Abbiamo Un Premio Da Vincere

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~ Episodio 1 ~

Abbiamo Un Premio Da Vincere









- 15 Novembre, domenica -









JungKook non era certo di star dormendo.

La sensazione era quella di un corpo sballottato, sospeso tra realtà e sogno, come un pezzo di legno alla deriva sulla battigia.

Le onde, gonfiate dal calore estivo, lo sollevavano con una forza lenta e inarrestabile, solo per lasciarlo cadere subito dopo, come un giocattolo fragile nelle mani capricciose del mare. La sabbia calda s'insinuava ovunque, pungente contro la pelle, mentre il sale bruciava come fuoco nelle abrasioni e nei tagli. La sua ferita. Ogni contatto con il suolo era un impatto sordo, come se le ossa si frantumassero sotto la pressione dell'acqua. I polmoni si riempivano di spruzzi salmastri, rendendo ogni respiro un'agonia.

Il fragore delle onde sembrava crescere, sovrastare tutto, come fosse l'unico suono rimasto nel mondo. L'odore pungente dell'acqua marina lo avvolgeva, intrappolandolo in una bolla disorientante, in cui non riusciva più a distinguere l'alto dal basso, il mare dalla terra. Il cielo, confuso con l'oceano, pareva sparire, lasciandolo in una vastità senza fine di blu.

E in quella vastità, il suo corpo si faceva piccolo, insignificante, una scheggia alla deriva nell'infinito potere della natura implacabile.

JungKook si svegliò, con il mondo sottosopra e la sensazione di annegare. Aveva caldo, e ogni parte del corpo gli faceva male. Si liberò in fretta delle coperte, ignorando il braccio di JiMin che ancora lo stringeva a sé. Come se dovesse sfuggire alle onde che, nel sogno, lo stavano travolgendo, scappò in bagno e si chinò sul water per vomitare.

Colpito da quell'improvviso turbine, anche JiMin si svegliò. Non ricordava di aver mai dormito così bene; il corpo di JungKook stretto accanto al suo era qualcosa che avrebbe voluto sperimentare per giorni. Aveva appena fatto in tempo a formulare quel pensiero quando, sentendo i conati di vomito che provenivano dal bagno, dovette uscire dal suo splendido sogno d'amore per cercare di aiutare JungKook.

Perché la ferita non guariva? Aveva disinfettato bene? Pur essendo certo di sì, il malessere che sentiva in ogni fibra non voleva diminuire. Quando la nausea sembrò finalmente attenuarsi, decise di uscire dal bagno e lasciar fare la doccia a JiMin, che per tutto il tempo era rimasto dietro la porta, chiedendogli notizie della sua salute. Mentre JiMin si preparava per uscire e fare colazione con gli altri, JungKook pensò che avrebbe avuto tempo per lavarsi e prendersi cura di sé senza avere nessuno intorno. Essere costretto a vivere a stretto contatto con altre persone lo stava rendendo intollerante.

Quando finalmente si riunirono intorno al tavolo della casa principale per fare colazione, erano già le sette e mezza del mattino. Tutti apparivano allegri e vivaci, tranne gli ospiti del settimo piano. Alcuni si sentivano già stanchi solo all'idea di dover partecipare ad una battuta di caccia – non erano portati per quel tipo di attività –, JiMin era preoccupato per la salute di JungKook e poi c'era TaeHyung in ansia per tutto.

L'Alfa si sentiva costantemente tra l'incudine e il martello. L'evento era un'occasione per fare colpo sulla donna giapponese: sapeva che lei non l'avrebbe mai preso in considerazione se si fosse dimostrato, proprio come l'anno precedente, un perfetto incapace, ma non era solo questo a preoccuparlo. Il suo pensiero era costantemente ricolto a JungKook.

JungKook che dormiva con JiMin.

JungKook che sembrava sempre più strano e distante.

JungKook che stava male, e lui non se ne poteva prendere cura.

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