~ Episodio 1 ~
- 15 Ottobre, giovedì -
Quella mattina JungKook non stava male come la sera precedente, subito dopo aver aperto gli occhi aveva avuto un piccolo attacco di nausea che si era risolto dopo aver rimesso un'unica volta - per sua fortuna - ma comunque si era subito reso conto che non avrebbe avuto la forza di fare il suo solito allenamento mattutino così si era rimesso a letto aspettando che sua madre lo chiamasse per fare colazione.
Aveva cercato, inutilmente, di studiare ma le cose che erano accadute il mercoledì sera continuavano a fare capolino nella sua testa come un piccolo cortometraggio in bianco e nero dove lui era uno degli attori di quella commedia tragicomica che si era svolta in casa sua. Non era la prima volta che si era avvelenato con la cioccolata per non destare sospetti nelle persone che lo accompagnavano ma era la prima volta che aveva permesso a qualcuno che non fosse sua madre di vederlo ridotto in quelle condizioni pietose e non poteva crederci di averlo fatto proprio con Kim TaeHyung, l'unico essere umano sulla faccia della terra che non sarebbe dovuto mai entrare in quella casa e ancor meno in camera sua.
Il rischio era stato enorme, soprattutto quando, dentro al bagno, aveva sentito il suo odore ed aveva provato a morderlo, perché era quello che avrebbe fatto TaeHyung se sua madre non fosse corsa in suo soccorso, no?
A quel pensiero un conato di vomito si era ripresentato nel suo stomaco e JungKook era corso in bagno per dare sfogo a quell'ennesimo fastidio che il veleno assunto il giorno precedente gli aveva lasciato come strascico, oltre alla stanchezza, i continui dolori al basso ventre ed il mal di testa lanciante.
Quando sua madre lo aveva chiamato per fare colazione erano quasi le otto, quella mattina, per via dell'anniversario della fondazione nella sua università non c'erano lezioni e per messaggio il suo capo gli aveva comunicato che aveva organizzato un'altra colazione con la madre per rimediare al poco tempo che le avevano dedicato il giorno precedente, anche se era stato molto male a causa di quella torta non poteva certo dare la colpa alla signora Kim che era ignara di quali fossero le sue problematiche e che voleva soltanto renderlo partecipe di qualcosa che la rendeva, grazie a lui che gliel'aveva fatta conoscere, felice.
Restare seduto a tavola insieme a sua madre era stata una tortura perché anche se lei per fargli piacere aveva cucinato tutte le cose che adorava mangiare per colazione, per lui ogni odore era troppo forte e lo nauseava. Per ben due volte si era negato di andare in bagno riuscendo a trattenersi a stento di scappare via bevendo qualche sorso d'acqua. «Hai ancora la nausea Kook-ah?», il volto della donna era sopraffatto da molti sentimenti, voleva rimanere arrabbiata con il figlio per fargli capire che non era per nulla contenta di come si stava comportando ma era anche preoccupata perché assumere l'aconito per un ibrido era un'abitudine deleteria e pericolosa.
La fissò per qualche istante non sapendo bene cosa dirle. Essere totalmente sinceri, mentire spudoratamente, dire una mezza verità o bugia erano tutte facce di quella medaglia chiamata etica ma erano anche molto di più, erano il collante che serviva per costruire o distruggere una volta per tutte il rapporto con la donna che gli stava davanti con quell'espressione severa, triste, spaesata e delusa al contempo. «Si mamma».
JungKook non si pentì di aver detto la verità neanche quando, subito dopo averla pronunciata, una valanga di azioni dettate dalla preoccupazione che avevano invaso l'umore della donna gli si erano riversate addosso. Gli aveva misurato la febbre, che per fortuna non aveva, preparato un'altra di quelle tisane alle erbe dal sapore disgustoso che lui aveva bevuto senza battere ciglio perché sapeva di non avere nessuna possibilità di dissentire ed alla fine lo aveva esortato a vestirsi con degli abiti più caldi per non raffreddarsi ed anche se fuori il sole splendeva e la temperatura non era poi così bassa aveva indossato, sopra la camicia bianca, un maglioncino di cotone color prugna.
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Addicted
Fanfiction[Omegaverse] Un amore malato lo definirebbero molti Ma noi lo chiameremo Addicted. Perché? Per via dell'incoercibile bisogno che hanno uno del corpo dell'altro. Perché non si bastano mai come al corpo non basta un unico respiro. Perché sono arresi e...