderlo ancora più rabbioso.
JinYoung aveva parlato. Aveva raccontato che JungKook l'aveva informato di essere stato avvicinato in sua assenza e adesso ne avrebbe pagato le conseguenze. «Vedi, Jeon, a me e a YunO non piace essere trattati come burattini e adesso te lo faremo capire per bene, vero amico?», il sorriso malato con il quale l'altro aveva risposto fece rabbrividire l'Omega che in un attimo di terrore cercò di strattonare via il suo corpo da quella stratta che lo faceva sentire già finito, «Puoi giurarci Yeom-ie. E tu..», la stretta intorno alla sua giugulare si fece sempre più forte, tanto da far strabuzzare gli occhi di JungKook che cominciava ad avere difficoltà nel respirare, «..questa volta cerca di fare silenzio», il primo schiaffo gli arrivò senza che neanche se ne accorgesse, sentì chiaramente la violenza del colpo fargli girare la testa, il sangue inondargli la bocca e le orecchie ronzare così forte da riuscire a sentire a malapena la frase che uscì subito dopo dalla bocca dell'altro Alfa che se ne stava a guardarli a braccia conserte, divertito come se stesse vedendo un film e non il corpo di un vero essere umano mentre veniva dilaniato davanti ai suoi occhi, «Cazzo YunO-ah, colpiscilo dove i segni non si vedranno», e da bravo primate quale era l'altro obbedì, sferrò subito una ginocchiata contro l'addome di JungKook che si accasciò a terra boccheggiando per l'impatto e per l'aria che finalmente ritornava a riempire i suoi polmoni anche se in modo così doloroso, e quando i calci da due erano diventati quattro e sei ed infiniti, l'Omega non aveva potuto fare altro che raggomitolarsi su sé stesso ed incassarli sui fianchi e sulla schiena cercando di farsi il meno male possibile.
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Addicted
Fanfiction[Omegaverse] Un amore malato lo definirebbero molti Ma noi lo chiameremo Addicted. Perché? Per via dell'incoercibile bisogno che hanno uno del corpo dell'altro. Perché non si bastano mai come al corpo non basta un unico respiro. Perché sono arresi e...