♡ Epilogue ♡

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Jimin's pov

La vista del cielo colorato dalla luce flebile del sole che stava tramontando su New York era la cosa forse piu suggestiva che avessi mai visto, specialmente da quell'appartamento, scelto e arredato appositamente secondo i gusti miei e del mio compagno, ormai marito.

Ebbene sì, alla fine il suo sogno di diventare un produttore musicale e il mio di possedere e gestire una galleria d'arte si era realizzato, come il nostro di crearci una famiglia.

Ma lasciate che vi racconti con calma.

Iniziò tutto esattamente otto anni prima, quando -una sera di inizio novembre- rincasai dopo un pomeriggio piuttosto movimentato, per via di alcuni eventi che mi avevano spinto a passarlo con Taehyung ed Hoseok, dei quali parleremo approfonditamente tra un attimo.

Non appena tornai a casa, solo la luce della sala da pranzo era accesa quella sera, tutto il resto della casa era immerso nel buio più totale, il che mi portò a pensare che Yoongi si trovasse proprio in quella stanza.

Esclamai -dopo aver buttato giù la mia ansia non da poco- qualcosa come "sono tornato", o forse "ciao amore", non ricordavo con precisione gli attimi precedenti a quel grande evento.

Quello che era da poco diventato mio marito era seduto a tavola, ma non per mangiare o altro, era solo seduto a fissare il vuoto, il che mi portò a preoccuparmi parecchio: raramente l'avevo visto in quello stato di trans ansiogena.

Dunque sì, io e Yoongi ci eravamo sposati, esattamente tre mesi prima di quella sera: la cerimonia era stata celebrata a Jeju, un'isola sulla quale eravamo stati per il nostro secondo anniversario, una piccola vacanza per celebrare i nostri due anni insieme.

Non era stato nulla di gigantesco, anzi, piuttosto calmo e rilassante come matrimonio, solo con i nostri amici più stretti, ovviamente Nam con Soyeon, e Jin, il quale al tempo aspettava un'altra bimba: Sunmi.

C'erano Hoseok e Taehyung, che già avevano avuto la loro prima bambina, Kimi.
Avrei tanto voluto ci fosse stato anche Kai al matrimonio, ma purtroppo -a causa del suo lavoro- non fu possibile, poiché si trovava in Perù.

Il matrimonio era stato probabilmente uno dei momenti più belli della mia intera vita, oltre che il viaggio di nozze che avevamo fatto alle Hawaii, in una località un po' sconosciuta ma magnifica, incontaminata e surreale quasi.

Non avrei mai dimenticato quel periodo della mia vita, soprattutto quella sera, quando mi decisi a sedermi di fronte a Yoongi e a chiedergli cosa ci fosse di sbagliato.

All'inizio non mi rispose subito, tanto che pensavo di aver fatto io stesso qualcosa di male, nonostante non sapessi cosa, magari senza rendermene conto: tuttavia non c'entravo, non del tutto almeno.

Improvvisamente la mia necessità di dirgli quella cosa che da due giorni mi attanagliava lo stomaco si attenuò, per via della preoccupazione scatenatami dal suo tono.

«Ricordi quella gita in montagna che avevamo fatto per i nostri sei mesi assieme?» mi aveva domandato, ancora senza guardarmi negli occhi.

Annuii, certo che me la ricordavo, era stata la nostra quiete prima della tempesta.

«Ricordi anche la scommessa che avevamo fatto? Scommessa che avevo perso»

«Oh, me n'ero scordato sinceramente, ma ora sì, ricordo: vuoi farlo quindi?» si riferiva alla chiamata alla casa discografica, quella di quando aveva studiato in America, quella di anni e anni prima.

Improvvisamente alzò gli occhi, ansiosi.

«L'ho già fatto, in quei due mesi che abbiamo passato separati, avevo chiamato quel numero, avevo parlato col produttore che mi aveva a sua volta notato quando ero lì, in America, e sorprendentemente si ricordava di me, solo che non reclutava più»

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora