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Jimin's pov



La vista che mi si presentò non appena sveglio fu a dir poco spettacolare: un esemplare di Yoongi addormentato, con la guancia schiacciata sul cuscino e i capelli corvini in disordine.

Ci misi quasi un minuto intero a ricordarmi della sera precedente, infatti poi mi resi conto di essere ancora nudo, e non solo io, ma anche il mio ragazzo, anche se dalla vita in giù aveva la coperta a coprirlo.

Il suo braccio tatuato era intorno alla mia vita, tenendomi stretto a lui, tanto che il suo respiro pesante si infranse contro il mio viso.

Iniziai ad accarezzargli il volto lentamente, lasciando che i pensieri iniziassero a fluire tranquillamente: avevo fatto sesso per la prima volta, avevo fatto l'amore, con il ragazzo più bello che avessi mai conosciuto tra l'altro, il mio ragazzo.

E Dio, non pensavo potesse essere così bello, all'inizio sì, era stato un po' doloroso, ma era stato così premuroso con me, tanto che dopo qualche minuto non avevo più sentito nulla, se non un immenso piacere, che non pensavo fosse nemmeno possibile provare.

Certo, sarà stato anche per la taglia di Yoongi, ma non era stato solo quello, c'era stato -e c'era anche in quel momento- un forte sentimento: amore.

Ciò che contava era che entrambi fossimo stati bene, e sono certo fosse così, non si poteva dire che Yoongi fosse stato silenzioso, non che io l'avessi fatto, ma anche lui non si era risparmiato dal gemere di sicuro.
Non che mi fosse dispiaciuto, anzi, almeno sapevo di non essere stato un completo disastro.

Decisi di alzarmi, piano, in modo da non svegliare il mio ghiro, che dormiva come un sasso da ore; mi infilai poi le mutande che mi aveva sfilato e buttato sul pavimento, per poi indossare anche una felpa, la sua.

Stavo per alzarmi definitivamente dal letto, quando le sue braccia muscolose mi afferrarono lo stomaco: «Mh... amore, non andare...» sussurrò assonnato.

Io sorrisi, girandomi e scostandogli i capelli dalla fronte «Vado solo in bagno, giuro che torno subito, vuoi dormire un altro po'?» annuì e mi lasciò un bacio dolce sulle labbra.

Così uscii dalla stanza, scendendo le scale in legno per andare in bagno, sia a lavarmi la faccia che a fare il resto, mi sarei fatto dopo la doccia, ma un'occhiata allo specchio mi fece rimanere sbalordito: avevo il collo pieno di chiazze violacee, per non parlare del petto, che mi scoprii per un momento dalla felpa.
Effettivamente anche io avevo lasciato qualche segno sul suo, o almeno ci avevo provato.

Beh, visto che c'ero feci anche colazione.
Per fortuna la temperatura in questa casa era tutt'altro che fredda, quindi potevo girare anche a gambe nude, proprio come stavo facendo ora, ma tanto avevo la felpa dello Hyung a coprirmi abbastanza.

Entrando in cucina presi subito una scodella  dallo sportello in alto -al quale facevo un po' di fatica ad arrivare- per versarci il latte e poi i cereali. Appena mi misi seduto sullo sgabello davanti all'isola una scossa di dolore si propagò dal mio fondoschiena.

Cavolo, che male, dovevo aspettarmelo.

Iniziai a mangiare tranquillo, guardando fuori dalla finestra della stanza, che si affacciava sul piccolo giardinetto; ormai la neve si era del tutto sciolta, ma d'altronde eravamo già oltre metà marzo.

«Jiminie!» feci un salto per lo spavento, girandomi verso la porta della cucina, trovandomi davanti Taehyung, con i capelli raccolti in un codino disordinato e il pigiama stropicciato.

«Tae, mi hai fatto prendere un colpo» ridacchiai con al mano sul cuore, che ancora batteva a una velocità assurda; «Scusa -ridacchiò anche lui- pensavo mi avessi sentito» e poi si sedette di fianco a me, buttando dubito un occhio sul mio collo.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora