È Un Compagno Assente

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~ Episodio 3 ~

È Un Compagno Assente








«Per oggi abbiamo finito. Preparati, ti porto a casa io».

Era stata una giornata proficua. Lavorare in ufficio, senza dover sprecare tempo attraversando le strade della città per raggiungere locali solo per fare bella figura e perdersi in inutili convenevoli, gli aveva permesso di risparmiare tempo. Non solo aveva finito prima, ma si sentiva anche meno nervoso. Anche se non era molto sicuro se il merito del suo buon umore fosse dovuto al tempo risparmiato oppure alla compagnia dell'Omega. Il ragazzo, che in quel momento era intento a sistemare la scrivania e a riporre le sue cose nello zaino senza fare - stranamente - alcuna rimostranza sulla sua idea di uscire insieme per essere accompagnato, era stato tranquillo per l'intera giornata. Aveva fatto di tutto per non creare problemi a causa delle sue note olfattive che, almeno ogni due ore, riempivano le stanze. Si era riposato e cambiato d'abito quando gli era stato chiesto, tutto senza mai alzare la voce o litigare: era a causa del calore oppure il loro rapporto si stava evolvendo, trasformandosi in qualcosa di più confidenziale?

«Io sono pronto. Vado a recuperare i vestiti così posso lavarli a casa e possiamo andare», JungKook si guardò intorno per cercare di vedere dove fosse il suo capo e si meravigliò trovandolo appoggiato allo stipite della porta del cucinino, intento ad osservarlo. «Evidentemente non siamo pronti per andare», disse scuotendo la testa, «Perché non ti stai preparando, TaeHyung-ssi?»

Forse proprio alla fine della giornata era arrivato il momento di lasciarsi prendere la mano dalle vecchie abitudini e fare un passo falso. Già, perché TaeHyung non si era preparato preferendo restare immobile ad osservarlo? Sapeva molto bene che quel modo di fare era poco gradito dal suo segretario perché si sentiva sessualizzato eppure non ne aveva potuto fare a meno: avrebbe dovuto dirglielo, oppure avrebbe fatto bene a mentire?

«Quando la finestra del bagno e la porta che da sul corridoio sono aperte creano una piccola corrente d'aria che porta in giro il tuo profumo», muovendo il polso destro, disegnò un cerchio con la mano per indicare il posto dove si trovava, «In questo punto...», indicò il pavimento sotto i suoi piedi, «...si incanala tutto il tuo odore», inspirò profondamente come a voler dimostrare che ciò che aveva appena detto fosse la verità, «E se fossi andato nel mio ufficio mi sarei perso questo momento». Senza neanche pensarci la sua bocca aveva deciso di dire la verità. «Tutto qui!», aggiunse, alzando le spalle come se ciò che aveva appena detto non fosse poi così importante, quando invece l'Alfa era completamente imbarazzato per essersi messo a nudo davanti a un compagno che avrebbe potuto umiliarlo in qualsiasi momento.

JungKook non rispose ma scosse la testa, trovando sia carino che profondamente imbarazzante quello che il suo capo gli aveva appena confessato, per poi dirigersi verso la cabina armadio dove il mucchio di innumerevoli vestiti che si era cambiato durante la giornata lo stavano aspettando, «Prendo questi e andiamo». Era certo che il maggiore lo stesse seguendo, sentiva il suo passo ma ancora di più ne sentiva il profumo. L'aroma di cioccolato stava sovrastando così tanto le altre due note olfattive da renderle quasi inesistenti. Era sicuro di averlo vicino ma ciò che non si sarebbe mai aspettato furono le braccia muscolose dell'Alfa strette intorno alle sue spalle.

Che cosa stava accadendo? Non aveva posto quella domanda eppure i suoi occhi lo facevano a gran voce.

TaeHyung avrebbe voluto rispondere subito a quel muto quesito eppure, ritrovandosi addosso il corpo dell'Omega ,non poté fare a meno di rimanere fermo e in silenzio per godere di quel momento. JungKook non lo stava rimproverando e non stava cercando in nessun modo di staccarselo di dosso; se ne stava lì a guardarlo come se stesse aspettando che lui pronunciasse le parole giuste per dargli la scusa per rimanere lì a lasciarsi coccolare. Ma quali erano quelle parole? Cosa avrebbe voluto sentirsi dire? Quali erano le parole giuste per rassicurarlo?

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