Non Sono Un Premio Da Vincere!

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~ Episodio 2 ~

Non Sono Un Premio Da Vincere!














La caccia volgeva al termine. Con cinque prede all'attivo, non una di più, la squadra di TaeHyung si preparava a fare ritorno. Nessuno aveva voluto uccidere altri animali; la fame non era una giustificazione sufficiente. Il sole calava dietro le colline, gettando una luce dorata e obliqua che illuminava i volti stanchi e sudati dei cinque ragazzi. Tra loro regnava il silenzio, rotto solo dal fruscio dei passi nell'erba alta e dal lieve soffio del vento tra gli alberi. La fatica si faceva sentire, e ogni passo risultava più pesante del precedente. L'acqua era quasi finita, e i morsi della fame cominciavano a farsi sentire; i tramezzini e le uova sode non bastavano dopo ore di camminato.

JiMin si asciugò il sudore che gli scendeva sul collo. Tra tutti era quello accusava di più la stanchezza. Le loro magliette, fradice, si incollavano alla pelle, e un misto di odore di terra e sudore li avvolgeva, mescolato all'umidità del bosco.

«Siamo messi male?», borbottò HoSeok, dando un'occhiata alla borraccia ormai vuota.

YoonGi camminava qualche passo più avanti, apparentemente indifferente del malumore crescente. Aveva bevuto in abbondanza senza preoccuparsi troppo delle scorte limitate, e dopo essersi quasi rotto l'osso del collo, pensava di averne diritto. «Si, direi di sì».

JiMin, che fino a quel momento aveva taciuto, scrutava il volto pallido di JungKook e la sfacciataggine di YoonGi. Alla fine non si trattenne. «Non capisco perché ti stai lamentando», quasi gridò verso la schiena di YoonGi che lo precedeva di poco. «Sei stato il primo a bere senza pensare a nessuno», sbottò, irritato. «Ora siamo quasi a secco e c'è ancora un bel pezzo di strada da fare».

YoonGi alzò un sopracciglio e girò appena il capo senza rallentare. «Oh, vieni a farmi la morale, eh?» ribatté sarcastico. «Non è che il tuo amichetto là dietro sia stato da meno, sai?»

JiMin lo fissò con sguardo tagliente, ma mantenne la calma. «A parte il fatto che JungKook ha bevuto solo dopo averti salvato il culo, se c'è qualcuno che meritava di bere, è lui. Ha fatto tutto il lavoro sporco oggi», sbraitò, gesticolando e indicando le prede. «Ha abbattuto tutte le prede, mentre tu», fece una pausa indicandolo visibilmente infastidito. «Beh, tu eri troppo impegnato a lamentarti».

YoonGi scosse la testa con un ghigno amaro. «Certo, il tuo eroe personale» mormorò, ma JiMin, esausto, lo ignorò. Sapeva che discutere ulteriormente con YoonGi sarebbe stato inutile.

JungKook, che camminava qualche passo indietro, alzò lo sguardo sentendo il proprio nome, ma rimase in silenzio. Il suo viso, ancora segnato dalla stanchezza e dalla febbre, appariva pallido sotto la luce fioca del tramonto. Aveva fatto tutto quel giorno, spingendosi oltre i suoi limiti, ma l'orgoglio di non voler sembrare un peso per il gruppo lo costringeva a resistere, nonostante i segnali di cedimento del corpo.

Il gruppo proseguiva a passo lento, con le gambe pesanti e la mente vuota, concentrata solo sull'arrivare. I rami si piegavano al vento che sembrava volerli accompagnare fuori dal fitto del bosco, e l'odore della natura selvaggia si mescolava con quello ferroso delle prede che portavano.

TaeHyung camminava accanto a JungKook, osservandolo di sottecchi. Aveva notato da tempo il suo colorito malsano, le occhiaie profonde sotto gli occhi che sembravano scavare nel volto affaticato. La sua pelle, già di natura chiara, era, ora, di una pallidezza inquietante, quasi traslucida sotto quella luce fioca. Era evidente che stava lottando per non crollare. Per spezzare il silenzio e, forse, dare a JungKook la possibilità di dire finalmente cosa gli stesse accadendo, TaeHyung gli rivolse la parola con tono tranquillo. «Tutto a posto?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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