Yoongi's povEra il quarto mesiversario mio e di Jimin, e caso volle che quel giorno il mio ragazzo avesse anche un esame di scultura, il primo, o almeno primo di quell'anno.
Al momento ero appena arrivato a casa sua, per prepare tutto il necessario: non una cena "formale" come per il nostro primo e terzo mese insieme, ma bensì qualcosa di molto più particolare e intimo in qualche modo.
Due notti prima, dopo aver fatto l'amore nel suo letto, eravamo rimasti un po' a parlare, e mi aveva raccontato di quando da piccolo facesse sempre una specie di fortino con coperte e cuscini con RM, così avevo pensato che sarebbe stato carino farne uno, proprio nel suo salotto.
Se c'era una cosa che avevo appreso sul rosato in quei mesi era proprio l'affetto che provava per suo fratello, nonostante non fosse la persona più... corretta di questo mondo, mettiamola così.
E avevo anche capito quanto il più grande tenesse a lui, e questo sinceramente mi spaventava parecchio: pensai di non aver mai corso un rischio così grande, perché sì, amavo Jimin, amavo tutto di lui, dal suo carattere dolce alla sua parte da provocatore -che avevo scoperto da poco- ma l'idea di venire scoperti mi terrorizzava.
Perché se su Jimin RM non avrebbe alzato nemmeno un dito, beh, su di me sì, eccome se lo avrebbe fatto: pensai sarebbe stato capace di strangolarmi a mani nude, davanti al mio ragazzo magari, per dargli una lezione... di nuovo.
Dopo quello che aveva fatto a Tae avrei potuto fare lo stesso, nessuno doveva toccare il mio branco: non una singola fottuta anima.
E anche il mio migliore amico non si sarebbe fatto problemi a fare qualcosa, più volte infatti il rosso mi aveva detto che si stesse trattenendo solo per il fatto di voler bene a Jimin, non volendo in qualche modo farlo soffrire.Inoltre per un motivo a noi sconosciuto RM stava parecchio più addosso al rosa, facendolo quasi sorvegliare, ed era ovvio che il nostro tempo insieme fosse stato drasticamente ridotto, ma almeno avevamo ancora le nostre serate romantiche, dove lui si inventava una scusa per venire da me o per farmi venire da lui, senza Namjoon o Seokjin in giro.
Che situazione del cazzo.
Ma va beh, non era quello il momento di pensarci, volevo solo godermi quella che sarebbe stata una bellissima serata con il mio bellissimo omega, che sarebbe dovuto rincasare in poco tempo, ma non si aspettava nulla di quello che gli avevo preparato.
Avevo inventato una scusa per dirgli che stasera non ci saremmo potuti vedere, per colpa di un cliente improvviso, che casualmente aveva urgente bisogno di nascondere tutte le tracce dei suoi affari proprio quella stessa sera.
Ci era rimasto malissimo quando gliel'avevo detto, tanto che avevo sentito la sua tristezza come se fosse stata anche la mia, ma avevo fatto tutto sapendo perfettamente che il vederlo entrare e vedere tutto quello che avevo preparato avrebbe ripagato la sua temporanea tristezza.
Così mi ero praticamente intrufolato in casa dell'omega, grazie alla chiave di scorta che teneva nascosta sotto il vaso delle rose, quello di fianco al campanello.
E dopo aver coccolato per un po' Yuki -il quale non aveva fatto altro che strofinarsi sulle mie gambe- mi ero messo a costruire il fortino con i cuscini del divano, in modo da avere la televisione sotto la coperta che avevo usato per fare il tetto, per vedere un film.
E poi avevo ordinato del sushi d'asporto, che mi era stato consegnato da pochissimo, portandolo poi dentro la tenda fai da te, insieme a due calici di vino bianco e qualche preservativo, giusto per sicurezza.
Non vedevo l'ora di vederlo sbucare da quella porta, e sopratutto la sua reazione.
STAI LEGGENDO
𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...