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Hoseok's pov

Ero lì, la sera prima del colpo, a pensare, pensare e basta.

Non sapevo nemmeno io con precisione a che cosa, ma potevo dirvi che fosse angosciante, opprimente, difficile.

La pressione e il rischio erano due cose che nel mio lavoro avevo imparato a conoscere, padroneggiare avrei voluto azzardarmi a dire, ma quella volta era tutto diverso: quella volta rischiavamo sul serio.

Non pensai di essermi mai reso conto della cosa fino a quel momento, lì, seduto sul pavimento del bagno, accanto alla vasca, forse con fin troppi rimorsi.

Per primo quello di non aver ammirato il cielo stellato abbastanza, di non aver chiesto alle stelle -e ai miei genitori defunti- abbastanza insistentemente di non prendermi con loro, non così presto, e lo stesso per le persone a me più care.

Se fosse successo qualcosa a Tae o a Yoongi io... non lo sapevo, probabilmente sarei morto dentro, una morte lenta quanto veloce, una morte che avveniva in un istante, ma che si manifestava col tempo.

Una morte dolorosa, ma dopotutto non lo erano tutte infondo?

Una cosa però era da dire: qualunque cosa accadesse, io ero stato fortunato, avevo avuto Taehyung, l'amore della mia vita, e sempre lo avrei avuto, avevo avuto un migliore amico che non era mai stato poco degno di questo nome.

Avevo avuto belle e brutte esperienze, e chissà, forse era proprio quello che mi aveva reso così felice.
Non ci avevo mai riflettuto troppo, ma ora mi rendevo davvero conto di quanto fortunato io fossi stato a poter spendere così tanto tempo con Taehyung e Yoongi.

Sarò suonati sentimentale, anche sdolcinato, ma era la verità.

Fu proprio quando pensai di star per affogare nei miei pensieri, che dalla porta scorrevole sbucò il mio ragazzo, in tutta la sua eterea bellezza, nonostante tutte le sporche mani che avevano provato ad oscurarlo nel suo passato.

«Sta uscendo del fumo da quel cervellino indaffarato a pensare, lo sai tesoro?» scherzò con un sorrisino, sempre sulla soglia della porta, senza muovere un piede.

Sbuffai una risata «Lo so, ma penso sia inevitabile in un giorno come questo, non credi?».

Si avvicinò a me finalmente, sedendosi al mio fianco sul pavimento, con la schiena rivolta e appoggiata alla vasca «Non credo, io sto pensando al nostro matrimonio per esempio, a come saremo belli su quella spiaggia, con Jimin e Yoongi ad applaudire quando diremo quel fatidico e spettacolare "sì", sto pensando a quanto i nostri bambini saranno belli, sto pensando a tante cose Hobi, ma non a domani».

«Insegnami a farlo» sospirai appoggiando la testa alla sua spalla, mentre l'omega iniziò ad accarezzarmi i capelli che appunto si posarono sulla sua clavicola.

«Come posso insegnarti io qualcosa che mi hai tramandato tu?» domandò ovvio, senza mai smettere di coccolare la mia chioma rossa.

Mi girai verso di lui, solamente col viso, in modo da creare un contatto visivo «Smetterai mai di farmi innamorare di te? Dico sul serio».

Ridacchiò, baciandomi sulle labbra «Spero vivamente di no, ma se così dovesse essere, dimmelo, feriscimi se potrà far stare bene te, ma non obbligarti a sentirti felice quando in realtà non è così, va bene?».

«Non capiterà mai questo, perché se non possiamo stare insieme, allora che senso ha cercare di essere felici? Senza di te non potrei esserlo comunque Tae, sei letteralmente la mia persona»

Lui mi sorrise annuendo, baciandomi ancora e ancora «È vero, come tu sei la mia: e con questa concezione, vivremo in eterno».

Vivere in eterno, era un sogno davvero bello.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora