Namjoon's povIl momento era arrivato, finalmente o purtroppo, non seppi nemmeno io quale delle due scegliere.
Poter uccidere quel bastardo di Lee e liberarmi di tutta questa storia, della sua persona per prima cosa, di ciò che aveva creato e di ciò che avrebbe voluto fare per impedire la vita a omega e beta, nonostante ancora nessuno di noi abbia capito che cosa esso fosse. Questo era tutto ciò a cui pensavo.
E la cosa peggiore era che non potevo fare nulla per questo, se non cercare di proteggere loro e me stesso, per non parlare di Jimin a casa, da solo se non contavamo la compagnia di Soyeon e Yuki.
Ma almeno a fare da guardia alla zona c'erano due del mio branco, quindi questo mi fece stare leggermente più sollevato, e anche la cosa migliore era mantenere la calma proprio in quella situazione, per poter ragionare lucidamente: ma non era facile.
Non era facile essere a tanto così dal perdere tutto ciò a cui tenevo.
E ora era venuta l'ora di salutare la mia bambina, che appunto sarebbe stata affidata all'omega dagli occhi azzurri per quella sera, l'unico che poteva occuparsene nel migliore dei modi fino a quando io e il mio compagno fossimo stati occupati.
E chissà, anche permanente nel caso in cui qualcosa fosse andato storto.
Ma il piano era troppo studiato perché questo accadesse, o così sperai.«Mi raccomando Jiminie, il latte deve essere a tiepido, ci metterai un bel po' a farla addormentare, senza il pupazzo che le hai regalato non c'è speranza, e poi falla giocare con Yuki, le piace tanto e-» Jin continuava a parlare, dando le indicazioni giuste a mio fratello.
Il rosa lo ascoltava attentamente, annuendo e prendendo in braccio Soyeon, la quale si protrasse leggermente verso Yoongi, al fianco di mio fratello.
L'alfa sorrise alla bimba.
«Va bene Jin-Hyung, ti prometto che seguirò tutte le tue istruzioni» gli disse deciso, e nel suo tono però non potei fare a meno di percepire la solita sensazione di angoscia, quella volta più che giustificata.
Il mio fidanzato annuì, prendendo un respiro profondo e lasciando un bacio dolce sulla fronte della nostra piccolina, troppo piccola perché potesse capire la situazione per fortuna.
«Io vado in macchina, ho bisogno di un momento per calmarmi» disse infine, uscendo di casa con gli occhi lucidi: lo avrei seguito se non avessi conosciuto il suo bisogno di tempo da solo quando stava così.
Jimin rimase piuttosto spiazzato da questa sua reazione; «Non ti preoccupare Jiminie, è solo in ansia».
«Lo so, non posso di certo biasimarlo»
«Tra poco dobbiamo andare, ti posso accompagnare mentre porti Soyeon in camera?» domandai sperando in una risposta positiva, avendo bisogno soprattuto di parlare con mio fratello.
Quest'ultimo annuì, mentre Yoongi gli depositò un bacio sulla tempia, mormorando qualcosa come "ti aspetto qui".
Salimmo le scale, fino ad arrivare nella camera dell'omega, dove c'era momentaneamente anche la culla di mia figlia.
Jimin me la passò in braccio, e così la cullai un po', godendomi la sensazione di averla tra le braccia, che sarebbe potuta essere anche l'ultima.
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...