Jimin's povEra possibile che i colori della luce e dell'atmosfera fossero differenti in diverse parti del mondo?
Perché era incredibile come lì il cielo fosse così terso e azzurro, rispetto a quello di Seoul, che aveva più una sfumatura grigiastra, meno brillante in qualche modo.
Eppure lì, sulla terrazza di quel resort di lusso, al largo dell'Australia, sembrava tutto più luminoso e brillante: il mare blu, intenso, il cielo celestino, con qualche nuvola bianca e leggere a decorarlo, la sabbia -quasi bianca- sembrava morbida al tatto.
Mi sentivo davvero in pace.
Ad interrompere la mia attenta osservazione, furono due mani calde che mi si posarono sui fianchi, insieme a un mento sulla spalla, e subito sorrisi.
«Ti piace qui?» domandò una voce che conoscevo fin troppo bene, accompagnata da delle carezze dolci reciproche, mentre annuii felice: «È stupendo, sono felice di essere qui con voi».
«Anche io, non hai idea di quanto» mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, mentre ancora mi teneva stretto tra le sue braccia da dietro, almeno fino a quando non agganciai le braccia al suo collo, fronteggiandolo.
«Hai fatto da traduttore umano con il receptionist?» chiesi ironicamente, visto che -appena arrivati- Hoseok e Taehyung avevano chiesto aiuto a lui di parlare con il receptionist, dal momento che con l'inglese era il migliore di tutti.
Il corvino sospirò annuendo «Che inferno, non stavano zitti un secondo».
«Ma gli vuoi un bene dell'anima lo stesso» sorrisi poi, passando una delle mie mani -non particolarmente grandi- tra i suoi folti capelli scuri, che decisamente si sposavano alla perfezione con i miei, color pastello.
Yoongi mi rubò un altro bacio prima di rispondere in modo affermativo e trascinarmi nuovamente nella hall del posto, dove i due -quasi- sposi ci aspettavano impazienti.
«Dunque... abbiamo due bungalow sull'acqua non molto distanti, il vostro è il 16, il nostro è il 20, almeno credo...» mormorò Hoseok cercando di decifrare un foglietto che teneva stretto in mano, concentrato.
«No aspetta, voi avete il 20 e noi il 16» lo corresse il fidanzato, unendosi alla lettura del foglio, apparentemente tanto ardua, dato che nessuno dei due sembrò riuscire a venirne a capo.
«Non importa, non si capisce un cazzo di questa scrittura, prendiamo la 16» se ne uscì poi Hoseok, stanco di tentare, mentre Yoongi lo guardava divertito, e anche un po' esausto, sia per il volo che per la tratta in auto fin lì.
Ed effettivamente non aveva tutti i torti... pensai mi sarei potuto addormentarmi in pochissimi secondi se solo fossi venuto a contatto con un letto, o una superficie morbida in generale.
Forse persino una non poi così morbida.
Infatti -proprio per questa stanchezza generale- andammo verso i nostri bungalow, con le valigie appresso, attraverso un pontile di legno in mezzo alle acque azzurre dell'oceano, era tutto così bello...
«Chiavi!» esclamò Tae lanciandomele, e grazie a Dio le presi al volo: tuffarmi in acqua vestito per recuperarle sarebbe stato piuttosto divertente effettivamente.
«Allora, facciamo che alle otto ci troviamo tutti per mangiare al ristorante del resort, e poi io dormo con Jiminie!» esclamò Taehyung, già guardandomi con i suoi occhioni dolci, ai quali nemmeno volendo avrei saputo dire di no, e infatti nemmeno sta volta lo feci.
Ma entrambi i nostri ragazzi si opposero a questa cosa, o almeno ci provarono: «Perché scusa?».
«Beh? La notte prima delle nozze gli sposi devono stare separati, io dormo con Jiminie, e voi due dormirete insieme, che domande»
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...