Jimin's povAppena usciti dall'ambulatorio -dove la visita si era svolta nel più totale silenzio- nessuno dei tre osò aprire bocca, almeno per altri cinque minuti, ma poi ci pensò Jungkook a rompere quel silenzio opprimente.
«Io... meglio se torno a cas-»
«No, ora andiamo tutti a casa tua -disse indicandomi- e parliamo, perché ce n'è un gran bisogno, e non ammetto repliche chiaro?».
Annuimmo entrambi abbastanza intimoriti: Jin poteva essere stato un omega e tutto, ma aveva un carattere davvero forte, da alfa quasi, la sua duplicità mi faceva seriamente paura a volte.
«Jin io-»
«Tu niente, adesso silenzio finché non siamo seduti e con una tazza di tea davanti» si impose, trascinandoci verso la macchina di Jungkook, che poi si mise al volante per guidare.
Durante il tragitto non volò una mosca, ma se solo avessi potuto dare voce ai miei pensieri... pensai fosse la stessa cosa per gli altri due ragazzi.
Arrivammo a casa mia dopo quindici minuti buoni: «Scendete, io arrivo subito» ci ordinò Jin, dopo che Jungkook aveva parcheggiato sotto il portico.
Obbedimmo, entrando in casa, il tutto ancora in silenzio religioso, io a crogiolarmi nelle mie paranoie, e Jungkook... beh, non avevo idea di che cosa stesse pensando.
Il più grande tra i tre ci mise un po' per entrare, e si diresse subito verso la cucina, mettendo dell'acqua nel bollitore del tea.
Una volta pronto, versò il liquido bollente in tre tazze diverse: una rosa -che immaginai avrebbe tenuto per sé- una gialla e una con il disegno di un gatto stilizzato sopra, ossia la mia.
«Sedetevi» disse l'omega indicando gli sgabelli davanti al bancone, e portandosene uno di fronte a noi, dall'altro lato del banco.
«Jimin, voglio che tu sappia che qualunque sarà la tua risposta, non ti vorrò meno bene o cose simili, ma ti chiedo di essere sincero» esordì lo stesso sospirando.
Annuii, già con gli occhi ludici.
«Il fantomatico ragazzo che da Natale ti ha reso così felice, quello con cui sei andato in montagna a capodanno, e la scorsa settimana in cui non potevamo assolutamente farti visita perché dovevi studiare...»
Alzò lo sguardo verso di me «Dimmi che non stai con Suga, cioè il nemico giurato del tuo cazzo di fratello, che per la cronaca lo odia a morte!».
«Io...» tra lo sguardo di Jungkook e quello inquisitore di Jin, non riuscii più a trattenermi, scoppiando in lacrime, per poi accasciarmi sul bancone con la testa, in totale crisi.
Stava andando tutto in pezzi.
«Jimin...» mi richiamò il maggiore di nuovo, senza ricevere risposta, ed fu proprio questo a spingerlo a chiamarmi di nuovo; «Per favore, guardarmi, ho bisogno che tu me lo dica a voce».
E allora che senso aveva mentire ormai?
«Sì, è vero. Ma per favore, non ditelo Nam» scoppiai nuovamente a piangere, rischiando anche di rovesciare la tazza, che scivolando spinta dal mio gomito era passata pericolosamente vicino al bordo del bancone.
«Merda» sussurrò il ragazzo dai capelli color ciliegia, passandosi una mano sul viso e sospirando.
Seokjin era rimasto in silenzio invece, ma non sembrava arrabbiato o deluso, e nemmeno sorpreso, tanto che mi circondò da dietro lo sgabello con le sue braccia, facendo scontrare il suo pancione con la mia schiena.
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfic«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...