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SMUT ALERT

Jimin's pov

Appena varcata la soglia di casa l'unica cosa che facemmo fu far collidere le nostre labbra, senza nemmeno accendere le luci o badare Yuki, il quale fui sicuro essersi posizionato sul divano in cerca di attenzioni, che però per quella sera non gli sarebbero arrivate.

La lingua di Yoongi che insieme alla mia creava una danza magicamente proibita, alla quale solo noi eravamo ammessi, una danza lenta ma che allo stesso tempo era piena di quella foga passionale.

Le mie mani che scavavano nel suo cuoio capelluto, spostandosi sul collo e sulle spalle, accarezzando ogni centimetro della pelle di essi, mentre le sue erano fisse sui miei fianchi, coperti da una camicia a righe.

Tutti i rumori attorno a noi erano inesistenti, regna il silenzio in casa, rotto solo dallo sbattere della porta alle nostre spalle, chiusa con un piede da parte mia.

Rimanemmo al buio davanti ad essa per interi minuti, a baciarci e scambiarci saliva, oltre che ovviamente ad amore.

In tutto quel tempo mi ero accorto che il biondo non avesse nemmeno accennato a spostare le sue mani da dove erano posizionate, e ne conoscevo la ragione.

Aveva paura.

Paura di fare la mossa sbagliata e di farmi sentire insicuro, o non a mio agio.

E potevo capirlo, dato che ero stato proprio io a chiedergli di aspettarmi, di lasciarmi tempo per ritrovare la sicurezza che avevo prima, almeno con lui.

Ma come avrei potuto fare se non facendomi amare in tutti modi dall'unica persona che era in grado di farlo?

Lo avevo capito il giorno in cui avevo seguito il consiglio di Taehyung, quel consiglio. Non mi ero mai masturbato prima, ma ammisi che era stato utile per riacquisire sicurezza in me, e poi era stato anche parecchio piacevole.

Dunque presi le mani dell'alfa e gliele spostai sul mio sedere, staccandomi momentaneamente dalle sue labbra «È okay Yoongs, puoi toccarmi dove vuoi» sussurrai poi.

«Davvero? Te la senti? Sai che non ci sono problemi se n-»

«Ho detto che va tutto bene tesoro, possiamo andare fino infondo, mi manca sentirti» mormorai nuovamente, tutto rosso in viso.

Il biondo annuì «Anche a me» e riportò la bocca incollata alla mia, ricominciando a baciarmi con passione, mentre le sue mani iniziarono a farsi strada sotto la mia maglia, sfiorando la pelle calda dei miei fianchi.

Intanto io iniziai ad avanzare verso le scale, spingendolo a sua volta a camminare verso di esse.

Yoongi -visti i gradini da percorrere- mi prese in braccio, tenendomi stretto a lui per le cosce, con le mie gambe a circondargli la vita e le mie braccia attorno al collo, e così ci spostammo al piano di sopra, interrompendo i nostri dolci baci solo per via di qualche risatina, dovuta alla goffaggine con la quale lui tentava di imboccare la strada giusta per la nostra camera.

Nostra...

Mi era venuto così spontaneo, ormai era come se quella fosse casa nostra, non solo mia, dato che era più di un mese che stava lì, per starmi accanto.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora