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Jimin's pov


Furono dei raggi di sole tiepidi a svegliarmi quella mattina, raggi che filtravano dalle tende della finestra, non completamente tirare a quanto pareva.

Mi ci volle un po' per capire dove fossi e realizzare l'accaduto di ieri: ero uscito con il mio attuale ragazzo, avevamo cenato, mi avevano rapito e avevo scoperto che anche lui era a capo di un branco.

Rincuorante, avrei detto.

Mi girai verso di lui, muovendomi piano piano, essendo ancora stretto tra le sue braccia; stava dormendo beatamente con la guancia leggermente premuta sul cuscino, emettendo qualche piccolo sbuffo di tanto in tanto: era così carino.

Stentavo quasi a credere che fosse tutto vero.
Mi chiesi in che razza di casino mi stessi mettendo, ma quando posai lo sguardo sulla figura dormiente accanto a me pensai che ne sarebbe valsa la pena.

Non era solo una cotta, lo sapevo bene.

«Sei un po' inquietante, sai?» fu proprio la voce dell'alfa a riportarmi alla realtà, facendomi arrossire fuori maniera: aveva aperto solo un occhio, per poi richiuderlo, ma continuò a ghignare.

«Non sono io quello che fa finta di dormire solo per spiarmi»

«Non ti stavo spiando, mi sono svegliato e tu eri qui a fissarmi, tanto che non ti sei accorto di
nulla» mi guardò anche lui allora, e prese ad accarezzarmi un fianco, coperto dalla sua pensate felpa, che emanava proprio il suo odore.

«Come vanno i polsi?» mi domandò poi, mentre io in risposta annuii debolmente:
«Tutto bene, sono pur sempre un licantropo, la mia pelle guarisce più in fretta rispetto a quella degli umani».

«Come ti senti invece emotivamente?»

Come mi sentivo emotivamente... bella domanda;
«Diciamo che, nonostante ieri sera, sono stato comunque molto peggio».

«Questo non mi rassicura molto però» sospirò apprensivo Yoongi, attirandomi maggiormente a lui sul materasso morbido, tanto che i nostri nasi si scontrarono quasi: lo vidi cercare di scrutarmi l'anima.

«Sono solo un po' scosso, ma mi sento al sicuro con te»

In seguito mi avvicinai ancora, appoggiandomi totalmente a lui; «Vuoi fare colazione?» domandò poi stiracchiandosi e alzandosi dopo che io gli risposi di si, mentre copiai i suoi movimenti.

Così scendemmo le scale insieme, andando in cucina, mentre io mi sedetti su uno degli sgabelli intorno alla penisola della cucina, lui invece si mise davanti ai fornelli appoggiandosi ad essi e guardandomi : «Allora... fidanzato, che cosa gradisci? Posso farti tutto quello che vuoi, o almeno tutto quello che posso fare con gli ingredienti in frigo».

«Quello che vuoi tu, davvero, a me va bene
tutto» gli sorrisi strofinandomi la faccia, per cancellare ogni traccia di stanchezza e lacrime, o almeno provarci.

«Che ne dici di uova e toast? Magari con un caffè, in America li facevo sempre» annuii entusiasta «Posso andare un attimo in
bagno?» gli domandai poi alzandomi, ovviamente annuì, e io mi diressi verso quella stanza, che mi ricordava il nostro primo incontro.

Dopo aver fatto quello che dovevo fare, mi diedi anche una sciacquata al viso, per rinfrescarmi un po', ero pronto per tornare dallo Hyung, ma proprio mentre stavo per uscire mi scontrai con un ragazzo moro, un omega supposi sempre dall'odore: era il ragazzo di ieri, il fidanzato di Hoseok.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora