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Yoongi's pov



«Porca puttana, porca puttana! Dove cazzo è finito quel coglione?!» urlò Seokjin, disteso sul un lettino dell'ospedale, nonostante la dottoressa gli avesse detto di camminare.

E credetemi, ci avevo provato a convincerlo ad alzarsi, ma era più duro di un mulo questo qui.

«Stai tranquillo, arriverà in tempo, ma ora perché non provi ad alzar-»

«Non dirmi di stare tranquillo Yoongi! Ho una fottuta bambina da partorire okay?! Non immagini nemmeno tutto il dolore che sto provando, e perdonami se vorrei che il mio compagno, nonché padre di Soyeon, fosse qui!»

Io sospirai e basta, passandomi una mano sulla tempia «Forse è meglio che vada allora, se RM mi trova qui mi sgozza come minimo, e poi non so se sarei in grado di reggere di vedere Jimin in quello stato, sempre che sia così grave come lo hai descritto».

Era la verità, per quanto io desiderassi vedere quell'omega da me tanto amato, c'era una parte di me che ne era terrorizzata, non potevo vederlo stare male quando si trattava di una banale influenza, figuriamoci quando era afflitto da una malattia cronica e grave come l'anoressia.

Ma il moro non era della stessa opinione «No! Tu rimani qua, sono stanco di tut-AHH! Merda...! Di tutta questa situazione... risolverai tutto con Jimin e lui starà bene, e che vada a fanculo Namjoon: capirà».

Quando le contrazioni si fecero più ravvicinate, mi affrettai a prendere la mano del più grande, il quale ormai emise più grida di dolore che lamenti, tanto che pensai si stesse facendo sentire da tutto l'ospedale.

Fu però l'aprirsi della porta della stanza dai toni chiari a cogliere la mia attenzione, e in quell'instante, in quel preciso istante, potei giurare di aver sentito il cuore fermarsi per almeno qualche secondo.

Quegli occhi azzurri.

Quei capelli di un rosa, ormai quasi totalmente sbiadito.

Quel corpo irriconoscibile.

Era Jimin.

Anche lui sembrò sorpreso, molto più di me.

«Yoongi?!» esclamò prima che potessi vedere chiaramente il suo viso scavato, dato che l'istante dopo aver pronunciato il mio nome, cadde a terra, privo di sensi, ed fu ovvio che mi fiondai su di lui, senza nemmeno preoccuparmi dello sguardo pieno d'odio di RM, il quale se ne stava fermo e impalato sulla porta.

«Ommioddio! Jimin!?» urlò Jin dal lettino, alzandosi, con una fatica enorme, e affiancandomi, nonostante le fitte al ventre sempre più ravvicinate. 

L'omega a terra -ora tra le mie braccia- non sembrava dare segni di vita, o meglio di ripresa, dato che il respiro potevo sentirlo.

«Tesoro... ti prego svegliati» mormorai con gli occhi lucidi, scuotendolo leggermente, e fu a quel nomignolo che RM si risvegliò dal suo stato di trans, ma forse sarebbe stato meglio se non l'avesse mai fatto.

«TU! Brutto pezzo di merda! È colpa tua se sta così!» mi urlò contro, con gli occhi iniettati di sangue, ai quali però non prestai attenzione, troppo occupato a tenere tra le mie braccia Jimin, o quello che ne rimaneva.

«Mia?! Secondo te chi è il bastardo che lo ha obbligato a fare ciò che gli ha scatenato tutto questo?! Ancora» risposi a tono, ancora seduto a terra, non volendo per nessuna ragione al mondo separarmi dal corpo fragile del -forse non più mio- omega.

Dopo quella mia frecciatina forse un po' troppo sfrontata lo vidi fumare quasi dalla rabbia, e in men che non si dicesse i suoi occhi diventarono rossi come il sangue, reazione che si scatenò anche inevitabilmente in me.

𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora