Jimin's povAppena aperti gli occhi, la prima cosa che travolse il mio intero essere fu uno Yoongi iperattivo con una torta in mano, con sopra ben ventidue candeline, tutte accese e pronte per essere spente dal sottoscritto.
Di solito festeggiavo il mio compleanno con Nam e Jin, magari andando a mangiare fuori o cose simili, tuttavia quell'anno l'energia e l'amore del mio ragazzo avevano letteralmente stravolto tutto, non che la cosa mi facesse dispiacere, anzi.
Vederlo con un cappellino a cono con i pois e così felice non potè fare altro che rendere anche me tale.
«Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri al mio favoloso fidanzatooo! Tanti auguri a te!» intonò la classica canzoncina, avvicinandosi sempre di più al letto, dove poi si sedette.
«Yoongs... Dio santo sei spettacolare, grazie» mormorai rosso in volto, guardando appunto lui e solo lui, ignorando persino Yuki, che al mio fianco si strofinava sulla gamba del più grande, in cerca di coccole, che comunque dopo non gli sarebbero state negate.
«Coraggio, esprimi un desiderio prima che la cera coli sulla crema» mi esortò il biondo, porgendomi quella figura rotonda e decorata nei minimi dettagli.
E così ci pensai per un attimo: cosa avrei potuto desiderare più di avere Yoongi?
"Vorrei tanto che tutte le persone a cui tengo fossero finalmente felici"
Soffiai su quelle ventidue candeline con tutto il fiato che avevo, svuotandomi completamente i polmoni e guardando l'alfa davanti a me, che aveva un sorriso smagliante sul volto.
«Posso avere il mio regalo?» domandai ghignando.
Lui ovviamente non capì il vero significato della domanda ancora: «Per quello in realtà dovrai aspettare un po', avevo in programma di dartelo stasera, ma se vuoi possiamo andar-».
Lo fermai con un bacio, dolce e in grado di infondergli tutto l'amore di cui ero capace, aiutato anche dalle mani che si posarono sulle sue guance pallide, rosate al momento del mio tocco.
«Intendevo questo» sussurrai ancora sulla sua bocca, senza allontanarmi di molto da lui, né tantomeno staccando le mie mani dalle sue guance.
Il biondo sorrise a sua volta, baciandomi ancora e ancora, portandomi più vicino ma stando nello stesso momento attento a non rovinare la torta.
E così un'idea mi attraversò la mente, facendomi subito illuminare.
Presi con la mano un po' di torta, spiaccicandola contro il suo viso, e fu a quel gesto che lui si staccò con gli occhi spalancati.
«Park Jimin... tu non hai-»
«Oh sì che l'ho fatto, non hai visto bene? Aspetta» ripetei quel gesto, con un altro pezzo di torta, piena di panna e decorazioni varie, che si appiccarono al suo volto sconvolto ma divertito, non quanto il mio però, il quale a sua volta venne riempito di torta.
«Ti faccio vedere io adesso...»
Mi buttò sul letto di nuovo, sovrastandomi e prendendo a sua volta un pezzo di quella torta che sembrava buonissima, spalmandomelo ancora sulla faccia.
Andammo avanti per qualche minuto a suon di lotta col cibo, per poi fermarci ridendo, e col fiatone per la fatica fatta.
«Oh mio Dio... tutto il mio duro lavoro di decorazione andato a puttane» piagnucolò leccando la crema dalla mia guancia, tenendomi stretto per la vita e sovrastandomi ancora.
«È buona?» domandai sorridendo, accarezzandogli i ciuffi chiari con le dita sporche di panna, che si mischiarono appunto con quelli.
Annuii, prendendo dei rimasugli di torta dalla mia faccia e mettendomeli in bocca, facendomela assaggiare in questo modo.
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𝘞𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘰 𝘸𝘦 𝘨𝘰? || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction«Sai cosa si dice delle anime gemelle?» chiese, già pronto a sentire la voce dell'altro, che d'altro canto non tardò a farsi sentire: «Che si rincontrano sempre, non importa cosa accada?». «Precisamente, quindi non avere paura: noi ci ritroveremo...