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Seokjin's pov


Capodanno, il primo senza Jungkook.

Era trascorso tutto nel migliore dei modi in realtà, almeno per Jimin, il suo fidanzato, Hoseok e Taehyung, e a dirla tutta anche per Soyeon e me.

Lo stesso non si poteva dire del mio compagno e di Kai, che d'altro canto erano stati segnati talmente tanto dalla morte del giovane alfa da non riuscire a passare un giorno in serenità da quella notte.

Il padre di mia figlia era distrutto, mangiava, camminava e dormiva a stento, o meglio lo faceva, ma solo quando ero io stesso -o Jimin- a incoraggiarlo e a chiedergli di farlo.

Non stava bene: Jungkook era il suo migliore amico, un fratello e soprattutto colui che riteneva quasi suo figlio da tanti punti di vista.

E Kai d'altro canto... Dio santo, quel ragazzo stava così male che non sembrava nemmeno vivere più ormai, o meglio lo faceva, ma in modo talmente triste che lo avrei classificato più come sopravvivere, forse nemmeno più quello.

Nonostante tutto quello sera avevo cercato di far passare una serata tranquilla al mio compagno, il più possibile.

E pensai di esserci anche riuscito in un certo senso, sopratutto quando si era messo a fare a palle di neve con suo fratello, Yoongi, Hoseok e Tae, avevo percepito la sua spensieratezza attraverso il marchio, avevo davvero percepito la sua felicità per un istante.

Ma poi il pensiero di Jungkook doveva essergli tornato in mente come una secchiata d'acqua gelida, o almeno pensai, dato che il suo sguardo mogio non mi era di certo sfuggito, nonostante i suoi tentativi per mascherarlo.

Anche ora, mentre ero lì seduto sul nostro divano comodo, sentivo che qualcosa in lui non andasse, anche mentre stava tenendo in braccio nostra figlia pensa sempre a Jungkook.

Poi però l'alfa tornò in salotto, con un'espressione di finta serenità stampata in volto.

Posai il libro che stavo leggendo sul mobile affianco al divano, rivolgendo un sorriso pacato a Namjoon, che venne a sedersi affianco a me, esausto.

«Si è addormentata?» domandai.

«Mh-mh, sarà stata esausta per la serata a casa di Jimin e Yoongi, non ha chiuso occhio nemmeno per un minuto, quindi immagino si sia addormentata così velocemente per quello, non credi?»

L'alfa mi prese una mano nella sua, e le lasciò abbandonate a loro sulla sua gamba, piegata sul divano insieme a tanti, tantissimi, pensieri angosciosi.

«Rispetto ai primi tempi ha meno resistenza per fortuna, crolla prima e per più tempo» osservai, ancora ben attento ad osservare i suoi atteggiamenti e a dosare le mie parole, volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinto con la finzione.

Fingeva di stare bene.

«Decisamente, all'inizio era un inferno»

Ancora non cedeva da solo, avrei dovuto dargli una spinta, forse più forte del previsto, ma dopotutto non doveva rimanere in piedi dopo di essa, doveva crollare e toccare il fondo prima di rialzarsi.

Si ostinava a tenere un finto sorriso in volto, che poi..."sorriso"... era più una smorfia in realtà.

«Parliamo, ti va?» proposi infine, pronto a buttarlo nel burrone che poi gli avrebbe dato la spinta necessaria perché potesse risalire nel modo migliore.

O perlomeno risalire e basta.

«Parlare... di cosa vuoi parlare, amore?»

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora