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Jimin's pov



Volevamo ordinare la pizza, ma ad un certo punto Yoongi si era alzato dal divano dove ci stavamo coccolando, ed era andato in cucina. Aveva iniziato ad aprire ogni cassetto e sportello, per poi girarsi verso di me, che lo guardavo stranito grazie all'open space della casa, e mi aveva detto che gli ingredienti per farla ci fossero, visto che avevo anche fatto la spesa ieri mattina, prima di andare a prendere la pianta da Mei.

Ed eccoci lì, a stendere la pasta già lievitata su due teglie rettangolari lucide, pieni di farina.

«Sembra abbastanza soffice, spero verrà buona» commentò il biondo guardando e palpando la pasta chiara, quasi bianca avrei detto.

Io finii di stendere la mia parte sulla carta da forno, che la separava dal metallo della teglia «Va bene così, Yoongs?» gli chiesi mostrandogliela.

Lui annuì dopo averla guardata per qualche secondo «Anche qui ho finito, mettiamoci il pomodoro» si mise di fianco a me, mettendo la ciotola con la passata di pomodoro, fatta da noi prima, sul bancone di legno chiaro.

«Vedi tu quanto metterne, se ti piace con tanto pomodoro abbonda, altrimenti mettici più mozzarella» mi spiegò passandomi il cucchiaio col cui stava spalmando il pomodoro sulla soffice pasta.

Io annuii e copiai i suoi movimenti, per poi metterci anche della mozzarella, e mettemmo in forno le due pizze, la mia margherita e la sua con del prosciutto.

«Devono stare dentro per una ventina di minuti, poi potremo mangiare la nostra favolosa pizza» disse buttandosi di peso sul divano, tornando a coccolare Yuki, che sembrava quasi preferire lui a me.

Io ridacchiai alla scena, annaffiando la pianta che lui stesso mi aveva regalato prima del nostro primo appuntamento, non sapevo ancora dove avesse trovato delle rose in inverno, ma erano stupende.

«Invece che stare lì a poltrire col gatto, aiutami ad apparecchiare la tavola» sbuffai prendendo in mano due piatti, mentre lui sospirò lamentandosi «No dai, mangiamo sul divano! Oppure sul bancone, il tavolo fa troppo cena
formale».

«Non va bene, mi convinci troppo
velocemente» misi giù i due piatti sul bancone, proprio in corrispondenza di due sgabelli, mentre lui si alzò e mi mollò un bacio maldestro sulla guancia, per poi prendere due bicchieri dallo sportello di fianco al frigo e metterli sul ripiano, vicino ai piatti.

«In che cassetto sono le posate?» domandò guardandomi, e aprendo quello da me indicatogli, per poi estrarne due coltelli e due forchette.

Io corrugai le sopracciglia «Perché le posate? La pizza di mangia con le mani» gli dissi confuso, mentre lui ridacchiò mettendole tra i piatti.

«E come pensi di tagliarla? Fai una forbice con le dita?» mi sfottè ridendo, mentre io sbuffai e mi allungai fino al cassetto, estraendo una rotella, fatta apposta per tagliare la pizza, e l'alfa fece una faccia sorpresa.

«In mia difesa non l'avevo vista» si abbasò poi a guardare nel forno la pizza, alzandosi dopo e venendo dinanzi a me, sorridendo e mettendomi le mani sui fianchi.

«Ho già pronto il numero del fattorino, nel caso la pizza faccia schifo» ridacchiai intrecciando le mie piccole falangi dietro il collo del mio fidanzato, che ghignò: «Sì beh, se dovesse fare schifo sarebbe tutta colpa tua».

«Colpa mia?! È perché?»

«Perché sei stato tu a iniziare la lotta con la farina! Mi hai distratto con la tua bellezza»

«Sei un lecchino, ma mi piaci tanto» dissi assottigliando gli occhi, il biondo invece prima mi fece la linguaccia e poi mi baciò, dolcemente, come se da questo dipendesse la sua tranquillità e il suo benessere.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora