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Mancano cinque giorni, solo cinque giorni e lascerò questa città. Finalmente!
<< Tesoro, la maglia rossa la porti con te? >> Dice indicando sul letto. In questi ultimi due giorni in camera mia non ci si può più mettere piede. Ho svuotato quasi tutto l'armadio, e ho messo tutti i miei vestiti sul letto.
Non voglio portare tutto, non so se nell'armadio del dormitorio ci andrà tutto.
<< No. Questa no. Porto invece il vestito quello rosso a pois bianchi, mi piace di più. >> Dico prendendolo e poggiandolo sul letto per poi metterlo nella valigia. Fino ad ora ho finito di preparare solo due valige, e ancora non ho finito, devo ancora prendere la biancheria intima, e tutto il mio occorrente per i capelli, trucchi e cose varie.
Non ce la faccio più.
<< Questo invece? >> Porto le mani alla testa. Adesso basta. Non ne posso più! Mi sta scoppiando la testa.
<< Ti va di fare una passeggiata mamma? >>
Annuisce. Usciamo di casa con Macchia al guinzaglio. Lui è sempre felice, lo invidio.
Stiamo passeggiando quando scorgo Drake dall'altra parte del marciapiede.
Mi vede e me ne accorgo, perché mi fissa, ma faccio finta di niente. C'è mia madre, e non vorrei che si facesse un'idea sbagliata di sua figlia.
Continuo a camminare costringendomi a tenere gli occhi fissi avanti a me.
Il mio cellulare vibra nella tasca dei miei pantaloncini di jeans. Lo prendo: è un messaggio, precisamente di Drake. Avrei dovuto immaginarlo.
"Lo sai che sono a due passi da te?"
"Si lo so. Ti ho visto. Scusa ma come hai potuto notare c'è mia madre..."
Non è poi così stupido; capirà che non ho intenzione di parlare con lui con mia madre presente.
"Ho capito. Allora vediamoci oggi pomeriggio al parco alle 17.00. Ti aspetto..."
Quando leggo il messaggio mi sorrido, mi volto per un breve istante verso di lui, e lo vedo che mi saluta con la mano.
<< Con chi stai parlando al cellulare? >> Sussulto. Mi volto immediatamente verso mia madre, con la speranza che non abbia visto Drake dall'altra parte della strada.
<< Carmen... Oggi mi vedo con lei e ci stavamo mettendo d'accordo dove incontrarci. >> Mento.
Ho imparato a mentire molto bene. Prima non lo facevo, ma ora le circostanze me lo richiedono.
Non voglio assolutamente che mia madre sappia che oggi mi vedrò con Drake e non con Carmen.
Può anche essere solo un amico, ma lo ha capito anche lei che mi fa un certo effetto la sua presenza...
<< Cosa ti va di mangiare tesoro mio? >> Appena rientriamo a casa mia madre va dritta in cucina. Oggi sembra stare meglio rispetto alla settimana scorsa.
<< Per me va bene qualsiasi cosa. >> Dico sedendomi sul divano e accendendo la TV. Macchia sale sul divano per accoccolarsi vicino a me, lo prendo e me lo metto sulle gambe.
Lo accarezzo sotto il muso, sopra la testa, le orecchie. Gli piace, e si vede.
<< Sei un coccolone! >> Dico al mio amico a quattro zampe.

<< Tesoro... >> Apro gli occhi. Mia madre mi scuote leggermente per un braccio. Mi sono addormentata senza nemmeno rendermene conto.
<< Vieni. Il pranzo è pronto. >>
Mi siedo, mia madre porta i nostri piatti. << Mmmh... Che profumino. >>
<< È pollo con aglio e spinaci, spero ti piaccia. >>
Mi porto un pezzo di pollo alla bocca e mando giù.
Annuisco. << È buono. Brava mamma. >>
Finisco di mangiare, poi salgo in camera mia per riposare un po' prima di andare al parco per incontrare Drake.

Sono appena arrivata e non c'è traccia di Drake. Decido di inviargli un messaggio: "Ti sto aspettando, dove sei?"
Dopo pochissimo tempo il mio cellulare vibra.
"Dietro di te"
Mi volto di scatto e me lo trovo alle spalle. Mi sorride, e io faccio lo stesso.
<< C... Ciao. >> Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Il mio cuore comincia a battere all'impazzata appena fa qualche passo verso di me fino a trovatemelo a pochi centimetri dal mio viso.
<< Ciao piccola peste. >> Con le dita mi sfiora la guancia, e io rabbrividisco a quel tocco leggero.
<< Allora... >> Comincia.
Sembra sprovvisto di argomenti di discussione, poi continua. << Ti va di mangiare qualcosa? >> Lo guardo, poi dico: << Perché mi hai fatto venire qui Drake? >> Incrocio le braccia al petto.
Si acciglia, << Se non ti andava, potevi anche non venire, nessuno ti ha costretta... >> Se l'è presa. Come è possibile che se la prenda per una stupida domanda.
<< Sei permaloso... >>
<< E tu un'impicciona. >>
Okay, la situazione sta degenerando. Devo calmare le acque o finiremo per litigare.
<< Drake, non fraintendermi. Io... >>
Si volta e se ne va lasciandomi da sola come una stupida.
Che stronzo. Non immaginavo fosse così... Se sono venuta non è perché mi sono sentita costretta, sono venuta perché lo volevo. Non mi ha dato nemmeno il tempo di spiegarmi. Volevo solo sapere da lui cosa si aspettasse... Niente di più. Voglio che sappia che tra noi non ci sarà altro che una semplice amicizia niente di più.
Mi siedo su una panchina. Prendo il cellulare e gli invio un messaggio.
"Se sono venuta all'appuntamento è perché lo volevo anche io. Perché ti comporti così con me. Perché mi tratti male? Voglio parlare, ti prego. Sono ancora al parco. Ti aspetto."
Aspetto da più di dieci minuti e non ho ricevuto risposta, né si è fatto vedere.

Un'ora ad aspettarlo, e non si è ancora fatto vivo, ma sinceramente ho perso la pazienza. Non aspetto più. Me ne torno a casa. Il cellulare squilla; lo prendo subito, guardo lo schermo, spero di leggere il nome di Drake, ma invece leggo "Carmen". Sospiro e rispondo alla chiamata.
"Pronto Carmen, ciao." Dico con voce mogia.
"Ciao dolcezza!" Dalla voce mi rendo conto che non è Carmen a parlarmi. Controllo meglio il cellulare, magari ho sbagliato a leggere. No. Ho letto bene. È il numero di Carmen, ma parla Bob, devono essere insieme in questo momento.
"Ciao Bob... Come mai chiami con il numero di Carmen?" Gli domando.
"Non ho più i minuti... Ti disturbo?"
"No. Per niente." Ecco, l'ho fatto di nuovo, ho mentito ancora una volta.
In questo momento vorrei starmene da sola, con nessuno intorno. Ma non voglio ferirlo dicendo che in effetti si, mi disturba.
"Perfetto! Abbiamo organizzato una festa per te. Vogliamo salutarti prima che tu parta"
Perché deve dirmi queste cose! L'unica cosa che mi dispiace lasciare sono i miei amici e la mia famiglia. Sentirò molto la loro mancanza.
"Come? Stasera? Ma io parto giovedì..."
"No stupidina! La festa e per mercoledì!" Sento la voce di Carmen in lontananza. Ridacchio.
"Grazie ragazzi. Lo sapete che mi mancherete da morire, vero?"
Mi vengono le lacrime agli occhi e dall'altra parte sento dei singhiozzi.
"Anche tu... Ora però non pensiamoci, abbiamo altri quattro giorni! E saranno indimenticabili amica mia..."
Non le trattengo più. A quelle parole le lacrime mi scorrono sul viso bagnandomi le guance. Adoro questa banda di pazzi che ho per amici, sono un po' come una seconda famiglia.
Appena varco la soglia di casa mia, Macchia mi corre incontro. Lo prendo in braccio e gli do un tenero bacio sulla testa e lui mi lecca la faccia.
<< Ahh, Macchia! Smettila ti prego! >> Non riesco a smettere di ridere mentre Macchia continua con il lavaggio della mia faccia. È davvero affettuoso questa piccola palla di pelo.
Lo metto a terra e vado in cucina. Mia madre sta parlando con Debby e Justin.
<< Ciao stranieri! >> Dico andando nella loro direzione per abbracciarli.
<< Ciao ragazzaccia! >> Dice il mio caro cognatino, e mi stringe in un forte abbraccio. Poi è il turno di mia sorella.
<< Ciao sorellina... >> E mi abbraccia. È malinconica. Lo noto dalla sua espressione.
<< Chiamerò ogni giorno. >> Le dico per tranquillizzarla.
<< Mi mancherai da morire. >> Mi abbraccia di nuovo. Poi mi tira indietro per le spalle per guardarmi dritta negli occhi, << Mi mancherà non averti più intorno... >> Dice.
I suoi occhi si riempiono di lacrime, e per sdrammatizzare dico: << Vedrai che ti piacerà non avermi più intorno. Comunque ti chiamerò. Se riesco tutti i giorni. Te lo prometto. >>
Mi sorride e si asciuga una lacrima che le è scesa sul viso, << Me lo hai promesso... >>
<< Farò quel che posso. >>
Mi prende per mano e mi porta in salotto dove non c'è nessuno.
È triste, molto triste. Abbiamo ancora quattro giorni per stare insieme prima della mia partenza, non capisco perché è così giù di morale.
<< Tesoro. Dobbiamo salutarci oggi... >> Cosa? Perché? Sentivo che c'era qualcosa sotto.
<< Perché? >> Le domando quasi in lacrime.
<< Dobbiamo partire. Hanno offerto un lavoro a Justin, e non può rifiutare. Ne abbiamo bisogno, non riusciamo a pagare più l'affitto di casa. >>
<< Cosa?! Certo, non preoccuparti, capisco. Nessun problema, noi ci sentiremo comunque... >> L'abbraccio forte.
<< Quando partite? E dove? >>
Si scioglie dal mio abbraccio. << Tra poche ore. Dobbiamo sistemare alcune cose e poi partiremo. >>
<< Ci trasferiremo a Madrid. >>
Abbraccio di nuovo mia sorella e poi la lascio andare. Saluto mio cognato e vanno via. Appena salgono in macchina ed escono in strada, io e mia madre ci abbracciamo e li guardiamo andare via.
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Amore Che Tende A Infinito{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora