Yoongi's pov«No, bambini no! Almeno attenti a non cadere...»
Era così che la nostra vacanza estiva sulle coste della California aveva avuto inizio, con i nostri bimbi già che correvano in acqua, e con Jimin preoccupato per loro, ma in modo tenero, non troppo apprensivo.
Ebbene sì, dopo mesi di lavoro non stop, ci eravamo concessi una lunga vacanza lì, in quella casa sulla spiaggia, bianca e bellissima, proprio come quell'intera della California.
Jimin aveva avuto un periodo abbastanza stressante col lavoro, viste le ultime mostre che aveva dovuto organizzare, e beh, io avevo appena concluso un tour affianco a un artista che avevo prodotto.
Era durato due mesi e mezzo, due mesi e mezzo che avevo dovuto passare lontano dalla mia famiglia, e ammettevo fosse stata dura, sopratutto quando vedevo lo sguardo stanco di mio marito, attraverso la webcam.
Non doveva essere stato facile, tra il lavoro e il doversi occupare totalmente da solo dei bambini; era per questo che, alla prima occasione, avevo organizzato quel periodo di totale pausa da tutto, approfittando dell'estate, e dunque della scuola chiusa per i bimbi.
Ce lo meritavamo tutti.
«Oh, andiamo brontolone, lascia che si divertano un po', tanto li vediamo, e poi Hyein è appena sulla riva, abbiamo tutto sotto controllo» mi avvicinai a lui, abbracciandolo per la vita con un braccio, mentre con l'altro tenevo una delle borse.
Jimin mi sorrise felice, annuendo, e subito gli lasciai un bacio dolce sulle labbra, accompagnato da una stretta più salda sulla vita stretta, fasciata da dei pantaloni chiari e corti, vista la stagione estiva e il caldo torrido del luogo.
«Lo so, ma nel periodo in cui non c'eri sono diventato il quadruplo più protettivo» fece lui dopo qualche secondo, lasciandosi abbracciare dal mio braccio forte, scoperto.
«Giuro che non starò mai più via per così tanto tempo, erano due mesi e mezzo, eppure mi sono sembrati anni senza di voi»
Era vero, ero stato così male senza mio marito e i miei figli.
Certo, li vedevo ogni giorno, ma attraverso una webcam, e di certo non era la stessa cosa: e poi Hyein che piangeva perché non poteva vedermi era stato colpo al cuore.«Sta' tranquillo Yoongs, va tutto bene: è il tuo lavoro dopotutto»
«Lo so, ma non sono stato bene lontano da voi, quindi vedrò di non farlo più accadere»
Gli scoccai un altro bacio, ma stavolta sulla guancia, mentre l'omega si strinse a me, con la testa poggiata sulla mia spalla, coperta da una maglia a maniche corte nera, dello stesso colore dei miei capelli.
Rimanemmo così per un po', in modo da poter tenere d'occhio Bomi, Byul e Hyein, tutti e tre che sguazzavano nell'acqua bassa, divertiti e sorridenti, tanto che inevitabilmente lo diventammo anche noi due.
Ma poi il primo a staccarsi dall'amplesso e dall'osservazione dei bimbi fu proprio mio marito, il quale mi sorrise contento: «Vado a mettere apposto i bagagli e porto Umi in casa, che sarà odiando quel trasportino: tu stai a guardare i bambini?».
Scossi la testa «Faccio io, tu riposati in spiaggia, per una volta concediti della calma».
Ma Jimin era Jimin, e infatti -come sempre- era impossibile farlo cedere quando metteva il bene altrui davanti al proprio: era fatto così, e lo amavo anche per questo.
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...