Yoongi's povVi capitava mai di pensare "e ora dove vado?".
Come se nessun posto vi facesse sentire bene, accertati, felici.
Per me l'unico luogo dove mi fossi sentito davvero bene era sempre stata casa, quella che condividevo con Hoseok e Taehyung, forse proprio perché erano loro la mia casa.E non fraintendetemi: lo sarebbero stati sempre e per sempre.
Solo che ora avevo Jimin, e con lui tutto il mio mondo era stato stravolto, a partire da me stesso, ora la mia felicità non dipendeva più solo da me, ma anche dalla sua.
In sostanza potevo dire con certezza che, da quando l'avevo conosciuto, sapessi esattamente dove andare ogni giorno della mia vita, con un'allarmante certezza quasi.
Entrambi sapevamo dove rifugiarci quando fuori pioveva e a noi serviva un po' di caldo, o quando fuori faceva caldo e a noi serviva un po' di pioggia.
Eravamo l'uno la casa dell'altro, e pensai fosse spettacolare.
Anche ora, avvolto in quella giacca pesante e seduto al suo fianco, sulla piccola veranda d'entrata di casa, mi resi conto di quanto fossi fortunato a poterlo vedere sorridere, sorridere per davvero mentre guarda Taehyung e Hoseok che facevano a palle di neve, sorridere mentre guarda Seokjin e Namjoon che osservavano la bimba tra le loro braccia, la quale a sua volta tentava di allungare le sue manine dolci verso il cielo scuro ma luminoso allo stesso tempo.
Stelle che mai smisero di splendere.
Mi piaceva pensare che i genitori di Jimin e Jungkook fossero tra esse, a tenere un occhio su di noi ogni tanto, o almeno ad essere fieri di noi.
Pensavo spesso al padre e alla madre del mio ragazzo, mi chiedevo se avrebbero accettato la nostra relazione come lo aveva fatto Jin, o se invece come Namjoon si sarebbero opposti, magari ammorbidendosi col passare del tempo.
In giro per casa c'erano ancora molte foto loro, soprattuto una mi colpiva ogni volta che il mio sguardo si posava su di essa, quella sul frigo che raffigura loro quattro a Parigi, con Jimin ancora talmente piccolo che era quasi irriconoscibile.
Chissà, magari sarebbero stati felici di sapere l'omega dagli occhi azzurri al mio fianco, magari avrebbero incoraggiato la nostra relazione.
Chissà davvero.
Paradossalmente pensavo molto più a loro che ai miei di genitori, non sapevo perché, ma dopo quella sera e dopo quel sogno la mia mente non veniva nemmeno lontanamente sfiorata da quelle due figure misteriose che erano effettivamente i miei genitori.
Che erano stati, supposi...
Meglio così comunque, avevo chiuso anche con quel capitolo della mia vita, basta pensare al passato, era ora di tenere le porte spalancate per il futuro.
Prima che potessi continuare con i miei pensieri però, il ragazzo al mio fianco applicò una pressione maggiore sul mio braccio, dove era appoggiato comodamente.
«A che pensi Yoongs? Sembri così assorto che non ti sei nemmeno reso conto della caduta che ha fatto Hobi sulla neve» ridacchiò alternando lo sguardo da me e a quei due idioti.
Scossi le spalle «Pensavo ai tuoi genitori in realtà: pensi ci avrebbero sostenuto? Nella nostra relazione intendo».
Jimin -sorpreso a dir poco- si girò con il busto verso di me, staccandosi da quella posizione di relax che aveva assunto contro la mia spalla.
Tuttavia dopo quello stato iniziale di sorpresa sorrise leggermente, tornando ad accoccolarsi sulla mia spalla: «Mamma, per quello che ricordo o che mi hanno detto, ti avrebbe adorato penso, a lei piacevano le persone dolci, e tu sei una di queste, quindi penso sarebbe stata felice della nostra relazione».
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...