Yoongi's povPensavo che nessuna metafora potesse effettivamente descrivere quanto Jimin mi fosse mancato, anche in quel senso, sì.
Fare l'amore con lui era davvero qualcosa di paradisiacamente idilliaco, era semplicemente favoloso, e non parlavo solo di sensazioni fisiche, ma anche di quelle mentali.
Sentirsi totalmente collegati a una persona anche a livello mentale era raro, raro e magnifico, e beh, tra compagni era decisamente un'altra cosa.
Perché era questo che ora eravamo io e Jimin, compagni.
Dio, quanto era bello dirlo.
«Sei consapevole del fatto che domani non riuscirò a camminare, vero?» mi risvegliò il rosa dai miei pensieri, attirando la mia attenzione, poiché fino a qualche istante prima ero immerso totalmente nei miei pensieri, accarezzando le sue spalle nude e basta.
«Ci siamo davvero dati da fare, eh?» ridacchiai guardando la sua chioma rosata stesa sulla mia spalla.
«Decisamente, non mi sento più il culo, ma va bene così»
Avevamo fatto parecchi round effettivamente, non sapevo per quante ore fossimo andati avanti, ma a spanne avrei detto fin troppe, visto che avevo ho perso il conto dopo il quarto atto.
«Meglio dormire, ma aspetta! Tu hai lezione domani mattina, cazzo Jimin, sono le -mi allungai per controllare il cellulare- quattro e venti» mi agitai subito, perché ovviamente non volevo perdesse ore di corsi per me, e sapevo che non ne aveva mai saltate, ma sapevo anche quanto lui tenesse alla presenza.
Ma il rosa si fece piccolo piccolo contro il mio petto, nascondendosi leggermente dalla mia vista e lasciandomi qualche bacio qua e là, tra i segni d'apparenza che mi aveva lasciato prima e il tatuaggio della rosa, che mai aveva visto prima di qualche ora fa.
Ricordavo quando l'avevo fatto, mi ero appena rialzato dalla rottura, o almeno così pareva, e appena avevo trovato quel disegnino abbandonato in camera mia avevo subito collegato di chi fosse.
Non ci avevo pensato due volte e avevo chiamato Felix, il tatuatore amico di Tae, e casualmente aveva posto proprio il giorno stesso, e quindi ecco tutto.
Volevo sentirmi in qualche modo collegato a Jimin, ne avevo bisogno.
«Per domani saltano, anche perché ho solo scultura ed è una lezione teorica, mi farò mandare gli appunti da Kai» mormorò ancora incollato a me, mentre io iniziai ad accarezzargli la chioma lentamente, godendomi il più possibile il clima di pace che regnava.
«Mh, solo per domani però, chiaro?»
«Chiaro capo» sorrise prendendomi il viso tra le mani e depositando un bacio sulle mie labbra un po' screpolate, per via di tutti quei baci caldi che nel corso della notte ci eravamo scambiati.
«Amore...?»
Risposi con un silenzioso "mh", aspettando di sentire ciò che aveva da dire; «Puoi chiudere le tende? Così dormiamo un po'».
«Hai sonno?» chiesi poi alzandomi e facendo come chiesto, tirando le tende bianche e gialle, in modo che proteggessero la stanza dai raggi solari che in qualche ora avrebbero splenduto in cielo -sempre che avesse smesso di piovere- , proprio quando noi saremmo stati nel confrontante regno dei sogni.
STAI LEGGENDO
𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...