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Jimin's pov



«Va bene, scelga i corsi opzionali oltre a quelli obbligatori e basta un'ultima firma infondo al foglio» disse la segretaria addetta alle iscrizioni.
«Oh, c'è anche la possibilità di vivere nel campus, nel caso volesse deve comunicarlo alla direzione, non subito, può prendersi del tempo per pensarci, c'è anche la possibilità di non viverci per tutto l'anno» aggiunse poi cortesemente.

Io le porsi i moduli firmati, sorridendo «Ecco a lei, ci vediamo il prossimo semestre allora»  la salutai, uscendo dalla porta principale del grande istituto, situato in centro.

Ebbene sì, avevo finalmente deciso di ricominciare l'università, mi ero ripreso, stavo abbastanza bene, e in più ero stanco di stare a casa a non fare nulla: curavo il giardino, oppure coccolavo il gatto, a volte uscivo per andare a trovare Namjoon e Jin, e, da quando ci conoscevamo, anche Yoongi, con il quale avevo legato molto in verità.

Ma sentivo di aver bisogno di riprendere in mano le redini della mia vita, e avevo il bisogno fisico di ricominciare a dipingere, e non solo a casa, volevo fare scultura, storia dell'arte, e anche il corso di animazione sembrava forte, per questo decisi di frequentarlo.

Uscito dall'edifico, fu proprio la vista di una chioma biondo platino a farmi sorridere «Yoongi-Hyung!» mi sbilanciai in avanti leggermente, abbracciandolo in maniera un po' goffa.

Lui mi scompigliò i capelli: «Ciao Jiminie, allora, hai finito?» domandò, riferendosi all'iscrizione, della quale gli avevo parlato il giorno prima per messaggio.

Io annuii, stringendomi nel giubbotto, vista la temperatura che ormai sfiorava gli zeri gradi;
«Tea?» propose mentre ci avvicinavamo alla sua auto nera lucida, che risaltava rispetto a tutte le altre anche per il modello, abbastanza costoso e particolare.

«Certo, andiamo in quel bar dell'altra volta?» chiesi montando sul sedile del passeggero, dopo che l'alfa aprì il veicolo;
«Perché no, fanno dei dolci buonissimi» commentò «Ti piacciono così tanto i dolci?».

«Non immagini quanto, in realtà tutto il cibo, è così buono» ridacchiò mordendosi il labbro, come a voler mostrare tutta la sua adorazione; per il resto del tragitto -che comunque durò sì e no cinque minuti- ci raccontammo delle rispettive giornate.

«Io prendo un macchiato e una fetta di torta, avete quella con le gocce di cioccolato bianco?» domandò lo Hyung al cameriere che ci aveva accolti nel bar, dopo esserci accomodati al tavolo.

Il ragazzo annuì: «Ne abbiamo due, una con l'impasto alla vaniglia e l'altra con quello al cioccolato fondente»
«Vada per quella col fondente, tu Jimin?» chiese poi rivolto a me: «Uhm, io prendo un bubble tea alla pesca» sorrisi cortesemente al cameriere.

«E anche uno di quei biscotti grandi alla vaniglia, grazie» aggiunse l'alfa per ultima cosa; «Addirittura il biscotto?» risi una volta che il cameriere se ne andò, lasciandosi soli.

«Non è per me, è per te» mi sorrise furbo, ghignando «Ma io veramente non-» tentai di parlare, ma lui mi interruppe, sempre con quell'espressione impressa nel viso.

«Jimin, il bubble tea va bevuto con qualcosa di dolce, sono buonissimi i loro biscotti, e in più non mangi mai quando usciamo, prendi sempre e solo da bere» insistette ancora, accarezzandomi la mano, poggiata sul tavolo proprio di fianco alla sua, gesto che mi fece arrossire un po', ma anche scaldare il cuore.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora