Jimin's pov
Ci stavamo dirigendo verso il Pub da noi scelto con la macchina di Yoongi, dopo essere andati a vedere una mostra che si era rivelata molto più interessante di quello che pensassi: e no, non solo per il bacio non proprio casto che ci eravamo scambiati nella stanza degli specchi.
Se dovevo essere onesto, non sapevo con quale coraggio gli avessi chiesto se avessi potuto baciarlo prima, appena ritrovati davanti al museo, ma davanti a lui diventavo una persona diversa, divento più intraprendente, ma senza rinunciare alla mia solita timidezza, che comunque mi accompagnava da quando sono piccolo.
«Giusto perché tu lo sappia, stasera pago io» marcai bene quest'ultima parola, in modo da fargliela entrare bene in testa.
Lui ghignò «Oh beh, dovrò sperare nell'intervento del ragazzo magico dell'altra volta allora, quello che ti ha fatto ritrovare i soldi del bar in tasca» come se non fosse stato lui.«Ecco, gira qui ed è appena sulla destra» gli diedi l'ultima indicazione, e poi parcheggiai nell'apposito spazio cementato, delineato da linea di vernice bianche; «So che l'ho già detto due volte, ma ho davvero tanta fame» continuò mentre scendevamo dalla macchina, entrando nel locale, che dovevo dire essere abbastanza affollato.
«Salve! Per due?» domandò un cameriere, che non sembrava essere coreano, anzi, aveva tutti i tratti caucasici, e anche un accento particolare, che tuttavia non riuscii a percepire quasi.
Noi annuimmo e il giovane ci portò verso un tavolo già apparecchiato per due persone, abbastanza isolato per fortuna.
Non era che mi vergognassi di Yoongi, o di me stesso, ma non ero un grande fan dei luoghi affollati.«Allora mister affamato, prenderai due piatti anche questa volta?»
«E lei, signor non ho molta fame, ha intenzione di farsi pregare anche questa volta?» rispose alla mia provocazione, stuzzicandomi a sua volta.
Inutile dire che arrossii per la quarantesima volta in questa giornata, per colpa sua e dei suoi gesti dolci e premurosi, per non parlare delle sue parole, ancora più colpevoli del mio imbarazzo, non solo per le parole in sé, più che altro per il tono che usò.
Anche se non era colpa mia.
«Hyung, ti va di dividere delle patatine?» domandai poi, sfogliando il menù ricco di quei classici piatti che il pub offriva.
Lui annuì entusiasta, facendomi sorridere timidamente, tanto che abbassai lo sguardo fingendo di star leggendo uno dei fogli plastificati.L'alfa poggiò il menù sulla superficie liscia del tavolo, fatto di un legno scuro particolare:
«Ho deciso, un club sandwich e delle ali di pollo fritto» annuì convinto, guardando i miei occhi profondi e azzurri.«Mh, io penso prenderò un hamburger vegetariano» annunciai ricambiando lo sguardo; da sorridente e felice com'era prima, diventò all'improvviso rigido: «Vegetariano? Sul serio Jimin?».
«Che c'è? È buono sai?» tentai di giustificarmi, ma lui fece un'espressione di disgusto: «Non penso potremo più uscire insieme dopo questo».
«Oh andiamo! Guarda che l'hamburger vegetariano non è per nulla male, anzi» mi impuntai; «Sì beh, scegli: l'hamburger o io» mi diede un ultimatum, ghignando stavolta, convinto che avrei scelto lui, cosa che ovviamente avrei fatto, se solo non avessi avuto l'intenzione di provocarlo anche io.
«Che domanda! Ovviamente l'hamburger» la faccia che fece dopo fu impagabile: un misto tra la sorpresa e lo sgomento, tanto buffa che mi fece scoppiare ridere «Hyung sto scherzando, mi sembra ovvio che sceglierei te».
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Фанфик«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...