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Quando mi sveglio sento una superficie morbida sotto di me. Alzo la testa, e vedo Drake. Siamo in camera sua, e mi tiene stretta tra le sue braccia.
Lo guardo dormire, e mi si disegna un sorriso sul volto. Mi sento così serena quando sono con lui...
Noto che ha il labbro rotto, e un taglio sulla guancia. Poi un flash.
Ieri sera: il gruppo di ragazzi che mi hanno seguita, la puzza di alcol, le mani viscide di quel... Il solo pensiero mi fa rabbrividire. Poi ricordo di aver sentito qualcuno gridare. Poi immagini sfocate. E alla fine il buio.
Forse era lui ieri sera.
Mi sciolgo dal suo abbraccio, facendo movimenti lenti per non svegliarlo. Mi alzo dal letto, e quando passo davanti allo specchio, mi rendo conto di avere in dosso solo una maglietta, che mi arriva appena sopra le cosce.
Cosa...? Dove sono i miei vestiti? Li cerco, e li trovo appoggiati allo schienale della sedia della scrivania. Li prendo e li indosso, mi siedo sulla sedia per infilare le scarpe. Quando alzo la testa, il letto è vuoto. Mi volto di scatto in direzione della porta, e lo vedo lì in piedi che mi fissa. Preoccupato?
Mi alzo e mi avvicino a lui lentamente. << Voglio ringraziarti. >>
Continua a guardarmi intensamente, mi sorride, << Per cosa? >>
Come per cosa? Per avermi salvata dalle grinfie di quei... Non ci riesco. Appena ripenso a quel... Con le sue mani viscide mi...
Fa un passo verso di me, è a pochi centimetri dalle mie labbra.
I miei occhi sono attratti dalle sue. Sono così belle...
Mi viene voglia di baciarlo, non so forse per ringraziarlo. Non saprei in
che altro modo fare...
Mi carezza la guancia, e mi viene la pelle d'oca al suo tocco.
<< Non devi ringraziarmi. Hai capito? Non... Mi sono spaventato quando ti ho vista lì... >> Lo interrompo posandogli un dito sulle labbra.
<< Come... Mi stavi seguendo? >> Sorrido, ma poi torno seria e attendo risposta.
Scuote la testa. << No, ero di passaggio. Cioè in realtà stavo andando da Carmen, perché sapevo che Bob era lì e quindi... >> Lo interrompo di nuovo, ma questa volta con un bacio. A stampo. Sia chiaro. Poi però una strana forza mi attira a lui come una calamita, e lo bacio di nuovo.
Resta lì fermo, immobile, perché proprio come me non capisce cosa ci stia capitando. Fissa le mie labbra e io le sue. Ci guardiamo per un istante negli occhi, poi mi si avventa contro.
Mi prende da dietro la nuca per tenermi più vicina, e una mano sui fianchi. Avvampo, e mi fa camminare all'indietro, per poi farmi stendere sul letto, e mi sale sopra.
Si struscia su di me, e il mio corpo prende fuoco. Non avevo mai provato una sensazione simile.
Mi sfila la maglietta, mi bacia sul collo, sul mento, ritornando alla fine sulla mia bocca. Gli passo una mano tra i capelli e glieli strattono leggermente.
All'improvviso ritorno in me, e mi ritraggo.
Prendo la maglietta che è finita a terra ai piedi del letto, e mi copro.
Si tira su e mi guarda confuso. Si passa una mano nei capelli, << Scusami, non so cosa mi sia preso. >>
<< Non... Non preoccuparti. >> Arrossisco. Gli rivolgo un sorriso imbarazzato.
Infilo la maglietta, e dico: << E' meglio se torno a casa, si è fatto tardi. Sarei dovuta essere a casa già da un pezzo ormai... Mia madre si preoccuperà... >>
<< Puoi restare qui, io andrò a dormire nella camera accanto. >> Sottolinea
alla fine.
Scuoto la testa e lo ringrazio dicendo che non penso sia il caso di rimanere qui, così si offre di accompagnarmi. Accetto e insieme usciamo.

Siamo a piedi, non ci siamo rivolti più la parola dopo... Be', dopo quello che stava per accadere nella sua camera... Mi volto a guardarlo e lui fa lo stesso, e non appena i nostri occhi s'incontrano, mi sorride, è così bello quando sorride...
Continuiamo a scambiarci occhiate fugaci, ma nessuno dei due ha il coraggio di parlare.
Mi accompagna fino alla porta, la apro, e prima di entrare, mi volto verso di lui, << Drake... >> So che quello che sto per fare è un errore, enorme, ma devo e voglio farlo, devo sdebitarmi in qualche modo.
Sta per andare via, ma si volta di scatto appena si sente chiamare.
<< Si? >> Abbasso lo sguardo per non fargli vedere che sono arrossita. Di nuovo. Posa un dito sotto il mio mento e me lo solleva per costringermi a guardarlo. Mi sorride. << Volevo chiederti se... Deve farti male quel taglio. Posso... Ti va di entrare. Dobbiamo medicarlo... >> Poggio una mano sulla sua guancia, e lui posa una mano sulla mia e me l'accarezza.
<< Se non ti crea problemi... >> Aveva ragione Bob; si comporta in modo strano. Se fosse stato lo stesso Drake che ho conosciuto tre settimane fa, sarebbe entrato senza esitare. Sorrido e scuoto la testa, lo prendo per mano, ed entriamo. Mi sorprendo anche io per quel gesto involontario. Mi è venuto naturale. Mi guarda sbigottito, e lascio subito la mano.
<< Siediti... Torno subito. >> Annuisce e prende posto sul divano.
Quando torno, lo trovo a curiosare in giro: sta guardando le nostre foto. Ci sono molte foto mie e di mia sorella quando eravamo piccole, foto del suo matrimonio, di Brian. E dei miei genitori quando erano giovani. Tossisco per avvisarlo della mia presenza, e si gira di colpo, con un'espressione imbarazzata. Si siede sul divano, e io mi siedo accanto a lui. Prendo il disinfettante, e lo verso un po' sull'ovatta.
Quando l'ovatta con il disinfettante tocca il taglio, Drake strizza gli occhi e
si ritrae. Deve bruciargli molto, e tutto questo è colpa mia.
<< A cosa pensi? >> Mi solleva di nuovo il mento.
Scuoto la testa e chiudo gli occhi per ricacciare dentro le lacrime. Ma stanno già sgorgando. Prende il mio viso tra le mani e mi asciuga una lacrima. << Ti prego Emily, non fare così. Che ti succede? >>
<< E' tutta colpa mia... E' colpa mia se ora hai queste ferite... Ed è colpa mia se... >>
<< Sssh... >> Mi zittisce posandomi l'indice sulle labbra, poi mi cinge con un braccio, e mi attira a sé per farmi poggiare la testa sul suo petto.
Mi bacia da sopra i capelli, e mi accarezza delicatamente.
<< Non è colpa tua. Okay? Non è colpa tua se quei coglioni ti hanno aggredita. E mi farei fare mille tagli come questi pur di non vederti soffrire... Quindi smettila di dire che è colpa
tua, okay? >>
Alzo la testa da sopra il suo petto per guardarlo. I nostri sguardi sono intensi.
Si fa avanti per baciarmi, ma lo fermo posandogli le mani sul petto e lo respingo. Scuoto la testa, e prendo le distanze.
<< Domani parlerò con Brandon. E torneremo insieme. Drake... >>
Si acciglia, si alza e con tono brusco, senza nemmeno guardarmi, dice:
<< Sei patetica. E cieca. >> Perplessa, mi alzo e avanzo velocemente verso di lui, che è già alla porta e la sta aprendo, << Perché?! Perché sarei cieca?! >>
Mi guarda con un'espressione tracotante, emette un ghigno, e a un millimetro dal mio viso dice: << Eh no. Mi dispiace. Anzi no, non mi dispiace... Ma non te lo dico, non sta a me dirtelo... Deve farlo il diretto interessato... >> Fa l'occhiolino e se ne va.
Cosa intendeva dire con: "Sei patetica e cieca"?
Fatto sta, che appena gli ho riferito delle mie intenzioni con Brandon, ha cambiato umore, ed è tornato ad essere il solito arrogante.
Mi sbagliavo, e si sbagliava anche Bob. Non è diverso; è esattamente lo stesso di tre settimane fa...
Mi fa una rabbia... Questi suoi cambiamenti improvvisi mi confondono, non so cosa pensare...
Adesso basta. Basta pensare a Drake. Finisco solo con l'innervosirmi ancora di più. Domani mattina non posso cercare Brandon per parlargli, perché devo andare in centro con mia madre, ma nel pomeriggio andrò a cercarlo. Voglio chiarire ogni cosa.
E' un bravo ragazzo, è quello giusto per me, non voglio perderlo per uno stupido ragazzo che si diverte a complicarmi la vita.
<< Emily, sei tu? >> Mia madre sta scendendo le scale e viene da me con aria preoccupata.
<< Eri tu che gridavi? >> Annuisco. Ecco lo sapevo. L'ho svegliata, e ora vorrà sapere con chi gridavo, e perché...
<< E con chi? >> Ecco, appunto...
La conosco troppo bene. Sospiro, e avviandomi verso le scale dico: << Sono stanca mamma, è stata una giornata lunga, e... >> Ripensare a quello che mi è capitato mentre tornavo a casa mi dà i brividi.
<< Voglio solo dormire. Scusa se ti ho svegliata. >> Salgo le scale e mi chiudo in camera.
Chiudo la porta, mi ci appoggio con la schiena, e scivolo lentamente a terra. Reclino la testa all'indietro e fisso il vuoto.
Mamma mia che giornata...!
Quando mi metto a letto ho già indossato il pigiama, e sono cinque minuti che non trovo pace. Sono irrequieta.
Continuano a ronzarmi in testa le parole di Drake, "Sei patetica. E cieca."
"Non sta a me dirtelo. Deve farlo il diretto interessato."
Cosa voleva dirmi con questo? Perché fa sempre il misterioso...
Scaccio quel pensiero, e mi porto il cuscino sulla testa.
Domani sarà un altro giorno. Andrà tutto bene. Deve andare bene, non sopporterei un'altra giornata come questa.
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Amore Che Tende A Infinito{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora