~ Episodio 3 ~
Alla fine dei conti non era andata poi così male, il naso anche se era stato colpito più volte era apposto, sua madre era riuscita a fermare il sangue con il semplice ausilio di un po' di ghiaccio mentre per il labbro che naturalmente si era spaccato, avevano usato i punti a farfalla comprati subito dopo averli sperimentati nell'infermeria della Kim Corporation e adesso, un po' malandato e stanco, JungKook se ne stava seduto nel solito vagone della Metropolitana, con la valigia sistemata sotto le ginocchia per diminuire la possibilità di farla scivolare via e rotolare per tutta la carrozza e gli occhi incatenati allo schermo del cellulare pronti a cogliere il messaggio di risposta di TaeHyung che però tardava ad arrivare. Dei quasi cinquanta minuti utili per arrivare a Gangnam-Gu, ne erano trascorsi già trenta ma nonostante fosse rimasto seduto per tutto il tempo non aveva nessuna voglia di percorrere il resto della strada a piedi, al freddo e con il buio che avanzava, la sua unica speranza era che il suo Alfa si preoccupasse così tanto per lui da dirgli che sarebbe andato a prenderlo in auto eppure TaeHyung non solo non aveva danno cenno di risposta ma non aveva neanche visualizzato.
«Scusami. Non avevo sentito il messaggio. Prendi un taxi lo pago io quando arrivi», quella risposta un po' impersonale lo colse di sorpresa, le intenzioni che l'Alfa aveva per quella sera gli erano sembrate esplicite, gli aveva chiesto di dormire con lui e l'ammiccamento sulla parola dormire gli era parso fin troppo chiaro eppure adesso sembrava così scostante, che si fosse pentito? Se così era cosa avrebbe fatto adesso lui nel bel mezzo delle strade di Gangnam? Si guardò intorno per cercare di capire dove si trovasse e se fosse ancora sicuro camminare per quelle vie senza aver preso la seconda pillola della giornata, per fortuna i marciapiedi erano abbastanza sgombri da farlo tranquillizzare e sospirare di sollievo; prese il telefono per controllare la mappa, oramai era arrivato a metà strada e prendere un taxi sarebbe stato uno spreco di denaro così riprese a camminare cercando di aumentare l'andatura anche se quello avrebbe voluto significare caricarsi la valigia senza usare le rotelle.
JungKook non era solito frequentare quel distretto notoriamente conosciuto come il quartiere dei ricchi figli di papà che amavano la bella vita e non si sarebbe mai aspettato che fosse così tanto simile al resto dei posti che aveva sempre frequentato, vi erano case normalissime disseminate in mezzo a grattacieli alti e lussuosi e non mancavano i soliti negozietti che riempivano i marciapiedi di oggettistica varia e materiale di scarsa fattura; arrivato ad una sorta di incrocio si fermò ad osservare il grande palazzo dove sapeva trovarsi l'appartamento di TaeHyung, era circondato da un muro di mattoni e finestre, parzialmente ricoperto di rampicanti ed all'interno un folto numero di alberi erano stati piantati per garantire la privacy degli appartamenti che si trovavano ai piani più bassi; esausto fissò la salita che lo separava dall'entrata del plesso di case pentendosi di non aver pensato fin da subito di prendere quel taxi.
Ci mise ben dieci minuti a percorrere quei pochi metri di strada, gli ultimi due giorni non erano stati semplici da sopportare dal punto di vista fisico e per di più il dubbio di aver male interpretato le intenzioni dell'Alfa gli aveva tolto ogni volontà di arrivare il più in fretta possibile. Fece un'altra pausa una volta giunto davanti al gabbiotto della sicurezza, la paura che quel luogo fosse pieno di telecamere e di uomini pagati da Kim YongJoon e pronti ad informare il loro capo di ogni singola persona che andava a trovare il figlio lo colpì come un fulmine a ciel sereno, come aveva fatto a non pensarci prima? ¨«La voglia di scopare ti ha fatto proprio perdere la ragione Jeon JungKook»¨, sbuffò sperando di non essere fermato da nessuno perché si stava intrufolando in una proprietà privata e poi riprese a camminare. Il palazzo nel quale si trovava l'appartamento di TaeHyung era il primo a destra, era stato proprio lui a puntualizzarlo quel pomeriggio stesso prima di lasciarlo davanti casa ma se non lo avesse fatto, JungKook avrebbe comunque trovato il posto giusto visto che proprio il padrone di casa era fermo ad attenderlo – in tutto il suo splendore – davanti al portone dell'immobile.
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Addicted
Fanfiction[Omegaverse] Un amore malato lo definirebbero molti Ma noi lo chiameremo Addicted. Perché? Per via dell'incoercibile bisogno che hanno uno del corpo dell'altro. Perché non si bastano mai come al corpo non basta un unico respiro. Perché sono arresi e...