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Yoongi's pov

Sembrava impossibile che il tempo passasse così velocemente, anche quando non ci si divertiva.

Ormai quasi tre settimane erano trascorse da quella notte buia e grigia, nera da tanta sofferenza sprigionata, e la promessa fatta a Jimin -e con Jimin- non era effettivamente stata infranta, o quasi.

Stavo cercando di non lasciare più che il dolore lacerasse ogni parte di me, avevo semplicemente permesso che l'amore del mio omega mi tenesse lontano dall'abisso più profondo del mio tormento dell'animo.

E ciò non significava che non pensassi mai a Jungkook, anzi, solo che quando lo facevo erano i ricordi piacevoli a prevalere, anche perché il nostro legame non era poi così stretto.

Ma il ricordo della sua anima che abbandonava il suo corpo ancora ce l'avevo bene impressa in mente.

L'altra promessa mantenuta -più a me stesso che al mio fidanzato- era stata quella riguardante il lavoro: avevo chiuso definitivamente con tutto quel mondo.

I soldi comunque non mi mancavano di certo, visto tutti quelli accumulati negli anni, avrei potuto smettere di lavorare per il resto della mia vita e poter comunque mantenere me stesso e Jimin nel migliore dei modi.

Ne avevo parlato circa due settimane prima con Hoseok e Taehyung, ci eravamo presi del tempo per noi tre, avevamo parlato, avevamo parlato davvero tanto: di quella sera, di come avessimo percepito la cosa e di ciò che sarebbe arrivato poi.

Gli avevo parlato con calma di ciò che avevo intenzione di fare, o meglio: di ciò che già avevo fatto.

Avevo ufficialmente ceduto il mio posto di capo branco a Hoseok, l'unico che avrebbe potuto gestire il tutto nel migliore dei modi.

Il che significava che sì, non ero più un criminale a tutti gli effetti, ma solo un... casalingo?

Pensai che per un po' mi sarei concentrato sullo stare bene, da ogni punto di vista, le ferite si stavano pian piano rimarginando, quelle fisiche almeno, per quelle mentali ci sarebbe voluto più tempo immaginavo.

Jimin aveva l'università a cui pensare, e perciò pensai mi sarei occupato di rendere la sua vita molto più semplice: sarei diventato un vero e proprio fidanzato casalingo modello.

Volevo prendermi cura di lui, volevo che amasse la sua vita, volevo che semplicemente stesse tranquillo e si godesse ogni istante che la sua esistenza poteva offrirgli, e beh, se potevo aiutare ciò non vedevo perché non avrei dovuto farlo.

Amavo Jimin come nulla nella mia vita, persino più di quanto amassi -platonicamente- Hoseok e Taehyung, e credetemi: era davvero molto.
Dopo ventidue anni così movimentati si meritava del sano riposo, del tempo di assoluta e pacifica serenità.

Anche perché in quel lasso di tempo non mi ero affatto occupato del mio fidanzato come avrei voluto, tutt'altro, avevo passato molto tempo fuori casa, principalmente con i miei due migliori amici.

L'avevo lasciato solo durante molti pasti, durante molte mattinate, e ciò mi fece sentire così in colpa, ma davvero non riuscivo a separarmi da Hoseok e Taehyung, il solo pensiero di farlo mi provocava ansia. 

Un'ansia indescrivibile a parole.

Tuttavia non potevo continuare così, dovevo affrontare tutto nel migliore dei modi, e soprattutto per farlo avevo bisogno della vicinanza di Jimin, e per questo ora stavo tornando a casa nostra, dopo un pomeriggio passato con Hobi e il suo omega.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora